Non c’è fede che tenga

Venerdì 9 novembre 2018, ore 17.00
Saletta incontri dell’ex Convento di San Francesco.

Oggi in Europa viviamo in società sempre più disomogenee dal punto di vista etnico, religioso e culturale. Una situazione inedita di tali dimensioni che impone di ripensare le forme della convivenza. Secondo Cinzia Sciuto, la strada da percorrere per una convivenza capace di ospitare la disomogeneità senza violarla è quella di una visione etica e politica radicalmente laica.

Ma che cosa significa essere laici? La laicità è l’insieme delle condizioni che consentono alle diverse espressioni religiose (e più in generale alle diverse visioni del mondo) di esprimersi in una società pluralistica. Condizioni che definiscono una cornice entro la quale viene garantita la libertà di religione ma che allo stesso tempo stabiliscono princìpi ai quali non si può derogare in nome di nessun Dio. La laicità dunque non come polo di una simmetria, ma come condizione prepolitica della convivenza civile in una società disomogenea. Un saggio contro le pretese velleitarie del multiculturalismo, che tenta di promuovere il riconoscimento e il rispetto dell’identità linguistica, religiosa e culturale delle diverse componenti etniche di una società, perdendo però di vista che soggetto titolare di diritti è solo ed esclusivamente il singolo individuo e non i gruppi. Sciuto capovolge l’ordine di priorità: è l’individuo a essere portatore d’identità e appartenenze, non è l’appartenenza che definisce l’individuo.

Cinzia Sciuto è redattrice di MicroMega. Ha studiato filosofia e ha scritto La Terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica (Mimesis 2015). Si occupa di diritti civili, laicità e femminismo. Scrive di questi temi sul suo blog, animabella.it. Vive e lavora fra Roma e Francoforte. Per la presentazione del suo ultimo libro qui a Pordenone dialogherà con Gianni Zanolin.

[COMUNICATO STAMPA]

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Un momento della presentazione del libro Non c'è fede che tenga.