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Con oggi si sono aperte le iscrizioni per il nuovo anno scolastico e come gli anni scorsi ci siamo messi nei panni di chi deve compiere la scelta, che sia genitore o studente, e che abbia interesse ad avere informazioni sulle attività previste in alternativa all’insegnamento della religione cattolica, che dal 1984, in seguito al Concordato Stato/Chiesa, non è più materia obbligatoria.

Visti i risultati scoraggianti dello scorso anno, ad ottobre abbiamo inviato una mail alle scuole come promemoria dell’indagine che avremmo effettuato nuovamente a gennaio, ricordando loro l’obbligatorietà della progettazione di attività alternativa già riconosciuta in diverse sentenze e ordinanze.

L’esito del monitoraggio però non è stato molto diverso. Visitando i siti dei 39 istituti abbiamo visto che in 23 dei PTOF l’ora alternativa è citata, ma nella maggioranza di questi viene solamente nominata nella sezione riguardante la distribuzione dell’orario, a fianco dell’insegnamento della religione cattolica, o nella sezione della valutazione, per specificare che l’insegnante di attività alternativa, al pari dell’insegnante di religione cattolica, fa parte del consiglio di classe, attribuisce un proprio giudizio e partecipa allo scrutinio (per gli allievi che segue)

Solo tre istituti mettono a disposizione la descrizione delle attività e degli argomenti che saranno affrontati durante le ore di alternativa:

  • L’Istituto comprensivo di Aviano e l’Istituto comprensivo “Meduna Tagliamento” di Valvasone Arzene propongono diverse tematiche, ad esempio “i diritti dei bambini” o “sviluppare la consapevolezza di sé e dell’altro”, da sviluppare in attività come letture, conversazioni, laboratori creativi, a seconda delle varie classi (link Aviano).
  • L’Istituto “Mattiussi-Pertini” di Pordenone ha proposto corsi sulla conoscenza aperta, sulla filosofia e il pensiero scientifico e su temi antropologici e sociali.

Naturalmente, nel caso ci fosse sfuggita qualche proposta, saremo ben lieti di aggiornare questo elenco.

Alle scuole che volessero attivarsi per la progettazione di attività didattiche alternative all’insegnamento della religione cattolica, ricordiamo che la nostra associazione ha una sezione del proprio sito dedicata alla raccolta di idee e proposte a cui ispirarsi. Anche quest’anno, inoltre, la nostra associazione ha proposto agli Istituti comprensivi una propria donazione di kit didattici di robotica sperimentale da destinarsi alle attività alternative.

Nel 2022 abbiamo ottenuto, in risposta ad una richiesta di accesso civico al Ministero dell’Istruzione, i dati sul numero di studenti che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane e qui a Pordenone abbiamo potuto elaborarli in relazione alle scuole pubbliche del Friuli occidentale, verificando che nel 2020/21 hanno deciso di non avvalersi dell’IRC uno studente su cinque (20,46%, circa un 6% in più rispetto alla media nazionale, con un trend in crescita — erano il 18.93% nel 2018/19 e il 19,75% nel 2019/20), con le punte più alte nei comuni di Pasiano (34,21%), Maniago (28,88%) e Pordenone (28,81%).

Speriamo che il prossimo anno gli Istituti scolastici del territorio rispondano meglio alle esigenze del territorio, offrendo adeguate e documentate proposte di attività alternativa all’Insegnamento della religione cattolica. Da parte nostra, continueremo a monitorare la situazione.

Marta Antoniel
Curatrice dell’indagine del Circolo UAAR di Pordenone