Scettici dell’Islam a Pordenone Fuorilegge

Scettici dell’Islam a Pordenone Fuorilegge

Nell’ambito del festival Pordenone Fuorilegge, presentazione del libro “Scettici dell’Islam”, con la presenza dell’arabista autore della prefazione italiana Marco Soave.


Nel diciannovesimo secolo il mondo arabo è attraversato da una ventata di modernità, che mette in discussione non solo gli assetti politici e sociali ma anche la religione. Si diffondono concezioni liberali, radicali, democratiche e laiche. Diversi intellettuali si cimentano nell’analisi critica dell’islam, con approcci differenti.

Questa stimolante antologia offre un’introduzione alle idee di alcuni pensatori arabi rappresentativi di quel fermento culturale: leggerete contributi di musulmani, cristiani, ma anche di liberi pensatori ed “eretici”, se non apertamente atei e agnostici. Un quadro del mondo intellettuale arabo molto più plurale, libero e sorprendente di quello che crediamo.

Il libro è stato curato da Ralph M. Coury, esperto di storia politica e intellettuale del mondo arabo, professore emerito di Storia alla Fairfield University del Connecticut con incarichi presso la Universiti Sains Malaysia e il Randolph-Macon College in Virginia. In Italia il testo è stato pubblicato nel 2025 da Nessun Dogma, progetto editoriale dell’Uaar.


Domenica 21 settembre, ore 11.30

Circolo Uaar di Pordenone, via Stradelle 5/c.

Ingresso libero. Per prenotazioni, scrivere a pordenone@uaar.it.

Copertina libro "Scettici dell'Islam"

2025-09-05T10:27:34+02:004 Settembre 2025|

Nomina Contra Deum a Pordenone Fuorilegge

Nomina Contra Deum a Pordenone Fuorilegge

Nell’ambito del festival Pordenone Fuorilegge, presentazione e proiezione del documentario “Nomina Contra Deum. La storia della bestemmia”, con la presenza del regista Luca De Gaspari.


“Nomina Contra Deum” affronta con coraggio e rigore scientifico il complesso fenomeno della bestemmia, esplorandone le radici storiche, le trasformazioni culturali e il suo impatto nella società contemporanea. In un contesto culturale come quello italiano, profondamente segnato dalla tradizione cattolica, la bestemmia rappresenta un tema tanto controverso quanto poco studiato. Questo documentario si propone di colmare questa lacuna, offrendo al pubblico una visione multidisciplinare e approfondita del fenomeno.


Mercoledì 17 settembre, ore 20.30

Circolo Uaar di Pordenone, via Stradelle 5/c.

Ingresso libero. Per prenotazioni, scrivere a pordenone@uaar.it.

Nomina Contra Deum

2025-09-05T10:28:19+02:004 Settembre 2025|

Diritti, ultima frontiera 2025 (ottobre – dicembre)

Diritti, ultima frontiera 2025 (ottobre – dicembre)

Tre nuovi appuntamenti per parlare di diritti, della loro storia, della situazione attuale. Ogni volta vedremo un episodio di una nota serie televisiva ed ascolteremo il commento di due persone esperte della serie e del tema trattato.

Mercoledì 1 ottobre 2025, ore 19.15 

Episodio 19: Interruzione volontaria di gravidanza

Con il commento di:
Francesca Bonemazzi, Cellula Coscioni “Italo Corai” – Pordenone
Patrizia Guglielmini, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 5 novembre 2025, ore 19.15 

Episodio 20: Intelligenza artificiale ed etica

Con il commento di:
Pietro Bozzetto, project manager nel settore AI
Gabriella Cordone Lisiero
, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 17 dicembre 2025, ore 19.15

Episodio 21: Superstizioni

Con il commento di:
Carlo Rizzo, psichiatra
Claudio Sonego,  Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Gli incontri si terranno presso la Sede del Circolo Uaar di Pordenone in via Stradelle, 5/C

Ingresso libero.

Gli incontri di Diritti, ultima frontiera organizzati dal Circolo Uaar di Pordenone sono riepilogati nella pagina dedicata.

2025-08-31T20:16:36+02:0031 Agosto 2025|

Diritti, ultima frontiera – Episodio 17, suicidio medicalmente assistito

Diritti, ultima frontiera – Episodio 17, suicidio medicalmente assistito

Mercoledì 11 giugno 2025 si è tenuto il diciassettesimo incontro della serie “Diritti, ultima frontiera", in cui abbiamo approfittato di vedere insieme un episodio di una nota serie televisiva per commentarlo insieme a Demian Alexander Torossi dello Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero” e a Elisabetta Borlina della Cellula Coscioni di Pordenone.

Pubblichiamo in questa pagina alcune foto della serata e un testo che Elisabetta ha preparato per l’occasione.


L’episodio che abbiamo appena visto ci invita a riflettere su quale valore attribuiamo alla vita e soprattutto alla morte. Il personaggio di Quinn, un essere immortale che decide di porre fine alla sua esistenza, ci offre uno spunto per esplorare il delicato confine tra il diritto alla vita e il diritto alla morte, un tema che si intreccia con le discussioni contemporanee sull’eutanasia e sul suicidio assistito.

Per parlare di questi argomenti partiamo dal presupposto che nel linguaggio comune spesso si usano i termini “eutanasia” e “suicidio assistito” in modo interscambiabile. È pertanto indispensabile precisare l’uso di queste espressioni, quindi chiarire che non sono sinonimi. Per eutanasia si intende l’uccisione intenzionale di un individuo da parte di un medico o del personale sanitario, per mezzo della somministrazione di farmaci, in seguito alla richiesta volontaria di tale individuo. Il suicidio assistito, invece, è l’atto per mezzo del quale un individuo si procura una morte rapida e indolore mediante l’assistenza di un medico che prescrive i farmaci necessari al suicidio e lo consiglia riguardo alle modalità di assunzione.

Nell’episodio Quinn rappresenta l’individuo che rivendica il diritto di scegliere la propria fine, un tema che solleva importanti interrogativi sulla libertà individuale e sull’autodeterminazione, in particolare quando si tratta di decisioni riguardanti il fine vita. L’autodeterminazione nel fine vita si riferisce al diritto di un individuo di fare scelte autonome, libere e senza coercizioni esterne riguardanti il proprio corpo e la propria morte. Ciò include il diritto di rifiutare cure mediche che prolungano la vita, di scegliere come e quando morire, e di ricevere assistenza per porre fine alla propria vita in modo dignitoso.

In Italia, la legge 219/2017 riconosce il diritto all’autodeterminazione terapeutica, permettendo al paziente di rifiutare o interrompere trattamenti medici, anche se questi sono potenzialmente salvavita. Tale normativa disciplina anche le Disposizioni Anticipate di Trattamento che indicano come una persona possa autodeterminarsi prima che si ritrovi in particolari situazioni che mettano a repentaglio la propria vita. Le decisioni relative alla propria storia personale (anche per quanto riguarda la gestione del percorso di malattie e di cura) sono unicamente una scelta individuale e le persone hanno il diritto di ricevere tutte le informazioni necessarie nonché essere sostenuti nella comprensione di tutte le proposte terapeutiche, decidendo quali accettare e quali rifiutare, così da programmare il proprio percorso terapeutico in accordo con i propri valori, anche quando non saremo più in grado di decidere. La stesura della DAT è un dovere etico che pone il paziente al centro, modulando attorno a lui l’assistenza in base ai propri bisogni psicofisici e al proprio modo di vedere le cose.

Vediamo poi la posizione di Q che vuole opporsi fermamente alla possibilità di Quinn di decidere sul proprio destino. Q, essendo un essere immortale, ha una visione completamente diversa della morte. Per lui, permettere a Quinn di morire significa violare l’ordine naturale dell'universo. Questo punto di vista è simile a quello di molte persone e società che vedono l’eutanasia e il suicidio assistito come contrari a un principio universale di sacralità della vita. Infatti, durante il processo, sentiamo Q dire: “Lui vuole solo soddisfare i suoi capricci anche a costo di nuocere alla comunità” “Il suo suicidio potrebbe portare ad una serie infinita di conseguenze ignote per il Continuum” “Immaginate la confusione che si creerebbe nella nostra società se individui come il nostro Q potessero decidere se vivere o morire. Qui si tratta di fare una scelta tra ordine sociale ed anarchia”. Q rappresenta la posizione conservatrice che teme che il permesso di morire possa contaminare o normalizzare la morte, rendendo più facile la sua accettazione in situazioni in cui la vita potrebbe avere comunque valore. La sua paura è che questo tipo di scelta, una volta consentita, possa diffondersi e ridurre il rispetto per la vita stessa.

A questo proposito, si può parlare dalla cosiddetta fallacia del “pendio scivoloso” ossia un tipo di argomentazione che presuppone che un’azione o una decisione porterà inevitabilmente ad una serie di eventi sempre più negativi, culminando in una catastrofe. L’argomento ignora la possibilità di fermare il “pendio” lungo il percorso o di controllare l’evoluzione della situazione.

Infatti, viene definito come un errore in cui incorre un individuo che afferma che un evento deve inevitabilmente seguire un altro evento, senza alcuna dimostrazione. Per cui: l’evento X si è verificato, quindi l’evento Y accadrà inevitabilmente. Esempio: se si approva il matrimonio gay, presto tutti i tipi di relazioni verranno legalizzati.Applicato al dibattito sull’eutanasia, l’argomento del pendio scivoloso sostiene che l’accettazione di
certe pratiche possa portare invariabilmente all’accettazione di pratiche attualmente considerate inammissibili, come l’eutanasia non volontaria o involontaria. Si comincia con un caso ritenuto giusto dalla pubblica opinione (es: Dj Fabo), si finisce con l’Action T4 (operazione del regime nazista per eleminare persone con malattie genetiche).

Si passa da un’azione a una conseguenza disastrosa senza prendere in considerazione tutte le variabili e gli step che necessariamente completano il quadro. Quello del pendio scivoloso è argomento che destabilizza, che confonde, che parla alla parte di noi che ha paura di ciò che non conosce. È importante essere consapevoli di questa fallacia logica e non cadere nel tranello di credere ad un futuro catastrofista. Una frase che mi ha colpito molto viene pronunciata all’inizio dell’episodio da Quinn che dichiara “Io non muoio per me stesso ma per tutti voi”. Tale affermazione non è solo un atto di autodeterminazione personale, ma anche una scelta che si inserisce in un contesto più ampio, in cui la sua morte diventa simbolica per altri e per la società stessa. Una riflessione che, sebbene possa sembrare lontana, richiama alla mente una delle battaglie più importanti in Italia, quella di DJ Fabo.

Proprio come Quinn, che chiede di morire non solo per sé ma per liberarsi da una condizione che lo rende privo di scopo, DJ Fabo ha scelto di affrontare la morte come un atto di liberazione collettiva, non solo individuale. Entrambi, in modi diversi, hanno fatto appello alla società affinché riconosca la sofferenza esistenziale come un valido motivo per concedere a qualcuno il diritto di scegliere di morire. La scelta di Fabo è diventata un simbolo di speranza per chi, nel silenzio del proprio dolore, rivendica il diritto di scegliere quando e come dire addio alla vita. La sua lotta per il diritto al suicidio assistito ha rappresentato una vera e propria battaglia legale e sociale, culminata nel 2019 con la sentenza della Corte Costituzionale in merito all’articolo 580 del c.p. in cui viene individuata un’area di non punibilità per chi decide di accogliere la richiesta di solidarietà da parte di una persona che soffre ma tuttavia è in grado di autodeterminarsi.

Recentemente, abbiamo visto degli importanti sviluppi in merito a questa sentenza grazie alle disobbedienze civili di Marco Cappato che ha aiutato, nel 2022, due persone prive di sostegni vitali ad accedere al suicidio assistito. Infatti a maggio di quest’anno, con la sentenza 66/2025, la Corte Costituzionale si è di nuovo pronunciata in materia di fine vita e sulla legittimità costituzionale del requisito del trattamento di sostegno vitale, confermando che i trattamenti di sostegno vitale devono ritenersi sussistenti anche se rifiutati dalla persona malata. La Corte ha quindi ribadito un concetto fondamentale: il requisito del trattamento di sostegno vitale deve ritenersi soddisfatto anche quando la persona malata lo ha rifiutato. In merito a ciò, Cappato dichiara “Ora deve finire l’ostruzionismo delle aziende sanitarie. Per questo continuiamo la lotta per l’approvazione di leggi regionali che garantiscano tempi certi nelle risposte a chi soffre”.

A questo punto ci chiediamo, come siamo messi a livello nazionale? Con la campagna Liberi Subito, che ha l’obiettivo di far applicare la sentenza della Corte costituzionale sul suicidio assistito garantendo tempi certi per la procedura di verifica e attuazione, la Toscana è stata la prima Regione italiana ad approvare la legge e garantire i controlli necessari al percorso di richiesta di “suicidio assistito” in tempi certi, adeguati e definiti.

Per quanto riguarda la nostra regione Friuli Venezia Giulia, ad agosto 2023, con oltre 8.000 firme raccolte su una soglia di 5.000 necessarie, è stata presentata una proposta di legge per definire tempi e procedure per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria. Tuttavia, il percorso della proposta è stato ostacolato: il 10 aprile 2024 la terza commissione regionale l’ha discussa e respinta con motivazioni estranee al suo contenuto e, il 20 giugno 2024, in Consiglio regionale, è stata bloccata da una votazione pregiudiziale. Nel frattempo, la Regione FVG ha già subito condanne per ritardi nelle procedure di assistenza al suicidio, come nei casi di “Anna” e Martina Oppelli, quest’ultima ricorsa alla Corte costituzionale contro l’illegittimità del requisito del sostegno vitale. Di fronte a questa pressione crescente, il dibattito si allarga e mette in imbarazzo il Presidente della Regione Fedriga. Lo stesso, essendo anche Presidente della Conferenza delle Regioni, interrogato dal Presidente della Regione Lombardia, ha dichiarato che si cercherà di muoversi “in modo coordinato” nel quadro legislativo esistente, evitando una posizione netta di “sì o no” sul fine vita. Una posizione ambigua che nei prossimi mesi dovrà trovare un punto di caduta. Attualmente 6 sono state le richieste per accedere al Suicidio medicalmente assistito che sono pervenute alle aziende sanitarie regionali dal 2020 ad oggi, 4 ad Asugi e 2 in Asufc.

Cito anche il caso del Veneto, regione a noi vicina, poiché i loro sviluppi potrebbero influenzare anche i nostri. Il Veneto è stata la prima Regione a discutere la proposta di legge sul fine vita, depositata con 9.000 firme (superando il minimo richiesto di 7.000). La discussione in Aula è avvenuta il 16 gennaio 2024. Con 25 voti favorevoli, 22 contrari e 3 astenuti, il Veneto non ha approvato la legge. Per l’approvazione era necessaria la maggioranza assoluta: su 50 presenti, servivano 26 sì. Il governatore Luca Zaia, deluso dall’esito della votazione, ha commentato ribadendo che il tema del fine vita non può essere oggetto di ipocrisia politica, richiede regole chiare e condivise, e ricordando come il diritto all’assistenza medica alla morte volontaria sia già riconosciuto dalle sentenze della Corte costituzionale. Il 7 maggio 2025 Zaia ha annunciato di aver “pronto un decreto per stabilire di rispondere entro dieci giorni” alle richieste dei pazienti.

La Cellula Coscioni di Pordenone si impegna costantemente per diffondere e fare informazione sulle tematiche relative al fine vita e all’autodeterminazione. Negli ultimi 2 anni sono stati organizzati diversi eventi informativi a tema DAT in collaborazione coi comuni e/o associazioni del territorio: Pordenone, Cordenons, Maniago, Spilimbergo, Aviano, Budoia, Caneva, San Vito al Tagliamento, Brugnera, Fiume Veneto, Sacile, Porcia. Sempre sulle DAT, è stato aperto uno sportello informativo presso l’UAAR tutti i primi mercoledì del mese, su appuntamento.

Le campagne a cui la Cellula ha aderito sono state quella di LIBERI SUBITO, per garantire tempi e modi certi per il suicidio medicalmente assistito in Regione; la campagna MY VOICE MY CHOICE per sollecitare la discussione in UE sulla necessità di dare supporto economico alle donne che vogliono abortire e che sono in un paese UE che glielo impedisce; la campagna PMA PER TUTTE per permettere anche alle donne single e alle coppie lesbiche di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Le prossime campagne a cui la cellula ha intenzione di aderire riguardano la mobilitazione PSICHEDELICI per firmare l’appello “L’Italia apra alle terapie psichedeliche” già sottoscritto da oltre 170 scienziati per chiedere al Governo di riconoscere e rendere accessibili queste cure in cure palliative, terapie compassionevoli e per il PTSD; la mobilitazione a partire dal 26 giugno, per raccogliere le firme per una nuova proposta di legge sul fine vita che comprende sia il suicidio medicalmente assistito che l’eutanasia attiva.

Elisabetta Borlina, cellula Coscioni di Pordenone

Pubblico in sala all'incontro dell'11 giugno 2025
Gli ospiti dell'incontro dell'11 giugno 2025: Demian Alexander Torossi ed Elisabetta Borlina

2025-06-27T18:21:42+02:0027 Giugno 2025|

Diritti, ultima frontiera 2025 (maggio – settembre)

Diritti, ultima frontiera 2025 (maggio – settembre)

Tre nuovi appuntamenti per parlare di diritti, della loro storia, della situazione attuale. Ogni volta vedremo un episodio di una nota serie televisiva ed ascolteremo il commento di due persone esperte della serie e del tema trattato.

Mercoledì 21 maggio 2025, ore 19.15 

Episodio 16: Otto per mille

Con il commento di:
Loris Tissino, Uaar
Claudio Sonego, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 11 giugno 2025, ore 19.15 

Episodio 17: Suicidio medicalmente assistito

Con il commento di:
Elisabetta Borlina, Cellula Coscioni “Italo Corai” – Pordenone
Demian Alexander Torossi
, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 3 settembre 2025, ore 19.15

Episodio 18: Educazione al pensiero critico

Con il commento di:
Elisabetta Pittana, CICAP-Scuola
Gabriella Cordone Lisiero,  Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Gli incontri si terranno presso la Sede del Circolo Uaar di Pordenone in via Stradelle, 5/C

Ingresso libero.

Gli incontri di Diritti, ultima frontiera organizzati dal Circolo Uaar di Pordenone sono riepilogati nella pagina dedicata.

Diritti, ultima frontiera - ep. 16-17-18

2025-06-27T17:30:40+02:005 Maggio 2025|

Premio Brian – Cinema & laicità

Premio Brian – Cinema & laicità

Dal 2006 l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti assegna un premio per il miglior film presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il Premio Brian, dal nome del film satirico dei Monty Python Brian di Nazareth, è conferito «al film che meglio promuova una visione laica del mondo e che, attraverso le lenti degli scopi sociali dell’Uaar, evidenzi i valori associati al laicismo, cioè la razionalità e il pensiero scientifico, la democrazia, il pluralismo, l’autodeterminazione, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza discriminazioni di sesso, identità di genere, orientamento sessuale e concezioni filosofiche o religiose, nonché l’opposizione diretta a teocrazie e fondamentalismi su base confessionale».

Sabato 26 aprile, alle 17.00, avremo l’occasione di parlare di questo premio e del lavoro della giuria Uaar che lo assegna con Irene Tartaglia, esperta di produzioni cinematografiche, responsabile della comunicazione interna dell’associazione nonché componente della giuria del premio negli ultimi anni (nella foto a fianco la giuria del 2024).

L’appuntamento è nella sede del circolo.

La giuria del Premio Brian del 2024

2025-04-18T17:44:47+02:0018 Aprile 2025|

Sicura di essere al sicuro? Zurawski v. Texas

Sicura di essere al sicuro? Zurawski v. Texas

Venerdì 4 aprile, nell’ambito di Pordenone Docs Fest, verrà proiettato in anteprima nazionale, alla presenza della regista, il film Zurawski v. Texas, che racconta la lotta coraggiosa di un gruppo di donne per difendere il diritto all’aborto di milioni di persone: le nuove leggi del Texas sono solo un esempio della regressione statunitense dei diritti civili.

 

Sotto il peso delle severe e ambigue leggi sull’aborto in Texas, tre donne si rivolgono a una legale per intentare una causa contro lo Stato: hanno dovuto partorire, nonostante la morte certa dei figli. Mentre combattono in aula contro il procuratore generale, le loro drammatiche esperienze vengono alla luce: una lotta non solo per i propri diritti, ma per quelli di tutte le donne e le loro famiglie. Zurawski v. Texas mostra le conseguenze devastanti della perdita dell’accesso all’assistenza sanitaria e racconta l’incredibile determinazione di chi si batte in prima linea per riconquistarla.

 

L’evento è organizzato da Pordenone Docs Fest in collaborazione con AIED, Voce Donna, Amnesty International Italia. Interverranno la regista, Abbie Perrault, Mario Puiatti, presidente di AIED, e Laura Petruccioli dell’ufficio Arte per i diritti umani di Amnesty International Italia.

 

Per noi del Circolo Uaar è l’occasione per presentare un’iniziativa nazionale, Sicura di essere al sicuro?, che offre un consulto gratuito in videoconsulenza con un medico che possa seguire le necessità a chi si trova ad essere incinta prima della 24^ settimana, un servizio offerto in collaborazione con l’associazione Vita di Donna (info@vitadidonna.it, tel. 366.3540689).

Zurawski v. Texas
Sicura di essere al sicuro

2025-04-01T21:29:04+02:001 Aprile 2025|

Diritti, ultima frontiera 2025 (marzo – aprile)

Diritti, ultima frontiera 2025 (marzo – aprile)

Tre nuovi appuntamenti per parlare di diritti, della loro storia, della situazione attuale. Ogni volta vedremo un episodio di una nota serie televisiva ed ascolteremo il commento di due persone esperte della serie e del tema trattato.

Mercoledì 5 marzo 2025, ore 19.15 

Episodio 13: Sovrappopolazione

Con il commento di:
Françoise Da Silva Queiroz, docente di geografia
Gabriella Cordone Lisiero, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 2 aprile 2025, ore 19.15 

Episodio 14: Conflitti etnici e religiosi

Con il commento di:
Taher Djafarizad, Neda Day
Patrizia Guglielmini
, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 30 aprile 2025, ore 19.15

Episodio 15: Teocrazie

Con il commento di:
Alessandro Salvador, storico
Claudio Sonego,  Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Gli incontri si terranno presso la Sede del Circolo Uaar di Pordenone in via Stradelle, 5/C

Ingresso libero.

Gli incontri di Diritti, ultima frontiera organizzati dal Circolo Uaar di Pordenone sono riepilogati nella pagina dedicata.

Diritti-ultima-frontiera-2025_ep-13-14-15

2025-06-27T17:29:30+02:0015 Febbraio 2025|

Assemblea provinciale 2025

Assemblea provinciale 2025

Assemblea delle iscritte e degli iscritti all’Uaar del Friuli occidentale
Venerdì 21 febbraio 2024, ore 21.30*

Sede del Circolo Uaar di Pordenone (via Stradelle, 5/c)

Ordine del giorno:

  • riepilogo delle attività svolte nel corso del 2024;
  • illustrazione delle attività programmate e in corso per il 2025;
  • proposte per attività future;
  • rinnovo cariche (elezione di coordinatore/trice, vice, cassiere/a, attivo di circolo) e organizzazione interna;
  • varie ed eventuali.

Possono partecipare iscritti/e, simpatizzanti, semplici interessati/e. Hanno diritto al voto solo le persone in regola con l’iscrizione, che può avvenire online o direttamente in sede in occasione dell’assemblea. Per candidarsi a coordinatore/trice, cassiere/a, vice-coordinatore/trice, componente dell’attivo di circolo, o anche solo per chiedere informazioni o il link per partecipare eventualmente online, è possibile scrivere a pordenone@uaar.it.

* Attenzione: l’assemblea provinciale per le cariche interne al circolo sarà preceduta, alle 20.30, dall’assemblea precongressuale per l’elezione dei delegati al Congresso nazionale di Rimini e la discussione di tematiche di carattere nazionale (elezioni del comitato di coordinamento nazionale, proposte di modifica dello statuto e degli obiettivi, mozioni, ecc.). Tutte le informazioni in merito sono disponibili nell’area soci del sito nazionale Uaar.

2025-02-22T21:19:06+01:0010 Febbraio 2025|

Darwin Day ’25

Darwin Day ’25

A proposito di evoluzione: algoritmi, credenze, misconcezioni, bufale e dicerie.

L’importanza di una corretta formazione scientifica come fondamento per una cittadinanza attiva e consapevole.

Relatori

  • Furio Honsell, matematico, già rettore dell’Università di Udine, consigliere regionale del Gruppo misto.
  • Paolo Attivissimo, giornalista e divulgatore.

Venerdì 14 febbraio 2025, ore 20.30
Pordenone, Auditorium della Regione, via Roma 2

Evento organizzato in collaborazione con CICAP e Gruppo consiliare regionale misto – XIII legislatura.
Un ringraziamento speciale alla società De Marchi Gas srl di Conegliano che si è fatta carico di una parte delle spese per la presenza sul nostro territorio di Paolo Attivissimo.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

L’elaborazione culturale è un fondamentale contributo all’azione politica, e nell’ambito della cultura si deve includere, con sempre maggiore urgenza, quella scientifica, così importante da aprire una prospettiva nuova, tanto da poter parlare di diritti alla “cittadinanza scientifica” insieme a quelli civili, politici e sociali.

In altre parole il diritto all’accesso alla conoscenza, come il superamento delle disuguaglianze cognitive, come il beneficio sociale della scienza nel senso originario di Bacone, come la responsabilità della cura della Terra e dei viventi, come la libertà degli scienziati dai condizionamenti politici ed economici, che è anche una garanzia per la democrazia e il benessere dei cittadini.

Nell’incontro il tema della teoria dell’evoluzione verrà affrontato da due punti di vista diversi: quello matematico (con esempi emblematici) e quello relativo alle errate interpretazioni (a volte volute) nella comunicazione. Tutto questo alla luce del desiderio di divulgare non solo per aumentare la conoscenza, ma anche e soprattutto per incrementare la consapevolezza della necessità di lavorare, tutte e tutti, per (ri)accordare alla scienza il ruolo che le è dovuto.

Darwin Day 2025

2025-02-22T21:19:50+01:004 Febbraio 2025|