Elezioni comunali di Pordenone: le risposte alle domande laiche poste dal circolo degli atei e degli agnostici razionalisti
Comunicato stampa
9 aprile 2025
9 aprile 2025
ELEZIONI COMUNALI DI PORDENONE
LE RISPOSTE ALLE DOMANDE LAICHE
POSTE DAL CIRCOLO DEGLI ATEI E DEGLI AGNOSTICI RAZIONALISTI
LE RISPOSTE ALLE DOMANDE LAICHE
POSTE DAL CIRCOLO DEGLI ATEI E DEGLI AGNOSTICI RAZIONALISTI
Qualche settimana fa il Circolo di Pordenone dell’Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) ha inviato ai candidati alla carica di Sindaco e di Consigliere per le elezioni comunali di Pordenone quattro domande su temi “di laicità” che riguardano l’amministrazione cittadina. Le questioni poste avevano a che fare con la possibilità di inserire eventi riguardanti i diritti civili nel programma di Pordenone Capitale della Cultura 2027, le politiche educative per il rispetto delle differenze, la disponibilità di sale pubbliche del commiato per funerali laici, e la questione generale del principio supremo di laicità dello Stato.
Ad oggi sono arrivate le risposte di due candidati sindaci, Anna Ciriani e Marco Salvador, e della lista “Il bene comune” collegata al candidato sindaco Nicola Conficoni. Nessuna risposta, nonostante diverse sollecitazioni, da parte di candidati a supporto del candidato Alessandro Basso.
Tutte le risposte pervenute sono state pubblicate nel sito internet del circolo, all’indirizzo go.uaar.it/pn2025 (indirizzo completo: https://pordenone.uaar.it/notizie/elezioni-comunali-pordenone-2025/).
Su Pordenone Capitale della Cultura, Anna Ciriani ha espresso il parere che la città «deve necessariamente dare spazio e promuovere ogni libertà e diritto universale per proiettare Pordenone in una futura capitale mondiale di civiltà», il Bene Comune sottolinea che «Pordenone deve sorprendere prima di tutto per la sua capacità di offrire alle persone la migliore qualità della vita in termini di salute, accoglienza e rispetto», mentre Marco Salvador ricorda il fatto di essere stato il primo a proporre dai banchi dell’opposizione (già nel 2016) la candidatura, nonché di essersi battuto per i diritti con mozioni e interrogazioni, ad esempio, con l’iniziativa “Caro Sindaco trascrivi” per le registrazioni anagrafiche della famiglie omogenitoriali.
In merito alle politiche educative per il rispetto delle differenze, Anna Ciriani osserva che «l’educazione sessuale viene spesso boicottata come se si trattasse di un argomento scomodo e imbarazzante che fomenta i giovani in preda a tempeste e sconvolgimenti ormonali» e che «senza amore e senza consapevolezza ci sono numerosi tranelli che il mero piacere e la curiosità sessuale celano se non si ricorre a determinate precauzioni educative e preventive», con la conseguenza di avere «consultori sono pieni di ragazze minorenni costrette ad abortire e di giovani che contraggono infezioni per i rapporti non protetti»; il Bene Comune propone il potenziamento di «sportelli multidisciplinari destinati a dare risposte immediate e puntuali ai bisogni psicologici, sanitari e legali, soprattutto della sfera sessuale, della popolazione più giovane»; Marco Salvador ricorda di avere «promosso e cercato di convincere l’amministrazione uscente a incentivare nelle scuole il Progetto scuole Arcigay (A Scuola per conoscerci), fondamentale a diffondere la cultura del rispetto contrastando così il fenomeno del bullismo spesso legato all’orientamento sessuale».
Sulla questione delle sale del commiato, Anna Ciriani afferma che «la fede, l’ateismo, o l’agnosticismo, sono un percorso di vita personale, intimo, supremo che va accolto e rispettato in ogni sua forma, soprattutto quando si giunge all’atto finale della vita, allorché diritti e libertà devono essere accettati in ogni loro forma», il Bene Comune propone «la destinazione di almeno una struttura pubblica gratuita per le celebrazioni funerarie laiche, che potrebbe trovarsi nei padiglioni che saranno destinati a rimanere del vecchio ospedale» e Marco Salvador indica che «il Comune può intervenire in due modi: o fornendo direttamente spazi pubblici, laddove esista una sostenibilità economica, oppure stipulando convenzioni con le strutture private, in modo da garantire a tutti l’accesso a costi contenuti».
Riguardo al tema del principio supremo di laicità, Anna Ciriani afferma che «un crocifisso in un’aula non dovrebbe offendere nessuno al pari di un velo, un turbante o una kippah« e che «lo Stato può essere Laico, senza essere necessariamente iconoclasta, proprio per dare un esempio di tolleranza e rispetto per tutti», il Bene Comune ritiene che «la Scuola Pubblica debba rimanere tale, quindi luogo dove nessuna discriminazione sia avvallata» e che in essa «non ci dovrebbe essere alcun obbligo religioso o di orientamento ideologico, ma forti segnali educativi di convivenza pacifica, di effettiva cittadinanza attiva ed integrazione». Marco Salvador, dopo aver ricordato il margine di autonomia progettuale e organizzativa agli istituti scolastici, parla della necessità di «garantire pienamente il diritto degli studenti a non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, prevedendo per loro un’alternativa reale, strutturata e formativa» con l’ora alternativa che «non può e non deve essere vissuta come un “vuoto” o un tempo morto, ma come un’opportunità educativa a tutti gli effetti, capace di stimolare il pensiero critico, l’educazione civica, la riflessione interculturale e il confronto tra visioni del mondo diverse.»
Per approfondimenti
Testo completo delle domande e delle risposte pervenute:
https://pordenone.uaar.it/notizie/elezioni-comunali-pordenone-2025/