Commiati e commemorazioni al tempo del COVID-19

Viviamo in  un tempo sospeso in  cui i nostri cari, che sono venuti a mancare, non possono essere salutati con una cerimonia funebre completa.

In attesa di  poter celebrare il  funerale ufficiale, nelle scorse settimane alcuni celebranti della nostra rete Cerimonie Uniche si sono resi di sponibili per offrire una commemorazione a chi ci ha la sciato in  questo triste periodo, scrivendo e celebrando per loro una cerimonia la ica in tima e raccolta, anche con il  supporto della tecnologia moderna.

Consapevoli che poter salutare il  proprio caro è un passaggio essenziale sia per onorare la  sua vita, sia per ricevere conforto e sostegno nel dare in izio alla fondamentale fase dell’elaborazione del lutto.

Se vogliamo cercare un aspetto positivo in  questo periodo di  stravolgimento delle consuetudini, per quanto riguarda l’ultimo saluto possiamo affermare che, mentre le cerimonie “tradizionali” dovevano svolgersi entro brevissimo tempo (mediamente due giorni dalla morte) ora i funerali si sono trasformati in  commemorazioni che possono tenersi anche dopo settimane.

Questo significa che i familiari, sebbene privati della possibilità di  svolgere un rito alla presenza fisica di  tutti gli amici e parenti e purtroppo anche in  assenza del feretro, hanno l’opportunità di  preparare con più tempo e maggior condivisione una commemorazione personalizzata e che rispecchi pienamente il  loro caro.

Molti di  noi hanno assistito alla cerimonia del nostro caro collega Fiorino Donina, avvenuta sabato 11 aprile in  di retta streeming, celebrata dal nostro formatore Richard Brown con la  collaborazione di  Elena Pradella e Clarissa Botsford e con la  partecipazione di  colleghi e amici in  connessione via in ternet da varie parti del mondo.

Credo che quella commemorazione sia stata un dono per Fiorino e, al tempo stesso, un ultimo regalo che lui ci ha fatto, facendoci scoprire un nuovo modo di  salutarci con partecipazione, creatività e commozione.

Da quell’esperienza è nata l’iniziativa “Commemorazione con cinque petali di  rosa”, creata assieme al cerimoniere funebre della Socrem di  Torino e da sempre amico dell’UAAR, Carlo Giraudo, che ringrazio.

Questa modalità si presta sia per comporre cerimonie di  commiato in  presenza del feretro, sia per cerimonie di  commemorazione a distanza di  tempo, per coloro che non hanno potuto celebrare il  rito prima della cremazione o della tumulazione.

Commemorazione con cinque petali di  rosa

Photo by JOSE MIGUEL on Unsplash

Primo petalo > Chi eri
Questo è il petalo delle note biografiche, del racconto della sua in fanzia, degli studi, delle amicizie, della carriera.

Secondo petalo > Dove eri
Questo è il petalo del racconto dei luoghi dove operava, dove viveva e lavorava, dei suoi hobby e delle sue passioni creative.

Terzo petalo > Cosa hai fatto per noi
Questo è il grande petalo della gratitudine, dove raccontare quello che la  persona ha fatto per noi e per le altre persone del suo mondo e per la  società. Dove raccontare le sue opere, i suoi amori, le sue battaglie, le sue conquiste ed anche le sue sconfitte che lo hanno reso unico ed irripetibile.

Quarto petalo > Chi eravamo per te
Questo è il petalo dei rapporti personali, quello che probabilmente sarà il  più di fficile da raccontare perché metterà a nudo il  nostro cuore e ci porterà faccia a faccia con il  nostro senso di  perdita.

Quinto petalo > Dove sei rimasto
Questo è il petalo dei luoghi fisici dove la  persona ha vissuto i momenti più felici, quelli dove i suoi occhi brillavano, dove la  persona era in  unità con la  sua parte più profonda ed in tima. Diventano i luoghi di  elezione per celebrare la  cerimonia, ad esempio in  montagna, in  riva ad un la go ecc… Ma ci sono anche i luoghi immateriali, quelli in  cui la  persona continua a vivere nella memoria di  chi ha amato, attraverso le opere, gli scritti, i figli, gli amori.

Concludendo, possiamo fare questa di stinzione: il  rito del commiato si svolge in  presenza del feretro quindi è più legato alla scomparsa della parte fisica e al senso di  perdita. Nella commemorazione in  assenza del feretro si palesa maggiormente l’intento di  collegarsi alla parte immateriale della persona, al suo spirito per chi ha fede o al suo ricordo per chi non è credente. In questo modo la  celebrazione contribuisce all’inizio dell’elaborazione del lutto poiché risana il  dolore per la  mancanza del saluto accanto al feretro e crea un legame in dissolubile, slegato dal corpo e proiettato sulla memoria.

Alessandra Rizzi
Tanatologa culturale e cerimoniere funebre,
celebrante la ico-umanista di cerimonieuniche.it