Bestemmia? Un illecito amministrativo anacronistico

BESTEMMIA? UN ILLECITO AMMINISTRATIVO ANACRONISTICO
(In relazione all’articolo del 30 agosto su Messaggero Veneto “Bestemmia alla Fiera della Musica: multato”)

«La bestemmia può essere oltraggiosa e di cattivo gusto, oppure fuori luogo, ma non dovrebbe essere sanzionata perché ciò rappresenta una palese limitazione della libertà di pensiero dell’individuo.» Con queste parole il Circolo Uaar di Pordenone commenta la multa comminata al cantante ferrarese Giorgio Canali per le bestemmie pronunciate alla Fiera della Musica di Azzano Decimo il 29 luglio.

«Il tutto è avvenuto — ricorda il Circolo dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – grazie alla legge 724 del codice Penale, una norma assai vaga, dai contorni sfumati, che non difende singole persone ma qualcosa di astratto, qual è il “sentimento religioso”, che di fatto impedisce un aperto, seppur severo e talvolta colorito, confronto sui temi e sulle questioni nodali della religiosità, violando il diritto alla libera manifestazione del proprio pensiero, questo sì protetto costituzionalmente dall’articolo 21.» I recenti interventi della Corte Costituzionale (che ha dichiarato illegittimo il riferimento a simboli o persone venerate nella religione dello Stato), del Parlamento e del Governo non hanno risolto l’assurdità di una tutela legale della bestemmia. Oltre a essere diventata, in alcuni casi, quasi un intercalare, va riaffermato con forza che la bestemmia, al giorno d’oggi, non rappresenta altro che la tutela giuridica di “persone” la cui esistenza è indimostrabile. Nel 2014, persino dall’Onu sono emerse richieste di abrogare ogni legislazione anti-blasfemia.

La permanenza dell’illecito amministrativo di bestemmia nel Codice penale — non più di reato, come un tempo — è anacronistica. Oggi si può essere sanzionati per aver bestemmiato anche in situazioni limite: è capitato ad alcuni automobilisti in coda così come alla Rai, per una bestemmia scappata al conduttore Tiberio Timperi. Nel 2016 il Comune di Trieste ha indicato una nuova strada: punire la bestemmia (fino a 450 euro) attraverso il regolamento di polizia urbana: un’“eccellenza” tutta regionale.