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    A scuola senza insegnamento della religione cattolica

    A scuola senza insegnamento della religione cattolica

    Lunedì 20 marzo 2020
    Incontro con Roberto Grendene, segretario nazionale UAAR, e Riccardo Giannitrapani, docente di matematica e fisica.

    Se siete insegnanti, vi potrebbe interessare anche l’incontro formativo organizzato in videoconferenza per il pomeriggio dello stesso giorno.

    Aggiornamento

    L’incontro, programmato in sede per il 20 marzo, è rinviato a data da destinarsi in ottemperanza alle misure per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Resta valido l’incontro formativo in videoconferenza.

    2024-04-07T17:49:41+02:0013 Marzo 2020|

    CyberDarwin: l’astrofisico Roberto Ragazzoni parla di vite ed evoluzioni fuori dal mondo

    CyberDarwin: l’astrofisico Roberto Ragazzoni parla di vite ed evoluzioni fuori dal mondo

    CYBER DARWIN:
    L’ASTROFISICO ROBERTO RAGAZZONI PARLA DI VITE ED EVOLUZIONI FUORI DAL MONDO
    IL 16 FEBBRAIO A PORDENONE

    Esobiologia: con questo termine ci si riferisce al campo scientifico che considera la possibile natura della vita extraterrestre, del quale parlerà l’astrofisico Roberto Ragazzoni nella terza giornata di “CyberDarwin” il ciclo di eventi organizzato da Circolo UAAR e dal Gruppo CICAP di Pordenone insieme al Museo Archeologico di Montereale Valcellina per celebrare l’anniversario della nascita di Charles Darwin.

    L’appuntamento, intitolato “Darwin interstellare” è domenica 16 febbraio, alle ore 18.30, presso l’ex Tipografia Savio, in via Torricella 2/a a Pordenone.

    «Sulla Terra — spiega Ragazzoni in un’anticipazione del suo intervento —, l’alternarsi del giorno e della notte con il movimento del Sole e delle stagioni durante l’anno hanno contribuito al concetto del tempo e a fare in modo che la nostra società, culturalmente, scientificamente e tecnologicamente, evolva in un certo modo. Ma che cosa succederebbe su un mondo in cui, per esempio, l’umanità fosse confinata sul fondale di un oceano, o su un altro mondo in cui fosse possibile con maggiore facilità entrare in orbita planetaria?»

    Roberto Ragazzoni si è laureato in Astronomia presso l’Università degli Studi di Padova nel 1990. Ha lavorato presso l’Osservatorio Astronomico di Padova, lo Steward Observatory di Tucson (Arizona), il Center for Astrophysics dell’Università di San Diego (California), il Max-Planck-Institut für Astronomie di Heidelberg (Germania), e l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Ha vinto il concorso di Ordinario per la classe di Astronomia (B05X) presso l’Università di Bologna nel 2000 e attualmente è Astronomo Ordinario presso l’INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio Astronomico di Padova. Ha vinto il premio Wolfgang Paul della Fondazione Alezander von Humboldt, il premio Gal Hassin ed il premio San Francesco Città di Rovigo. Si occupa prevalentemente di strumentazione ottica per l’astronomia, sia da Terra che dallo Spazio.

    Gli eventi di “CyberDarwin” sono organizzati con la collaborazione dello Studio Eupolis, del Pordenone Linux User Group, del Malnisio Science Festival e con il patrocinio del Comune di Montereale Valcellina e si concluderanno il 20 febbraio. Il programma completo è disponibile su Facebook e nel sito web del Circolo UAAR di Pordenone.

    Approfondimenti

    Programma completo dell’iniziativa:
    pordenone.uaar.it/iniziative-ed-eventi/cyberdarwin-2020

    Informazioni sullo specifico evento:
    pordenone.uaar.it/video/darwin-interstellare

    Roberto Ragazzoni

    2023-03-26T15:30:27+02:0016 Febbraio 2020|

      Digi-Evoluzione

      Digi-Evoluzione

      Come Darwin aiuta a capire l’impatto sociale della tecnologia

      Giovedì 20 febbraio 2020, mattino
      Incontro con Mario Pireddu, professore associato presso l’Università della Tuscia, rivolto agli studenti del secondo biennio e dell'ultimo anno delle scuole superiori.
      Introduzione della comunicatrice scientifica Elisa Baioni.

      Che la Rete abbia cambiato il nostro modo di scambiare informazioni, interagire gli uni con gli altri, fare acquisti o muoversi è qualcosa che sperimentiamo ogni giorno sulla nostra pelle. Le reazioni di fronte a questi cambiamenti tendono spesso a polarizzarsi tra entusiasmo ed angoscia, finendo con l’anteporre i giudizi a una reale comprensione della Rete. È così, però, che ci si perde in quella che i filosofi Dean Cocking e Jeroen van den Hoven e Marshall McLuhan descrivono come una «una nebbia morale intorno ai mutamenti tecnologici e sociali che impedisce ogni loro comprensione». Mario Pireddu, docente di Apprendimento in Rete e Gestione della Conoscenza all’Università della Tuscia, racconterà assieme ad Elisa Baioni, comunicatrice della scienza, perché è importante uscire da questa nebbia e quale ruolo abbia in questo il pensiero di Charles Darwin.

      Mario Pireddu
      Docente di Apprendimento in Rete e Gestione della Conoscenza all’Università della Tuscia, dove è Presidente del Corso di Laurea Magistrale in “Informazione Digitale”. Si occupa di didattica e di tecnologia, di scrittura in rete e di algoritmi, di formazione digitale per ragazzi ma anche per adulti. È mediologo, esperto delle dinamiche educative online e di digital media. Prima di insegnare a Viterbo è stato ricercatore e professore all’Università Roma Tre e presso l’Università IULM di Milano. Collabora con Rai Cultura e Rai Scuola per i temi legati all’educazione digitale.

      Elisa Baioni
      Laureata in Scienze Filosofiche all'Università di Bologna, frequenta il Master in Comunicazione della Scienza «Franco Prattico» di Trieste. Ha scritto per Oggiscienza, Galileonet, RickdeckardnetAnimal Studies. Collabora con le scuole per attività di didattica formale e informale ed è appassionata di scienza, etiche ambientali e postumanesimo. è preoccupata per il brutto clima.

      Aggiornamento

      Foto dell'evento

      Gli studenti di scuola superiore all’incontro con Mario Pireddu.

      Un momento dell’intervento di Mario Pireddu.

      Dialogo tra Mario Pireddu e uno studente per un approfondimento, al termine dell’incontro.

      2024-04-07T17:48:26+02:0013 Febbraio 2020|

        Primati informatici

        Primati informatici

        Tecnologie di rete e umanità aumentata

        Giovedì 20 febbraio 2020, ore 18.30
        Saletta incontri ex Convento di San Francesco, via San Francesco 2, Pordenone

        Conferenza di Mario Pireddu, professore associato presso l’Università della Tuscia di Viterbo.
        Introduzione della comunicatrice scientifica Elisa Baioni.

        Possiamo pensare la tecnica come componente marginale della cultura? È possibile descrivere la cultura come entità indipendente da ogni dimensione materiale? Esistono modi “naturali” per vivere, comunicare, educare? Ha ancora senso la tradizionale opposizione “naturale/artificiale” utilizzata per decifrare il nostro essere al mondo? La storia della cultura può essere letta e interpretata anche come una storia delle tecniche? E che cosa definiamo “tecnologico”? Dalla scoperta dell’agire strumentale all’alba dell’umanità, così ben raccontata da Stanley Kubrick nella sequenza iniziale di 2001: Odissea nello Spazio, all’autonomia degli algoritmi e delle intelligenze dell’artificiale: cosa significa oggi essere umani? Software e database sono ciò che rende possibile gran parte delle nostre esperienze quotidiane, e l’intera infrastruttura economica e culturale delle nostre società si regge sui dati e le piattaforme che li gestiscono. Software e algoritmi sono elementi sempre più importanti per la nostra economia, per l’informazione, per la cultura e la conoscenza, per la salute, per l’educazione e per quasi ogni aspetto della nostra vita in comune. Se la nostra si configura come una platform society, confermando che la produzione culturale è costituzionalmente radicata nella tecnica, è possibile parlare di umanità aumentata? E se sì, cosa stiamo aumentando e come? Dialogando con il pubblico, Mario Pireddu – Presidente del Corso di Laurea Magistrale in “Informazione Digitale” all’Università della Tuscia – cercherà di dare qualche risposta a queste domande.

        Mario Pireddu
        Docente di Apprendimento in Rete e Gestione della Conoscenza all’Università della Tuscia, dove è Presidente del Corso di Laurea Magistrale in “Informazione Digitale”. Si occupa di didattica e di tecnologia, di scrittura in rete e di algoritmi, di formazione digitale per ragazzi ma anche per adulti. È mediologo, esperto delle dinamiche educative online e di digital media. Prima di insegnare a Viterbo è stato ricercatore e professore all’Università Roma Tre e presso l’Università IULM di Milano. Collabora con Rai Cultura e Rai Scuola per i temi legati all’educazione digitale.

        Elisa Baioni
        Laureata in Scienze Filosofiche all’Università di Bologna, frequenta il Master in Comunicazione della Scienza «Franco Prattico» di Trieste. Ha scritto per Oggiscienza, Galileonet, RickdeckardnetAnimal Studies. Collabora con le scuole per attività di didattica formale e informale ed è appassionata di scienza, etiche ambientali e postumanesimo. è preoccupata per il brutto clima.

        Aggiornamento

        Video dell'evento

        Foto dell'evento

        Un momento della conferenza di Mario Pireddu.

        2024-04-07T17:48:56+02:009 Febbraio 2020|

          Volti in byte

          Volti in byte

          La ricostruzione facciale dall’archeologia forense all’antropologia evoluzionistica

          Venerdì 14 febbraio, ore 18.30
          Sala “Fiorenzo Roveredo”, Palazzo Toffoli, via Giuseppe Verdi 22, Montereale Valcellina

          Conferenza dell’archeologo Luca Bezzi di Arc-Team, che dialogherà con Luca Marigliano, responsabile del Museo Archeologico di Montereale Valcellina.
          Introduzione della comunicatrice scientifica Elisa Baioni.

          Gli enormi passi avanti fatti dall’archeologia digitale negli ultimi dieci anni ci hanno permesso di potenziare una branca della disciplina piuttosto particolare, ovvero l’archeologia forense. Questo settore prende il nome dalle scienze forensi, essendo nato per supportare le indagini investigative attraverso il variegato bagaglio di tecniche e metodi che l’archeologia ha sviluppato al suo interno. Tali tecniche possono però essere applicate anche a casi squisitamente archeologici; tra esse va annoverata sicuramente la ricostruzione facciale forense, che permette, di restituire i lineamenti di un volto, partendo dal rilievo del cranio. Gli ultimi sviluppi di tale disciplina hanno introdotto nuove tecnologie, applicabili per la prima volta anche al campo paleoartistico e quindi ad esseri estinti. Nel caso dell’uomo, ciò vuol dire essere in grado, con una buona approssimazione, di ricostruire le fattezze dei nostri progenitori e, in generale, di tutti gli Hominidi di cui sia stato rinvenuto un cranio in buone condizioni di conservazione.

          Luca Bezzi
          Archeologo, è uno dei fondatori di Arc-Team srl, società che opera nel campo della ricerca archeologica e della valorizzazione dei beni culturali. Nell’ambito della stessa, si occupa principalmente di archeologia digitale, subacquea e glaciale, nonché di speleoarcheologia e lavori in alta quota.

          Elisa Baioni
          Laureata in Scienze Filosofiche all’Università di Bologna, frequenta il Master in Comunicazione della Scienza «Franco Prattico» di Trieste. Ha scritto per Oggiscienza, Galileonet, RickdeckardnetAnimal Studies. Collabora con le scuole per attività di didattica formale e informale ed è appassionata di scienza, etiche ambientali e postumanesimo. è preoccupata per il brutto clima.

          Aggiornamento

          Foto dell'evento

          Il pubblico in attesa dell’inizio della conferenza di Luca Bezzi.

          Un momento dell’intervento di Luca Bezzi.

          2024-04-07T17:49:01+02:007 Febbraio 2020|

            Digital Archaeology

            Digital Archaeology

            La rivoluzione digitale nella disciplina archeologica

            Venerdì 14 febbraio 2020, mattino

            Incontro con Luca Bezzi (Arc-Team), rivolto agli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno delle scuole superiori.

            Sin dagli anni ’70 l’archeologia è stata supportata dalle tecnologie informatiche, creando di fatto una nuova disciplina, la cosiddetta archeologia computazionale, impostata soprattutto sull’analisi statistica e sui primi rudimentali studi spaziali. Naturale evoluzione di queste ricerche pionieristiche è quella che ad oggi è definita più correttamente archeologia digitale. Questa nuova branca ha vissuto un fortissimo sviluppo negli ultimi venti anni, grazie anche al boom informatico e, se da una aperte ha aperto prospettive completamente nuove (come l’archeologia virtuale), dall’altra è rimasta solidamente ancorata ad un approccio spaziale e geografico, grazie soprattutto alla categoria dei software GIS (Geographic Information System) e a potenti strumenti di rilievo sul campo, tra cui il GPS differenziale e la stazione totale. La presentazione, dopo una breve introduzione all’archeologia digitale, affronterà dunque la tematica del rilievo archeologico, dall’acquisizione dei dati sul campo, alla loro elaborazione, fino alla loro pubblicazione.

            Luca Bezzi
            Archeologo, è uno dei fondatori di Arc-Team srl, società che opera nel campo della ricerca archeologica e della valorizzazione dei beni culturali. Nell’ambito della stessa, si occupa principalmente di archeologia digitale, subacquea e glaciale, nonché di speleoarcheologia e lavori in alta quota.

            Aggiornamento

            Foto dell'evento

            Un momento dell’intervento di Luca Bezzi con gli studenti di topografia dell’Istituto Mattiussi-Pertini.

            2024-04-07T17:49:50+02:007 Febbraio 2020|

              Open Archaeology

              Open Archaeology

              Software, hardware e dati aperti per una conoscenza accessibile

              Venerdì 14 febbraio 2020, ore 20.30
              Sala Blu, Polo Tecnologico, via Roveredo 20/b, Pordenone

              Conferenza dell’archeologo Luca Bezzi di Arc-Team.
              Introduzione della comunicatrice scientifica Elisa Baioni.

              Negli ultimi venti anni, la disciplina archeologica, come molti campi del sapere umano, è stata coinvolta da quella “Rivoluzione aperta” innescata dal mondo del Free Software e dell’Open Source. In particolare, nel nostro Paese, sin dal 2006 si è creato spontaneamente un movimento che, nato dall’incontro delle esperienze di differenti gruppi di ricerca, è confluito nell’annuale workshop ArcheoFOSS. L’esperienza di Arc-Team, società che opera nel campo dell’Archeologia e dei Beni Culturali, è cominciata nel 2002 ed ha portato ad una migrazione totale dal software chiuso al software aperto, conclusasi con lo sviluppo di una specifica distribuzione GNU/Linux per l’archeologia (ArcheOS). Dal 2006 l’azienda ha inoltre aperto un secondo settore di ricerca impostato su tecnologie aperte e focalizzato sulla robotica. Questa ricerca, informalmente chiamata Archeorobotica, ha portato allo sviluppo di diversi modelli di droni, di tipo UAV (Unmanned Aerial Vehicle) per il rilievo aereo e di tipo ROV (Remotely Operated Vehicle) e USV (Unammed Surface Vessel), per le operazioni subacquee. Sono state inoltre costruite macchine CNC (Computer Numerical Control), come la stampante Fa)(a 3D, e singole componenti robotiche utilizzabili in archeologia, tra i quali un sistema per il rilievo 3D in real-time, basato su algoritmi SLAM (Simoultaneous Localization and Mapping), un riduttore epicicloidale per i carotaggi subacquei ed un gimball per aste telescopiche. La presentazione fornirà una panoramica sull’esperienza di Arc-Team nella condivisione di software, hardware, dati e conoscenza.

              Luca Bezzi
              Archeologo, è uno dei fondatori di Arc-Team srl, società che opera nel campo della ricerca archeologica e della valorizzazione dei beni culturali. Nell’ambito della stessa, si occupa principalmente di archeologia digitale, subacquea e glaciale, nonché di speleoarcheologia e lavori in alta quota.

              Elisa Baioni
              Laureata in Scienze Filosofiche all’Università di Bologna, frequenta il Master in Comunicazione della Scienza «Franco Prattico» di Trieste. Ha scritto per Oggiscienza, Galileonet, RickdeckardnetAnimal Studies. Collabora con le scuole per attività di didattica formale e informale ed è appassionata di scienza, etiche ambientali e postumanesimo. è preoccupata per il brutto clima.

              Evento organizzato in collaborazione con il Pordenone Linux User Group (PNLUG).

              Aggiornamento

              Video dell'evento

              Foto dell'evento

              Un momento dell'intervento di Luca Bezzi al Polo Tecnologico di Pordenone, ospite di PNLUG.

              2024-04-07T17:49:08+02:007 Febbraio 2020|

                Darwin interstellare

                Darwin interstellare

                Vite ed evoluzioni fuori dal mondo

                Domenica 16 febbraio 2020, ore 18.30
                Ex Tipografia Savio, via Torricella 2/a, Pordenone

                Conferenza dell’astronomo Roberto Ragazzoni, direttore di INAF - Osservatorio astronomico di Padova.
                Introduzione della comunicatrice scientifica Elisa Baioni.

                Sulla Terra, l’alternarsi del giorno e della notte con il movimento del Sole e delle stagioni durante l’anno hanno contribuito al concetto del tempo e a fare in modo che la nostra società, culturalmente, scientificamente e tecnologicamente, evolva in un certo modo. Che cosa succederebbe su un mondo in cui, per esempio, l’umanità fosse confinata sul fondale di un oceano? Oppure che cosa succederebbe su un altro mondo in cui si sviluppa una civiltà scientifica e tecnologica per cui è molto più facile - basta quasi spiccare un balzo - entrare nell’orbita del loro pianeta? Se ne parlerà domenica 16 febbraio.

                Roberto Ragazzoni
                Si è laureato in Astronomia presso l’Università degli Studi di Padova nel 1990. Ha lavorato presso l’Osservatorio Astronomico di Padova, lo Steward Observatory di Tucson (Arizona), il Center for Astrophysics dell’Università di San Diego (California), il Max-Planck-Institut für Astronomie di Heidelberg (Germania), e l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Ha vinto il concorso di Ordinario per la classe di Astronomia (B05X) presso l’Università di Bologna nel 2000 e attualmente è Astronomo Ordinario presso l’INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio Astronomico di Padova. Ha vinto il premio Wolfgang Paul della Fondazione Alezander von Humboldt, il premio Gal Hassin ed il premio San Francesco Città di Rovigo. Si occupa prevalentemente di strumentazione ottica per l’astronomia, sia da Terra che dallo Spazio.

                Elisa Baioni
                Laureata in Scienze Filosofiche all’Università di Bologna, frequenta il Master in Comunicazione della Scienza «Franco Prattico» di Trieste. Ha scritto per Oggiscienza, Galileonet, RickdeckardnetAnimal Studies. Collabora con le scuole per attività di didattica formale e informale ed è appassionata di scienza, etiche ambientali e postumanesimo. è preoccupata per il brutto clima.

                [COMUNICATO STAMPA]

                Aggiornamento

                Video dell'evento

                Foto dell'evento

                Un momento della conferenza di Roberto Ragazzoni.

                Un momento della conferenza di Roberto Ragazzoni.

                2024-04-07T17:49:18+02:007 Febbraio 2020|

                  Eppure Darwin non sapeva…

                  Eppure Darwin non sapeva…

                  Mercoledì 12 febbraio 2020, ore 8.10-13.10
                  Auditorium Istituto Mattiussi - Pertini, Pordenone

                  Conferenza di Elisa Corteggiani, biologa.
                  Introduzione della comunicatrice scientifica Elisa Baioni.

                  Durante il suo viaggio Darwin non rimase solo colpito dalla grande varietà di viventi che osservò, ma notò anche la grande varietà di caratteristiche che gli individui di una stessa specie presentavano tra loro, osservò inoltre che non tutti gli individui sopravvivevano abbastanza a lungo per generare prole che condividesse almeno una parte delle proprie caratteristiche. Queste osservazioni divennero il cardine per lo sviluppo della Teoria dell’evoluzione per selezione naturale negli anni a seguire.
                  Oggi, biologia molecolare e genetica ci raccontano come caratteristiche individuali, DNA e selezione naturale contribuiscano a determinare ciò che siamo, confermando quelle che per Darwin erano solo intuizioni. L’incontro di mercoledì 12 febbraio racconterà proprio come la scienza del presente stia completando ciò che egli non sapeva, ma immaginava.

                  Elisa Corteggiani
                  Si è laureata in biologia molecolare con una tesi di ricerca svolta all’Imperial College di Londra; ha conseguito il dottorato in biochimica e biofisica all’Università di Padova facendo ricerca in biochimica, genomica e bioinformatica applicate a organismi fotosintetici. Come ricercatrice post dottorato si è occupata di temi ambientali: biorisanamento di aree inquinate, biocarburanti da microrganismi, adattamento di piante di interesse agricolo alle variazioni climatiche. Tra il 2007 e il 2013 ha tenuto corsi di laboratorio di biologia molecolare, biochimica e genomica per l’Università di Padova come professore a contratto. Dal 2016 insegna in un liceo scientifico e dal 2019 è la responsabile scientifica dell’UAAR.

                  Elisa Baioni
                  Laureata in Scienze Filosofiche all’Università di Bologna, frequenta il Master in Comunicazione della Scienza «Franco Prattico» di Trieste. Ha scritto per Oggiscienza, Galileonet, RickdeckardnetAnimal Studies. Collabora con le scuole per attività di didattica formale e informale ed è appassionata di scienza, etiche ambientali e postumanesimo. è preoccupata per il brutto clima.

                  Aggiornamento

                  Foto dell'evento

                  Un momento della conferenza di Elisa Corteggiani all'Auditorium dell’Istituto Mattiussi-Pertini.

                  Un momento del laboratorio “Giochiamo all’evoluzione” condotto da Elisa Corteggiani con un gruppo di studenti.

                  2024-04-07T17:49:56+02:005 Febbraio 2020|

                    Eppure Darwin non sapeva…

                    Eppure Darwin non sapeva…

                    Mercoledì 12 febbraio 2020, ore 18.30
                    Ex Tipografia Savio, via Torricella 2/a, Pordenone

                    Conferenza di Elisa Corteggiani, biologa.
                    Introduzione della comunicatrice scientifica Elisa Baioni.

                    Durante il suo viaggio Darwin non rimase solo colpito dalla grande varietà di viventi che osservò, ma notò anche la grande varietà di caratteristiche che gli individui di una stessa specie presentavano tra loro, osservò inoltre che non tutti gli individui sopravvivevano abbastanza a lungo per generare prole che condividesse almeno una parte delle proprie caratteristiche. Queste osservazioni divennero il cardine per lo sviluppo della Teoria dell’evoluzione per selezione naturale negli anni a seguire.
                    Oggi, biologia molecolare e genetica ci raccontano come caratteristiche individuali, DNA e selezione naturale contribuiscano a determinare ciò che siamo, confermando quelle che per Darwin erano solo intuizioni. L’incontro di mercoledì 12 febbraio racconterà proprio come la scienza del presente stia completando ciò che egli non sapeva, ma immaginava.

                    Elisa Corteggiani
                    Si è laureata in biologia molecolare con una tesi di ricerca svolta all’Imperial College di Londra; ha conseguito il dottorato in biochimica e biofisica all’Università di Padova facendo ricerca in biochimica, genomica e bioinformatica applicate a organismi fotosintetici. Come ricercatrice post dottorato si è occupata di temi ambientali: biorisanamento di aree inquinate, biocarburanti da microrganismi, adattamento di piante di interesse agricolo alle variazioni climatiche. Tra il 2007 e il 2013 ha tenuto corsi di laboratorio di biologia molecolare, biochimica e genomica per l’Università di Padova come professore a contratto. Dal 2016 insegna in un liceo scientifico e dal 2019 è la responsabile scientifica dell’UAAR.

                    Elisa Baioni
                    Laureata in Scienze Filosofiche all’Università di Bologna, frequenta il Master in Comunicazione della Scienza «Franco Prattico» di Trieste. Ha scritto per Oggiscienza, Galileonet, RickdeckardnetAnimal Studies. Collabora con le scuole per attività di didattica formale e informale ed è appassionata di scienza, etiche ambientali e postumanesimo. è preoccupata per il brutto clima.

                    Aggiornamento

                    Video dell'evento

                    Foto dell'evento

                    Un momento della conferenza di Elisa Corteggiani.

                    L'introduzione di Elisa Baioni.

                    2024-04-07T17:50:06+02:005 Febbraio 2020|