Conversazioni a ragion veduta presso il Circolo Uaar: social media e pericoli per il pluralismo

Conversazioni a ragion veduta presso il Circolo Uaar: social media e pericoli per il pluralismo

Comunicato stampa
15 dicembre 2024
 
CONVERSAZIONI A RAGION VEDUTA AL CIRCOLO UAAR
MARTEDÌ 17 SI PARLA DI SOCIAL MEDIA E PLURALISMO
 
Martedì sera secondo appuntamento delle “Conversazioni a ragion veduta 2024/25” che il Circolo di Pordenone dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti organizza nella propria sede (via Stradelle, 5/c).
 
Il titolo scelto per l’incontro, “Social e comunicazione: promesse tradite e alternative possibili”, lascia intuire come il mondo dei social network, salutato inizialmente come mezzo per una comunicazione paritaria tra persone attraverso il superamento di barriere geografiche e culturali, possa essere visto nei suoi aspetti pericolosi per il pluralismo dell’informazione.
 
A parlare dell’argomento saranno Dario Zanette del Circolo Uaar e Filippo Della Bianca, fondatore e amministratore di mastodon.uno, istanza di una rete di comunicazione alternativa a quelle dei grandi social. Il dibattito inizierà alle 20.30, ma chi vuole potrà, dalle 18.45, vedere in compagnia il documentario “The Social Dilemma” di Jeff Orlowski, che esamina la diffusione dei social media concentrandosi sulla manipolazione degli utenti, l’uso in politica, il contributo alla diffusione di teorie complottistiche.
 
Il programma completo è presente nel sito internet del Circolo (pordenone.uaar.it). Tutti gli eventi sono ad ingresso libero.
 
Per approfondimenti:
Pagina web dedicata all’iniziativa

2024-12-15T12:06:19+01:0015 Dicembre 2024|

Al via l’edizione 2024/25 delle Conversazioni a ragion veduta presso il Circolo Uaar

Al via l’edizione 2024/25 delle Conversazioni a ragion veduta presso il Circolo Uaar

Comunicato stampa
27 novembre 2024
 
AL VIA L’EDIZIONE 2024/25 DELLE CONVERSAZIONI A RAGION VEDUTA
PRESSO IL CIRCOLO UAAR DI PORDENONE
 
Sarà dedicato al mondo dell’informazione e della comunicazione il sesto ciclo di “Conversazioni a ragion veduta” che il Circolo di Pordenone dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti organizza nella propria sede (via Stradelle, 5/c) da quando si è costituito nel 2016.
 
«Osserveremo — spiega Loris Tissino, coordinatore del circolo — il variegato mondo legato alle forme di comunicazioni tradizionali ed emergenti, dalla carta stampata ai social media e dai fumetti ai podcast, in un’ottica di esplorazione laica e senza pregiudizi, per capire, insieme ad ospiti prestigiosi, come esso funziona “dietro le quinte”: nelle redazioni, nei gruppi di lavoro, nell’amministrazione di server informatici dedicati, negli uffici di chi si occupa di divulgazione scientifica.»
Il primo appuntamento, questo venerdì (29 novembre) alle 20.30, vedrà protagonisti Federico Tulli, giornalista (Nessun DogmaRomaToday/Dossier, ecc.) e autore, che dialogherà con Daniele Boltin, caporedattore di PordenoneToday sul tema “Media, pluralismo, laicità, democrazia”.
 
A seguire, tra dicembre e marzo, incontri su social e comunicazione (17 dicembre), su fumetti e laicità (24 gennaio), sulla rappresentazione dei generi nei media (29 gennaio), sulla realizzazione di podcast audio (8 febbraio) e sul come si affronta la divulgazione scientifica sui social (11 marzo).
 
Il programma completo è presente nel sito internet del Circolo (pordenone.uaar.it). Tutti gli eventi sono ad ingresso libero.
 
Negli anni passati i cicli di Conversazioni a ragion veduta sono stati dedicati a questi macro-filoni:
  • 2023/24: laicità, teocrazie e fondamentalismi nella storia
  • 2022: attività in difesa della laicità a livello internazionale
  • 2019/20: bambini e infanzia
  • 2018/19: bioetica, scienza e fake news
  • 2017/18: mente, convinzioni e pensiero
Per approfondimenti:
Pagina web dedicata all’iniziativa

2024-12-15T11:57:22+01:0027 Novembre 2024|

La laicità nel Friuli occidentale ha una nuova casa: il Circolo di Pordenone degli atei e degli agnostici inaugura la sua sede nel quartiere Torre

La laicità nel Friuli occidentale ha una nuova casa: il Circolo di Pordenone degli atei e degli agnostici inaugura la sua sede nel quartiere Torre

Comunicato stampa
6 novembre 2024

Il Circolo di Pordenone dell’Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) ha trasferito la propria sede nel quartiere di Torre (in via Stradelle 5/c), in una sala che verrà inaugurata ufficialmente nel pomeriggio di sabato 9 novembre, a partire dalle 16.30.

«La nuova sede ci consentirà di continuare ad operare nel territorio – dice Loris Tissino, coordinatore del circolo – per promuovere la laicità ed il pensiero razionale, cose di cui c’è sempre maggiore bisogno in una società come la nostra secolarizzata da un lato e multireligiosa (o, meglio, con approcci filosofici diversi rispetto alla vita e al soprannaturale) dall’altro. Lo faremo con la presentazione di libri, dibattiti e conferenze, visione commentata di film ed episodi scelti di serie televisive, ma anche con conversazioni informali, come abbiamo fatto negli ultimi anni e ci ripromettiamo di continuare a fare nella nuova struttura.»

Dopo i momenti della cerimonia ufficiale di inaugurazione, vi saranno due conferenze: una di Adele Orioli, responsabile nazionale delle iniziative legali Uaar, sul tema “La tutela legale di chi non crede” ed una di Maria Pacini, responsabile del progetto Cerimonie Uniche di formazione e coordinamento di celebranti laico-umanisti, sul tema “Cerimonie laiche e umaniste tra filosofie areligiose e mondo nerd”.

Il programma completo dell’iniziativa è disponibile nel sito web del circolo (pordenone.uaar.it) e nei canali social dello stesso (Facebook, Instagram, Mastodon).

2024-11-06T08:23:20+01:006 Novembre 2024|

Diritti, ultima frontiera: nuovo ciclo di proiezioni da mercoledì 23 ottobre al Circolo Uaar

Diritti, ultima frontiera: nuovo ciclo di proiezioni da mercoledì 23 ottobre al Circolo Uaar

Comunicato stampa
21 ottobre 2024

DIRITTI, ULTIMA FRONTIERA:
NUOVO CICLO DI PROIEZIONI DA MERCOLEDÌ 23 OTTOBRE AL CIRCOLO UAAR
Riprendono gli appuntamenti al Circolo Uaar di Pordenone che mirano a confrontare i mondi a volte utopici e a volte distopici descritti nella fantascienza con il mondo reale, in cui è possibile affrontare i problemi e tentare di risolverli.
 
Il format, come già nei cicli precedenti, prevede la proiezione di un episodio di una nota serie televisiva ed un successivo commento di una persona esperta dello specifico tema trattato e di una che rappresenta un’associazione di fan della serie, nello specifico lo STIC (Star Trek Italian Club).
 
Si inizia mercoledì 23 ottobre con il tema “Fondamentalismi e ingerenze”, affrontato dallo storico Alessandro Salvador in dialogo con Claudio Sonego dello STIC.
 
L’appuntamento successivo sarà mercoledì 6 novembre, alla presenza di Roberta Nunin, professoressa di diritto del lavoro all’Università di Trieste nonché presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Udine, che si confronterà con Patrizia Guglielmini dello STIC per parlare di “Parità di genere”.
 
Ultimo incontro della serie, mercoledì 4 dicembre, quello dedicato ai “Matrimoni combinati”, che vedrà presenti l’avvocata Rosanna Rovere e Gabriella Cordone Lisiero dello STIC.
 
Le proiezioni inizieranno sempre alle ore 19.15 presso la nuova sede del Circolo Uaar di Pordenone, in via Stradelle 5/C.
«Abbiamo iniziato a parlare di come la fantascienza abbia spesso anticipato la trattazione di problematiche sociali e legate ai diritti civili a maggio dello scorso anno — ricorda Loris Tissino, coordinatore del circolo locale degli atei e degli agnostici  quando, come evento collegato al Pride che si stava per tenere in città, abbiamo proposto una serata dedicata proprio a Star Trek e alla visione dei diritti civili e sociali. Nel preparare quell’incontro ci siamo resi conto della sovrapposizione molto marcata tra i temi di cui si occupa la nostra associazione e quelli affrontati in serie televisive molto note, tanto da voler proporre, a partire dall’ottobre dell’anno scorso, la visione di specifici episodi accompagnati dal commento di esperti del settore e di cultori del genere fantascientifico, che ci stanno accompagnando per un ciclo di dodici episodi dedicati a razzismo, scelte mediche, fine vita, discriminazioni, rapporto tra scienza e religione, questioni di genere e gestazione per altri. Quest’ultimo ciclo ci porta a portare di ingerenze religiose che hanno spesso un riflesso in questioni legate al patriarcato, come quelle della parità e dei matrimoni combinati.»

2024-10-21T13:12:01+02:0021 Ottobre 2024|

Gestazione per altri, una questione da affrontare laicamente: se ne parla mercoledì al circolo Uaar

Gestazione per altri, una questione da affrontare laicamente: se ne parla mercoledì al circolo Uaar

Comunicato stampa
27 maggio 2024

La gestazione per altri sarà il tema dell’ultimo incontro organizzato dal Circolo Uaar di Pordenone in cui si abbina la proiezione di un episodio di una nota serie televisiva di fantascienza ad un commento da parte di esperti e a una discussione con il pubblico in sala.
 
L’appuntamento è alle 19.15 di mercoledì 29 maggio in via Montello 22 a Pordenone. Ospiti della serata saranno Stefano Zucchini, referente esterno FVG di Famiglie Arcobaleno, e Nicola Vianello dello Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero“.
 
«Abbiamo iniziato a parlare di come la fantascienza abbia spesso anticipato la trattazione di problematiche sociali e legate ai diritti civili proprio un anno fa — ricorda Loris Tissino, coordinatore del circolo locale degli atei e degli agnostici  quando, come evento collegato al Pride che si stava per tenere in città, abbiamo proposto una serata dedicata proprio a Star Trek e alla visione dei diritti civili e sociali. Nel preparare quell’incontro ci siamo resi conto della sovrapposizione molto marcata tra i temi di cui si occupa la nostra associazione e quelli affrontati in serie televisive molto note, tanto da voler proporre, a partire dall’ottobre dell’anno scorso, la visione di specifici episodi accompagnati dal commento di esperti del settore e di cultori del genere fantascientifico, che ci hanno accompagnato per un ciclo di nove episodi dedicati a razzismo, scelte mediche, fine vita, discriminazioni, rapporto tra scienza e religione, fino ad arrivare a questioni di genere, dalla violenza alle discriminazioni, per concludere appunto con la gestazione per altri.»
 
«Di quest’ultimo argomento — prosegue Tissino —  vorremmo si discutesse in modo informato, laico e razionale e non per sentito dire e slogan. Per questo motivo avremo ospite Stefano Zucchini, che ci potrà raccontare della sua esperienza di papà gay di due gemelli nati in California proprio con la gestazione per altri e delle difficoltà in Italia dovute alla mancanza di una legislazione in merito.»
 
A partire dall’autunno saranno proiettati altri episodi, ogni volta affiancati da commenti e considerazioni sulla differenza tra fantascienza e realtà. L’obiettivo sarà sempre quello di incoraggiare azioni concrete, affinché i diritti escano dall’ambito della fantascienza e si traducano in realtà.
Per approfondimenti:
 
 
Articolo sul tema della gestazione per altri pubblicato sulla rivista Nessun Dogma:
https://blog.uaar.it/2023/03/21/maternita-surrogata-e-laicamente-possibile/
 
Articolo (uscito originariamente sulla rivista Inside Star Trek Magazine) sull’iniziativa dello scorso maggio:
https://pordenone.uaar.it/notizie/inside-star-trek-magazine-30-maggio/
 

2024-05-27T07:20:04+02:0027 Maggio 2024|

La comunità LGBTQI+ nel mondo arabo – venerdì sera ultima “conversazione a ragion veduta” al circolo degli atei

La comunità LGBTQI+ nel mondo arabo – venerdì sera ultima “conversazione a ragion veduta” al circolo degli atei

Venerdì 22 marzo, alle 20.30, ultimo appuntamento del ciclo di Conversazioni a ragion veduta organizzata dal Circolo di Pordenone dell’Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), quest’anno dedicato al rapporto tra poteri e religioni e alla separazione (o meno) tra chiese e stato.

L’incontro conclusivo avrà come ospite Shani Parpinel, laureatasi lo scorso anno in Scienze della mediazione linguistica per la sicurezza e la difesa sociale con una tesi intitolata “La comunità LGBTQI+ nel mondo arabo”, che dialogherà con Roberta Pagotto, docente di lettere e scrittrice. A partire dalla presentazione del lavoro di tesi, premiato dall’Uaar nel 2023, si tratterà il tema di come l’omosessualità è vissuta, percepita ed espressa in letteratura in paesi, quelli di lingua araba, dove vige spesso una ferrea censura governativa. L’appuntamento è presso la sede del Circolo Uaar di Pordenone, in via Montello 22.

“Questo incontro conclude in maniera molto interessante e attuale la quinta edizione delle conversazioni a ragion veduta organizzate dal nostro Circolo — dice Loris Tissino, coordinatore locale dell’associazione degli atei — Negli anni passati abbiamo affrontato temi quali i rapporti tra individuo e scienza, i diritti dell’infanzia, la bioetica e l’attualità internazionale. Quest’anno il filo conduttore è stato quello storico, ma non sono mancati collegamenti con la realtà che ci circonda.”

Comunicato stampa
20 marzo 2024

Shani Parpinel

2024-04-07T17:42:50+02:0020 Marzo 2024|

Le iniziative per il Darwin Day pordenonese si concludono con due incontri di divulgazione scientifica sulle nuove frontiere della fisica

Le iniziative per il Darwin Day pordenonese si concludono con due incontri di divulgazione scientifica sulle nuove frontiere della fisica

Due incontri di divulgazione scientifica con una ricercatrice di primo livello, Catalina Curceanu, concluderanno le iniziative organizzate per celebrare il Darwin Day a Pordenone.

Venerdì 15 marzo, alle 20.30, presso la sala conferenze dell’Istituto Pertini (via Interna, a fianco dell’Auditorium Concordia), il tema sarà «L’origine delle specie… di particelle. Dal bosone di Higgs alla materia oscura».

Sabato 16 marzo, alle 11.15, l’appuntamento, riservato a studenti e docenti delle scuole superiori della città, è invece nell’auditorium dell’Istituto Mattiussi, in via Fontane. Questo secondo incontro ha come titolo «Evoluzione quantistica: dal Big Bang ai buchi neri. Quo vadis universo?»

Dal mondo microscopico delle particelle subatomiche a quello macroscopico dell’universo: grazie alle grandi capacità divulgative di Catalina Curceanu, direttrice di ricerca dei Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), sarà possibile comprendere l’importanza della ricerca scientifica di base sull’origine della materia e come lo sviluppo tecnologico di altissima qualità abbia ricadute importanti anche nella vita quotidiana di ognuno di noi. Le competenze tecniche e scientifiche dei LNF nel campo degli acceleratori sono uniche in Italia e competitive in Europa e nel mondo rappresentando una ricchezza che l’INFN mette al servizio della società.

Come ricorda Chiara Sartori, molto nota in città per la sua attività di organizzatrice di eventi culturali in ambito scientifico negli anni passati e coinvolta nell’organizzazione degli eventi, i Laboratori Nazionali di Frascati hanno contribuito alla realizzazione di acceleratori di protoni e ioni carbonio per la terapia medica oncologica, ad applicazioni mediche e spaziali, ad attività di dosaggio delle radiazioni e di controllo ambientale e molto altro.

Catalina Curceanu è nata in Transilvania, Romania, ed è Direttrice di Ricerca presso l’INFN-LNF, in Italia, dove guida un gruppo che esegue esperimenti in fisica fondamentale nucleare e quantistica. Catalina è portavoce (spokesperson) delle collaborazioni SIDDHARTA-2 (spettroscopia di atomi kaonici) e VIP-2 (test sperimentale sulla meccanica quantistica) ed è autrice di oltre 500 articoli in riviste internazionali. Ha vinto diversi premi e riconoscimenti, tra cui il premio Emmy Noether 2017 dalla European Physical Society e il premio Betty Moore Foundation Fundamental Physics Innovation Award 2019. Nel 2018 le è stato conferito l’Ordine “Merito Culturale” con il titolo di Cavaliere dal Presidente della Romania, per il significativo contributo alle scienze esatte.

Gli incontri del 15 e del 16 marzo sono organizzati nell’ambito delle iniziative del Darwin Day promosse dal Circolo UAAR di  Pordenone e dal gruppo CICAP di Pordenone, con la preziosa collaborazione dell’Istituto Mattiussi Pertini che ha concesso l’uso dei locali. L’ingresso è libero, ma è consigliabile la prenotazione, che può essere effettuata scrivendo a darwinday2024@isismattiussipertini.edu.it.

Comunicato stampa
13 marzo 2024

Approfondimenti

Pagina Facebook del Darwin Day Pordenone
 
Eventi su Facebook
 

2024-04-07T17:42:50+02:0013 Marzo 2024|

Concordato Stato / Chiesa: 1929, 1947, 1984 – Un contributo di Gian Luigi Bettoli

Concordato Stato / Chiesa: 1929, 1947, 1984
Un contributo di Gian Luigi Bettoli

Paolo Michelutti e Gian Luigi Bettoli

Sabato 24 febbraio, nell’ambito delle Conversazioni a ragion veduta, abbiamo avuto ospiti Paolo Michelutti e Gian Luigi Bettoli, che hanno affrontato il tema del come si è arrivati al Concordato tra Stato e Chiesa attualmente in vigore in Italia.

Nel blog degli storici del Friuli occidentale Gian Luigi ha pubblicato un’interessante antologia di testi normativi, interventi parlamentari e critica storica (con tabella comparativa tra i due concordati).

Ho accolto con piacere l’invito di Loris Tissino a parlare del concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica presso la sede dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti di Pordenone. Non sono uno specialista della materia, ma la proposta ha stimolato una curiosità ed un interesse di antica data, e quindi mi sono messo al lavoro, anche per approfondire vecchie ruggini. (continua nel blog).

Aggiornamento

Gian Luigi Bettoli ci segnala che è stato pubblicato un altro documento, questa volta nel sito della Casa del Popolo di Pordenone, intitolato «L’aborto e il concordato: tra due compromessi e qualche passo indietro», frutto di un dialogo tra lui e Bianca Minigutti, oggi presidente della sezione ANPI dello Spilimberghese ed esponente storica del femminismo pordenonese.

Racconta Gian Luigi: Vista la sua sensibilità e memoria, ed essendo stata una delle prime lettrici della mia relazione sui concordati del 1929 e 1984, mi ha scritto: «Ho scorso i tuoi appunti sulla questione concordataria. Mentre ti soffermi assai giustamente sul divorzio, non mi sembra aver visto riferimento al tema della 194 e successivo referendum (194 che ritengo fortemente svilita dall’inserimento dell’obiezione di coscienza, che considerai all’epoca assoluto omaggio e resa al Vaticano e che, alla prova dei fatti, rischia di vanificare il diritto contrapposto delle donne. C’è un motivo specifico per il quale hai escluso l’argomento dalla trattazione? Con i tempi ci stiamo, tutta la storia della 194 avviene prima del 1984. Voglio capire eventuali differenze critiche (diritto individuale, possesso del corpo e quant’altro) tu abbia valutato. Vero è che all’epoca il movimento femminista si preoccupava più dell’ingerenza dello Stato nei propri uteri; si accettò (almeno io) i compromessi della 194 solo per garantire l’assistenza sanitaria gratuita e non rendere la possibilità di aborto un “problema di classe”. Ho sempre conservato i dubbi che avevo all’epoca sulla giustezza del compromesso, gli interventi contrapposti a sinistra che hai pubblicato, succedutisi in varie epoche, mi hanno riaperto l’interiore dibattito.» (continua nel sito)

2024-04-07T17:42:50+02:003 Marzo 2024|

Libri per chi ha diritto di averli – consegnati all’IC Pordenone Centro 152 volumi per l’attività alternativa

Libri per chi ha diritto di averli – consegnati all’IC Pordenone Centro 152 volumi per l’attività alternativa

«Sono arrivati oggi a scuola i libri donati dall’associazione UAAR affinché vengano consegnati agli allievi dell’attività alternativa (AA) per i quali sono stati richiesti. Si consolida così una collaborazione iniziata lo scorso anno che mira a rendere efficace il percorso formativo specifico per chi sceglie l’AA. Con l’auspicio che l’ utilizzo dei testi possa essere d’ aiuto per docenti ed alunni non avvalentesi dell’ IRC nel “cammino” scolastico!» Con queste parole l’Istituto Comprensivo Pordenone Centro ha ringraziato su Facebook l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti per la consegna effettuata in settimana di 152 volumi (80 per le classi 1-2-3 e 72 per le classi 4-5 delle scuole primarie) di un libro di testo, edito dalla casa editrice Giunti, che l’Istituto ha scelto nell’ambito della campagna “Libri per chi ha diritto di averli“.

L’associazione aveva rilevato che solo poche scuole in Italia (meno del 10% degli istituti, in Friuli Venezia Giulia meno del 5%) hanno adottato per l’anno scolastico in corso libri di testo per l’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica (in provincia di Pordenone lo ha fatto solo l’Istituto Comprensivo di Roveredo in Piano) e basandosi su questi dati, a fronte di un aumento del numero di studenti che non si avvalgono dell’IRC,  ha lanciato a inizio febbraio la campagna “Libri per chi ha diritto di averli”, offrendo alle scuole la possibilità di ricevere in via straordinaria una fornitura di libri di testo.

Al momento della consegna alla dirigente Daniela Reina, Loris Tissino, coordinatore locale dell’associazione, ha detto di ritenere «che sia importante comunicare il significato educativo e laico della campagna e sensibilizzare sul diritto all’istruzione che deve essere pienamente garantito a chi sceglie l’AA» e di «accogliere con favore l’impegno della scuola a portare l’adozione di libri di testo per questa materia all’approvazione da parte degli organi collegiali competenti già nel mese di maggio di quest’anno, in modo che dall’anno scolastico 2024/25 sia garantito gratuitamente tramite cedola libraria agli allievi della primaria.»

I libri proposti sono stati recensiti nel numero 6/2023 di Nessun Dogma da parte di una docente di scuola primaria che da anni si occupa di attività alternativa.

Consegna libri AA IC Pordenone CentroPost Facebook IC Pordenone Centro

Approfondimenti

Post su Facebook dell’IC Pordenone Centro:
https://www.facebook.com/ICPordenoneCentro/posts/pfbid02ANR7t3CdN1SDnd86KZJVQZ6MhhcnFBgmD4oUmdpxeLD8mfTFacipDWTfkZTG1Xqzl

Campagna “Libri per chi ha diritto di averli” con elenco in aggiornamento delle scuole che li hanno avuti:
www.uaar.it/non-frequenza-irc-nelle-scuole-italiane

2024-04-10T13:09:28+02:003 Marzo 2024|

Su Inside Star Trek Magazine un articolo sul nostro incontro del 30 maggio

Su Inside Star Trek Magazine un articolo sul nostro incontro del 30 maggio

Articolo Inside Star Trek Magazine 30 maggio 2023

Il numero 217 di Inside Star Trek Magazine (giugno 2023), rivista ufficiale dello Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”, ha pubblicato un articolo di Dario Zanette dedicato all’incontro che abbiamo organizzato presso la Mediateca di Cinemazero il 30 maggio scorso. Lo ripubblichiamo qui su gentile concessione.


Star Trek e la visione dei diritti civili e sociali.
-Curzon! Mio vecchio amico!
-Sono Jadzia ora
-Jadzia! Mia vecchia amica!

Un meme. Tutto parte da un meme, condiviso nella chat WhatsApp del circolo UAAR di Pordenone, e lo “zoccolo nerd!” del circolo parte in quarta (warp?) a parlare dei trill e di come sono stati sapientemente utilizzati per portare sugli schermi televisivi degli anni ’90 tematiche LGBTQI+ senza che ce ne si accorse (quasi). “Ci si potrebbe fare una conferenza!”

E infatti.

Loris Tissino, coordinatore del circolo, subito si attiva per organizzare una serata, lavorando di concerto con la Mediateca Cinemazero di Pordenone e FVG Pride, che quest’anno porta il Pride a sfilare proprio per le vie di Pordenone. Diego Martin coinvolge lo STIC, nelle persone di Claudio Sonego e Patrizia Guglielmini; Diego, il sottoscritto e Anna Piva si mettono alla ricerca dei più notevoli episodi, selezionandone “solo” alcuni: 72! Cinemazero coinvolge lo storico del cinema Tito Vagni e la serata è organizzata. Giulia Sala di Arcigay Friuli modera mentre Claudio snocciola la storia di Star Trek dagli anni ’60 ad oggi.

Serie classica, The Next Generation, Deep Space Nine, Voyager, Enterprise. Da queste serie soltanto provengono i 72 episodi: Serie animata, Discovery, Lower Decks, Picard, Strange New Worlds, Prodigy e i lungometraggi non sono stati considerati solo per semplicità, non perché non lo meritassero… Episodi, dunque, che oramai vantano un certo numero di anni alle spalle: venti, per “Cogenitore” (ENT), trenta, per “Il diritto di essere” (TNG), cinquanta per “Umiliati per forza maggiore” (TOS).

I temi trattati da Star Trek, il fandom lo sa bene, spaziano dai diritti civili all’etica, passando per femminismo e sessismo, religione, razzismo, disabilità, e altri ancora… temi trattati e puntate su questi ce ne sono a sufficienza per fare non una, ma decine di conferenze! Trattandosi di una conferenza creata in occasione del Pride, ci siamo però focalizzati in particolar modo sulle tematiche LGBTQI+ e su come siano state trattate in Star Trek. Il bacio tra Uhura e Kirk è solo il primo esempio, il più lampante. In “La posta in gioco” (TOS) vi è un accenno, brevissimo, a un personaggio transgender. È una scena che con gli occhi di oggi sembra quasi ingenua, ma per gli anni ’60 era già avanti… e si rischiava grosso: da un’intervista a Takei apprendiamo che Roddenberry avrebbe voluto trattare anche il tema dell’omosessualità, ma che doveva stare attento a non osare troppo altrimenti non ci sarebbe stato alcuno show in cui poter parlare di queste cose. Osare, infatti: se è vero che Star Trek era sempre più avanti dei tempi, è anche vero che molte sono state le occasioni in cui si sarebbe potuto avere più coraggio: “Il diritto di essere”, “L’ospite” e “Riuniti” sono tre esempi da TNG e DS9 che hanno ricevuto critiche proprio per aver osato in maniera troppo blanda. Ricordiamo però che il messaggio che si vuole lanciare, viene poi interpretato in maniera diversa da spettatore a spettatore: Claudio ci ha riferito l’emblematico esempio di uno spettatore degli Stati Uniti meridionali che, dopo il bacio tra Uhura e Kirk, travisò completamente il senso della scena…

Tutti conosciamo l’IDIC. La filosofia vulcaniana delle infinite diversità in infinite combinazioni. “Diversity contains as many treasures as those waiting us on other worlds. We will find it impossible to fear diversity and to enter future at the same time.” Questo diceva Gene Roddenberry ai tempi della serie classica. Eppure, come è stato fatto notare durante la conferenza, mezzo secolo dopo siamo ancora qui a dover lottare per diritti che, nella visione di Roddenberry, sono tanto garantiti quanto scontati, per tutti. Cinquant’anni dopo “Sia questa l’ultima battaglia” siamo ancora con troppe guerre su questo pianeta. Trent’anni dopo i trill di Deep Space Nine abbiamo ancora governi che si oppongono ai diritti LGBTQI+. Trentasette anni dopo “Rotta verso la Terra” stiamo ancora devastando il nostro ecosistema. Trent’anni dopo “Diritto di morte” ancora non abbiamo una legge per l’eutanasia, e dopo sette stagioni di The Next Generation, non so ancora quante persone non vedenti si sentano sicure ad attraversare la strada nelle nostre città.

Come detto, la serata si incastrava in una più ampia rassegna di vari incontri che portano fino al Pride di sabato 10 giugno 2023. Non sorprende quindi che dei diversi spezzoni di episodi che sono stati proiettati, la gran parte riguardava proprio i trill. La loro prima apparizione negli anni ’90 li vede nella persona dell’ambasciatore Odan, che intrattiene una relazione sentimentale con la dottoressa Crusher. E al cambio di ospite di Odan, scopriamo che l’umanità forse non è ancora pronta ad affrontare questo genere di sentimenti (staranno parlando dell’umanità del XXIV secolo o di quella del XX? Chi lo sa…). Durante tutta Deep Space Nine, Dax ci permette di affrontare più e più volte tematiche ad oggi ancora così delicate: il cambio di ospite comporta portare in un corpo nuovo le esperienze e i ricordi di tutti gli ospiti precedenti, compresi i loro sentimenti. E spesso anche il sesso varia tra due ospiti consecutivi. Scopriamo che per i trill è un tabù continuare una relazione sentimentale iniziata con ospiti precedenti, ma ciò a prescindere dal genere di questi. Proprio rompendo questo tabù ci viene mostrato il primo bacio lesbico nella storia di Star Trek, in “Riuniti”.

“Il diritto di essere” parla di identità di genere, ribaltando completamente la situazione conosciuta allo spettatore: i j’nai sono una specie senza genere, e la minoranza discriminata è quella composta da individui che sentono di essere di un qualche genere. Di nuovo, stiamo parlando di un pianeta alieno dove chi si sente femmina o maschio viene costretto a forza a divenire neutro, o stiamo parlando dell’umanità del XX secolo, dove accade l’esatto contrario?

Anche la questione linguistica è stata toccata. Star Trek è prodotto in lingua inglese e in lingua inglese esistono parole neutre senza genere. Negli anni ’80 la Enterprise passò dal “to boldly go where no man has gone before” al “to boldly go where no one has gone before”; ecco che con una sola parola diversa, nella sola battuta finale di Rotta Verso L’Ignoto, l’intero universo di Star Trek è diventato più inclusivo e meno discriminante: nessuna differenza di razza, di specie, o di sesso. La lingua italiana non ha alcuna parola di genere neutro, ed ecco quindi che l’Enterprise va “dove nessuno è mai giunto prima”: e tutte le capitane e le ufficiali donna che abbiamo avuto in questi anni? Non sta a noi addentrarci in una questione tanto spinosa qual è quella dell’inclusività della lingua italiana, ci sono fior di linguisti che ne stanno dibattendo e molte persone stanno sperimentando soluzioni alternative e imperfette. Non sappiamo se e come si evolverà la lingua italiana, ma credo che sia nel pieno spirito di Star Trek prestare attenzione a questo specifico tema e porre rimedio in qualche modo, appena possibile. Credo che anche in questo stia l’IDIC: infinite diversità, in infinite combinazioni… e di uguali dignità.

Nel momento in cui sto scrivendo queste righe, siamo tutti in attesa della seconda stagione di SNW, che come DSC e LD è stata accusata da certi ambienti di essere troppo “woke”. E tutto questo nuovo rinascimento di Star Trek lo è. Ma Star Trek è SEMPRE stato “woke”. Questo è l’IDIC, questa è la speranza che Star Trek ci porta da ormai molti decenni: la speranza di un futuro migliore, creato dal nostro lavoro, dalla nostra intelligenza, dal nostro saper andare oltre le differenze per unirci e migliorarci a vicenda. Non so voi, ma io non sono mai stato tanto orgoglioso di essere un fan di Star Trek.

Alla fine, non servirebbe poi molto per rendere l’utopia di Star Trek un po’ più reale, già da oggi. Forse basterebbe essere come un certo guerriero klingon, leggendario, degno di onore, fortissimo, la cui amicizia non si ferma all’aspetto esteriore di Dax.

2023-10-04T16:08:10+02:004 Ottobre 2023|