Diritti, ultima frontiera – Episodio 17, suicidio medicalmente assistito

Diritti, ultima frontiera – Episodio 17, suicidio medicalmente assistito

Mercoledì 11 giugno 2025 si è tenuto il diciassettesimo incontro della serie “Diritti, ultima frontiera", in cui abbiamo approfittato di vedere insieme un episodio di una nota serie televisiva per commentarlo insieme a Demian Alexander Torossi dello Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero” e a Elisabetta Borlina della Cellula Coscioni di Pordenone.

Pubblichiamo in questa pagina alcune foto della serata e un testo che Elisabetta ha preparato per l’occasione.


L’episodio che abbiamo appena visto ci invita a riflettere su quale valore attribuiamo alla vita e soprattutto alla morte. Il personaggio di Quinn, un essere immortale che decide di porre fine alla sua esistenza, ci offre uno spunto per esplorare il delicato confine tra il diritto alla vita e il diritto alla morte, un tema che si intreccia con le discussioni contemporanee sull’eutanasia e sul suicidio assistito.

Per parlare di questi argomenti partiamo dal presupposto che nel linguaggio comune spesso si usano i termini “eutanasia” e “suicidio assistito” in modo interscambiabile. È pertanto indispensabile precisare l’uso di queste espressioni, quindi chiarire che non sono sinonimi. Per eutanasia si intende l’uccisione intenzionale di un individuo da parte di un medico o del personale sanitario, per mezzo della somministrazione di farmaci, in seguito alla richiesta volontaria di tale individuo. Il suicidio assistito, invece, è l’atto per mezzo del quale un individuo si procura una morte rapida e indolore mediante l’assistenza di un medico che prescrive i farmaci necessari al suicidio e lo consiglia riguardo alle modalità di assunzione.

Nell’episodio Quinn rappresenta l’individuo che rivendica il diritto di scegliere la propria fine, un tema che solleva importanti interrogativi sulla libertà individuale e sull’autodeterminazione, in particolare quando si tratta di decisioni riguardanti il fine vita. L’autodeterminazione nel fine vita si riferisce al diritto di un individuo di fare scelte autonome, libere e senza coercizioni esterne riguardanti il proprio corpo e la propria morte. Ciò include il diritto di rifiutare cure mediche che prolungano la vita, di scegliere come e quando morire, e di ricevere assistenza per porre fine alla propria vita in modo dignitoso.

In Italia, la legge 219/2017 riconosce il diritto all’autodeterminazione terapeutica, permettendo al paziente di rifiutare o interrompere trattamenti medici, anche se questi sono potenzialmente salvavita. Tale normativa disciplina anche le Disposizioni Anticipate di Trattamento che indicano come una persona possa autodeterminarsi prima che si ritrovi in particolari situazioni che mettano a repentaglio la propria vita. Le decisioni relative alla propria storia personale (anche per quanto riguarda la gestione del percorso di malattie e di cura) sono unicamente una scelta individuale e le persone hanno il diritto di ricevere tutte le informazioni necessarie nonché essere sostenuti nella comprensione di tutte le proposte terapeutiche, decidendo quali accettare e quali rifiutare, così da programmare il proprio percorso terapeutico in accordo con i propri valori, anche quando non saremo più in grado di decidere. La stesura della DAT è un dovere etico che pone il paziente al centro, modulando attorno a lui l’assistenza in base ai propri bisogni psicofisici e al proprio modo di vedere le cose.

Vediamo poi la posizione di Q che vuole opporsi fermamente alla possibilità di Quinn di decidere sul proprio destino. Q, essendo un essere immortale, ha una visione completamente diversa della morte. Per lui, permettere a Quinn di morire significa violare l’ordine naturale dell'universo. Questo punto di vista è simile a quello di molte persone e società che vedono l’eutanasia e il suicidio assistito come contrari a un principio universale di sacralità della vita. Infatti, durante il processo, sentiamo Q dire: “Lui vuole solo soddisfare i suoi capricci anche a costo di nuocere alla comunità” “Il suo suicidio potrebbe portare ad una serie infinita di conseguenze ignote per il Continuum” “Immaginate la confusione che si creerebbe nella nostra società se individui come il nostro Q potessero decidere se vivere o morire. Qui si tratta di fare una scelta tra ordine sociale ed anarchia”. Q rappresenta la posizione conservatrice che teme che il permesso di morire possa contaminare o normalizzare la morte, rendendo più facile la sua accettazione in situazioni in cui la vita potrebbe avere comunque valore. La sua paura è che questo tipo di scelta, una volta consentita, possa diffondersi e ridurre il rispetto per la vita stessa.

A questo proposito, si può parlare dalla cosiddetta fallacia del “pendio scivoloso” ossia un tipo di argomentazione che presuppone che un’azione o una decisione porterà inevitabilmente ad una serie di eventi sempre più negativi, culminando in una catastrofe. L’argomento ignora la possibilità di fermare il “pendio” lungo il percorso o di controllare l’evoluzione della situazione.

Infatti, viene definito come un errore in cui incorre un individuo che afferma che un evento deve inevitabilmente seguire un altro evento, senza alcuna dimostrazione. Per cui: l’evento X si è verificato, quindi l’evento Y accadrà inevitabilmente. Esempio: se si approva il matrimonio gay, presto tutti i tipi di relazioni verranno legalizzati.Applicato al dibattito sull’eutanasia, l’argomento del pendio scivoloso sostiene che l’accettazione di
certe pratiche possa portare invariabilmente all’accettazione di pratiche attualmente considerate inammissibili, come l’eutanasia non volontaria o involontaria. Si comincia con un caso ritenuto giusto dalla pubblica opinione (es: Dj Fabo), si finisce con l’Action T4 (operazione del regime nazista per eleminare persone con malattie genetiche).

Si passa da un’azione a una conseguenza disastrosa senza prendere in considerazione tutte le variabili e gli step che necessariamente completano il quadro. Quello del pendio scivoloso è argomento che destabilizza, che confonde, che parla alla parte di noi che ha paura di ciò che non conosce. È importante essere consapevoli di questa fallacia logica e non cadere nel tranello di credere ad un futuro catastrofista. Una frase che mi ha colpito molto viene pronunciata all’inizio dell’episodio da Quinn che dichiara “Io non muoio per me stesso ma per tutti voi”. Tale affermazione non è solo un atto di autodeterminazione personale, ma anche una scelta che si inserisce in un contesto più ampio, in cui la sua morte diventa simbolica per altri e per la società stessa. Una riflessione che, sebbene possa sembrare lontana, richiama alla mente una delle battaglie più importanti in Italia, quella di DJ Fabo.

Proprio come Quinn, che chiede di morire non solo per sé ma per liberarsi da una condizione che lo rende privo di scopo, DJ Fabo ha scelto di affrontare la morte come un atto di liberazione collettiva, non solo individuale. Entrambi, in modi diversi, hanno fatto appello alla società affinché riconosca la sofferenza esistenziale come un valido motivo per concedere a qualcuno il diritto di scegliere di morire. La scelta di Fabo è diventata un simbolo di speranza per chi, nel silenzio del proprio dolore, rivendica il diritto di scegliere quando e come dire addio alla vita. La sua lotta per il diritto al suicidio assistito ha rappresentato una vera e propria battaglia legale e sociale, culminata nel 2019 con la sentenza della Corte Costituzionale in merito all’articolo 580 del c.p. in cui viene individuata un’area di non punibilità per chi decide di accogliere la richiesta di solidarietà da parte di una persona che soffre ma tuttavia è in grado di autodeterminarsi.

Recentemente, abbiamo visto degli importanti sviluppi in merito a questa sentenza grazie alle disobbedienze civili di Marco Cappato che ha aiutato, nel 2022, due persone prive di sostegni vitali ad accedere al suicidio assistito. Infatti a maggio di quest’anno, con la sentenza 66/2025, la Corte Costituzionale si è di nuovo pronunciata in materia di fine vita e sulla legittimità costituzionale del requisito del trattamento di sostegno vitale, confermando che i trattamenti di sostegno vitale devono ritenersi sussistenti anche se rifiutati dalla persona malata. La Corte ha quindi ribadito un concetto fondamentale: il requisito del trattamento di sostegno vitale deve ritenersi soddisfatto anche quando la persona malata lo ha rifiutato. In merito a ciò, Cappato dichiara “Ora deve finire l’ostruzionismo delle aziende sanitarie. Per questo continuiamo la lotta per l’approvazione di leggi regionali che garantiscano tempi certi nelle risposte a chi soffre”.

A questo punto ci chiediamo, come siamo messi a livello nazionale? Con la campagna Liberi Subito, che ha l’obiettivo di far applicare la sentenza della Corte costituzionale sul suicidio assistito garantendo tempi certi per la procedura di verifica e attuazione, la Toscana è stata la prima Regione italiana ad approvare la legge e garantire i controlli necessari al percorso di richiesta di “suicidio assistito” in tempi certi, adeguati e definiti.

Per quanto riguarda la nostra regione Friuli Venezia Giulia, ad agosto 2023, con oltre 8.000 firme raccolte su una soglia di 5.000 necessarie, è stata presentata una proposta di legge per definire tempi e procedure per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria. Tuttavia, il percorso della proposta è stato ostacolato: il 10 aprile 2024 la terza commissione regionale l’ha discussa e respinta con motivazioni estranee al suo contenuto e, il 20 giugno 2024, in Consiglio regionale, è stata bloccata da una votazione pregiudiziale. Nel frattempo, la Regione FVG ha già subito condanne per ritardi nelle procedure di assistenza al suicidio, come nei casi di “Anna” e Martina Oppelli, quest’ultima ricorsa alla Corte costituzionale contro l’illegittimità del requisito del sostegno vitale. Di fronte a questa pressione crescente, il dibattito si allarga e mette in imbarazzo il Presidente della Regione Fedriga. Lo stesso, essendo anche Presidente della Conferenza delle Regioni, interrogato dal Presidente della Regione Lombardia, ha dichiarato che si cercherà di muoversi “in modo coordinato” nel quadro legislativo esistente, evitando una posizione netta di “sì o no” sul fine vita. Una posizione ambigua che nei prossimi mesi dovrà trovare un punto di caduta. Attualmente 6 sono state le richieste per accedere al Suicidio medicalmente assistito che sono pervenute alle aziende sanitarie regionali dal 2020 ad oggi, 4 ad Asugi e 2 in Asufc.

Cito anche il caso del Veneto, regione a noi vicina, poiché i loro sviluppi potrebbero influenzare anche i nostri. Il Veneto è stata la prima Regione a discutere la proposta di legge sul fine vita, depositata con 9.000 firme (superando il minimo richiesto di 7.000). La discussione in Aula è avvenuta il 16 gennaio 2024. Con 25 voti favorevoli, 22 contrari e 3 astenuti, il Veneto non ha approvato la legge. Per l’approvazione era necessaria la maggioranza assoluta: su 50 presenti, servivano 26 sì. Il governatore Luca Zaia, deluso dall’esito della votazione, ha commentato ribadendo che il tema del fine vita non può essere oggetto di ipocrisia politica, richiede regole chiare e condivise, e ricordando come il diritto all’assistenza medica alla morte volontaria sia già riconosciuto dalle sentenze della Corte costituzionale. Il 7 maggio 2025 Zaia ha annunciato di aver “pronto un decreto per stabilire di rispondere entro dieci giorni” alle richieste dei pazienti.

La Cellula Coscioni di Pordenone si impegna costantemente per diffondere e fare informazione sulle tematiche relative al fine vita e all’autodeterminazione. Negli ultimi 2 anni sono stati organizzati diversi eventi informativi a tema DAT in collaborazione coi comuni e/o associazioni del territorio: Pordenone, Cordenons, Maniago, Spilimbergo, Aviano, Budoia, Caneva, San Vito al Tagliamento, Brugnera, Fiume Veneto, Sacile, Porcia. Sempre sulle DAT, è stato aperto uno sportello informativo presso l’UAAR tutti i primi mercoledì del mese, su appuntamento.

Le campagne a cui la Cellula ha aderito sono state quella di LIBERI SUBITO, per garantire tempi e modi certi per il suicidio medicalmente assistito in Regione; la campagna MY VOICE MY CHOICE per sollecitare la discussione in UE sulla necessità di dare supporto economico alle donne che vogliono abortire e che sono in un paese UE che glielo impedisce; la campagna PMA PER TUTTE per permettere anche alle donne single e alle coppie lesbiche di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Le prossime campagne a cui la cellula ha intenzione di aderire riguardano la mobilitazione PSICHEDELICI per firmare l’appello “L’Italia apra alle terapie psichedeliche” già sottoscritto da oltre 170 scienziati per chiedere al Governo di riconoscere e rendere accessibili queste cure in cure palliative, terapie compassionevoli e per il PTSD; la mobilitazione a partire dal 26 giugno, per raccogliere le firme per una nuova proposta di legge sul fine vita che comprende sia il suicidio medicalmente assistito che l’eutanasia attiva.

Elisabetta Borlina, cellula Coscioni di Pordenone

Pubblico in sala all'incontro dell'11 giugno 2025
Gli ospiti dell'incontro dell'11 giugno 2025: Demian Alexander Torossi ed Elisabetta Borlina

2025-06-27T18:21:42+02:0027 Giugno 2025|

Diritti, ultima frontiera 2025 (maggio – settembre)

Diritti, ultima frontiera 2025 (maggio – settembre)

Tre nuovi appuntamenti per parlare di diritti, della loro storia, della situazione attuale. Ogni volta vedremo un episodio di una nota serie televisiva ed ascolteremo il commento di due persone esperte della serie e del tema trattato.

Mercoledì 21 maggio 2025, ore 19.15 

Episodio 16: Otto per mille

Con il commento di:
Loris Tissino, Uaar
Claudio Sonego, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 11 giugno 2025, ore 19.15 

Episodio 17: Suicidio medicalmente assistito

Con il commento di:
Elisabetta Borlina, Cellula Coscioni “Italo Corai” – Pordenone
Demian Alexander Torossi
, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 3 settembre 2025, ore 19.15

Episodio 18: Educazione al pensiero critico

Con il commento di:
Elisabetta Pittana, CICAP-Scuola
Gabriella Cordone Lisiero,  Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Gli incontri si terranno presso la Sede del Circolo Uaar di Pordenone in via Stradelle, 5/C

Ingresso libero.

Gli incontri di Diritti, ultima frontiera organizzati dal Circolo Uaar di Pordenone sono riepilogati nella pagina dedicata.

Diritti, ultima frontiera - ep. 16-17-18

2025-06-27T17:30:40+02:005 Maggio 2025|

Premio Brian – Cinema & laicità

Premio Brian – Cinema & laicità

Dal 2006 l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti assegna un premio per il miglior film presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il Premio Brian, dal nome del film satirico dei Monty Python Brian di Nazareth, è conferito «al film che meglio promuova una visione laica del mondo e che, attraverso le lenti degli scopi sociali dell’Uaar, evidenzi i valori associati al laicismo, cioè la razionalità e il pensiero scientifico, la democrazia, il pluralismo, l’autodeterminazione, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza discriminazioni di sesso, identità di genere, orientamento sessuale e concezioni filosofiche o religiose, nonché l’opposizione diretta a teocrazie e fondamentalismi su base confessionale».

Sabato 26 aprile, alle 17.00, avremo l’occasione di parlare di questo premio e del lavoro della giuria Uaar che lo assegna con Irene Tartaglia, esperta di produzioni cinematografiche, responsabile della comunicazione interna dell’associazione nonché componente della giuria del premio negli ultimi anni (nella foto a fianco la giuria del 2024).

L’appuntamento è nella sede del circolo.

La giuria del Premio Brian del 2024

2025-04-18T17:44:47+02:0018 Aprile 2025|

Sicura di essere al sicuro? Zurawski v. Texas

Sicura di essere al sicuro? Zurawski v. Texas

Venerdì 4 aprile, nell’ambito di Pordenone Docs Fest, verrà proiettato in anteprima nazionale, alla presenza della regista, il film Zurawski v. Texas, che racconta la lotta coraggiosa di un gruppo di donne per difendere il diritto all’aborto di milioni di persone: le nuove leggi del Texas sono solo un esempio della regressione statunitense dei diritti civili.

 

Sotto il peso delle severe e ambigue leggi sull’aborto in Texas, tre donne si rivolgono a una legale per intentare una causa contro lo Stato: hanno dovuto partorire, nonostante la morte certa dei figli. Mentre combattono in aula contro il procuratore generale, le loro drammatiche esperienze vengono alla luce: una lotta non solo per i propri diritti, ma per quelli di tutte le donne e le loro famiglie. Zurawski v. Texas mostra le conseguenze devastanti della perdita dell’accesso all’assistenza sanitaria e racconta l’incredibile determinazione di chi si batte in prima linea per riconquistarla.

 

L’evento è organizzato da Pordenone Docs Fest in collaborazione con AIED, Voce Donna, Amnesty International Italia. Interverranno la regista, Abbie Perrault, Mario Puiatti, presidente di AIED, e Laura Petruccioli dell’ufficio Arte per i diritti umani di Amnesty International Italia.

 

Per noi del Circolo Uaar è l’occasione per presentare un’iniziativa nazionale, Sicura di essere al sicuro?, che offre un consulto gratuito in videoconsulenza con un medico che possa seguire le necessità a chi si trova ad essere incinta prima della 24^ settimana, un servizio offerto in collaborazione con l’associazione Vita di Donna (info@vitadidonna.it, tel. 366.3540689).

Zurawski v. Texas
Sicura di essere al sicuro

2025-04-01T21:29:04+02:001 Aprile 2025|

Diritti, ultima frontiera 2025 (marzo – aprile)

Diritti, ultima frontiera 2025 (marzo – aprile)

Tre nuovi appuntamenti per parlare di diritti, della loro storia, della situazione attuale. Ogni volta vedremo un episodio di una nota serie televisiva ed ascolteremo il commento di due persone esperte della serie e del tema trattato.

Mercoledì 5 marzo 2025, ore 19.15 

Episodio 13: Sovrappopolazione

Con il commento di:
Françoise Da Silva Queiroz, docente di geografia
Gabriella Cordone Lisiero, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 2 aprile 2025, ore 19.15 

Episodio 14: Conflitti etnici e religiosi

Con il commento di:
Taher Djafarizad, Neda Day
Patrizia Guglielmini
, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 30 aprile 2025, ore 19.15

Episodio 15: Teocrazie

Con il commento di:
Alessandro Salvador, storico
Claudio Sonego,  Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Gli incontri si terranno presso la Sede del Circolo Uaar di Pordenone in via Stradelle, 5/C

Ingresso libero.

Gli incontri di Diritti, ultima frontiera organizzati dal Circolo Uaar di Pordenone sono riepilogati nella pagina dedicata.

Diritti-ultima-frontiera-2025_ep-13-14-15

2025-06-27T17:29:30+02:0015 Febbraio 2025|

Assemblea provinciale 2025

Assemblea provinciale 2025

Assemblea delle iscritte e degli iscritti all’Uaar del Friuli occidentale
Venerdì 21 febbraio 2024, ore 21.30*

Sede del Circolo Uaar di Pordenone (via Stradelle, 5/c)

Ordine del giorno:

  • riepilogo delle attività svolte nel corso del 2024;
  • illustrazione delle attività programmate e in corso per il 2025;
  • proposte per attività future;
  • rinnovo cariche (elezione di coordinatore/trice, vice, cassiere/a, attivo di circolo) e organizzazione interna;
  • varie ed eventuali.

Possono partecipare iscritti/e, simpatizzanti, semplici interessati/e. Hanno diritto al voto solo le persone in regola con l’iscrizione, che può avvenire online o direttamente in sede in occasione dell’assemblea. Per candidarsi a coordinatore/trice, cassiere/a, vice-coordinatore/trice, componente dell’attivo di circolo, o anche solo per chiedere informazioni o il link per partecipare eventualmente online, è possibile scrivere a pordenone@uaar.it.

* Attenzione: l’assemblea provinciale per le cariche interne al circolo sarà preceduta, alle 20.30, dall’assemblea precongressuale per l’elezione dei delegati al Congresso nazionale di Rimini e la discussione di tematiche di carattere nazionale (elezioni del comitato di coordinamento nazionale, proposte di modifica dello statuto e degli obiettivi, mozioni, ecc.). Tutte le informazioni in merito sono disponibili nell’area soci del sito nazionale Uaar.

2025-02-22T21:19:06+01:0010 Febbraio 2025|

Darwin Day ’25

Darwin Day ’25

A proposito di evoluzione: algoritmi, credenze, misconcezioni, bufale e dicerie.

L’importanza di una corretta formazione scientifica come fondamento per una cittadinanza attiva e consapevole.

Relatori

  • Furio Honsell, matematico, già rettore dell’Università di Udine, consigliere regionale del Gruppo misto.
  • Paolo Attivissimo, giornalista e divulgatore.

Venerdì 14 febbraio 2025, ore 20.30
Pordenone, Auditorium della Regione, via Roma 2

Evento organizzato in collaborazione con CICAP e Gruppo consiliare regionale misto – XIII legislatura.
Un ringraziamento speciale alla società De Marchi Gas srl di Conegliano che si è fatta carico di una parte delle spese per la presenza sul nostro territorio di Paolo Attivissimo.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

L’elaborazione culturale è un fondamentale contributo all’azione politica, e nell’ambito della cultura si deve includere, con sempre maggiore urgenza, quella scientifica, così importante da aprire una prospettiva nuova, tanto da poter parlare di diritti alla “cittadinanza scientifica” insieme a quelli civili, politici e sociali.

In altre parole il diritto all’accesso alla conoscenza, come il superamento delle disuguaglianze cognitive, come il beneficio sociale della scienza nel senso originario di Bacone, come la responsabilità della cura della Terra e dei viventi, come la libertà degli scienziati dai condizionamenti politici ed economici, che è anche una garanzia per la democrazia e il benessere dei cittadini.

Nell’incontro il tema della teoria dell’evoluzione verrà affrontato da due punti di vista diversi: quello matematico (con esempi emblematici) e quello relativo alle errate interpretazioni (a volte volute) nella comunicazione. Tutto questo alla luce del desiderio di divulgare non solo per aumentare la conoscenza, ma anche e soprattutto per incrementare la consapevolezza della necessità di lavorare, tutte e tutti, per (ri)accordare alla scienza il ruolo che le è dovuto.

Darwin Day 2025

2025-02-22T21:19:50+01:004 Febbraio 2025|

#FreeCecilia

#FreeCecilia

L’associazione Neda Day organizza per sabato 4 gennaio 2024, alle ore 16.00, una manifestazione per la libertà e la giustizia in cui si chiederà la liberazione della giornalista Cecilia Sala e delle tante altre donne incarcerate ingiustamente in Iran.

Di seguito il comunicato dell’associazione. Come Circolo Uaar di Pordenone abbiamo deciso di aderire e invitiamo soci e simpatizzanti a fare altrettanto.

MANIFESTAZIONE PER LA LIBERTÀ E LA GIUSTIZIA
Sabato 4 Gennaio – Pordenone, Piazza Cavour – Ore 16.00

Unitevi a noi per far sentire la vostra voce! Sabato 4 gennaio, alle ore 16.00, in Piazza Cavour a Pordenone, ci sarà una grande manifestazione per chiedere la liberazione della giornalista Cecilia Sala, detenuta nel carcere di massima sicurezza di Evin, a Teheran, Iran. Questo evento vuole anche portare l’attenzione sulla situazione di tante altre donne incarcerate ingiustamente.

L’invito è rivolto a tutti coloro che credono nella libertà, nella giustizia e nell’uguaglianza. La partecipazione di molti è fondamentale: ogni presenza sarà un messaggio di speranza e sostegno per chi è privato della propria libertà senza giusto motivo.

Facciamo sentire il nostro supporto. Insieme possiamo fare la differenza! Vi aspettiamo numerosi.

Cecilia Sala

2025-01-22T10:55:47+01:0031 Dicembre 2024|

Conversazioni a ragion veduta 2024/25

Conversazioni a ragion veduta 2024/25

Tra novembre 2024 e marzo 2025 ospiteremo una nuova serie di Conversazioni a ragion veduta. Quest’anno il filo conduttore è quello del mondo dell’informazione e della comunicazione.

Venerdì 29 novembre, ore 20.30

Media, pluralismo, laicità, democrazia

Interverranno:
Federico Tulli, giornalista (Nessun Dogma, RomaToday/Dossier, ecc.) e autore  (presente online)
Daniele Boltin, caporedattore di PordenoneToday


Martedì 17 dicembre, ore 20.30*

Social e comunicazione: promesse tradite e alternative possibili

Interverranno:
Filippo Della Bianca, fondatore e amministratore di mastodon.uno
Dario Zanette, Uaar

* Prima dell’incontro, alle 18.45, proiezione del documentario The Social Dilemma.


Venerdì 24 gennaio, ore 20.30

Fumetti e laicità

Interverranno:
Vincenzo Bottecchia, APS Màcheri di Andreis
Antonio Pauletta, attore e traduttore


Mercoledì 29 gennaio, ore 20.30
Rinviato a data da destinarsi

La rappresentazione dei generi nei media

Interverranno:
Roberta Nunin, docente Università di Trieste
Chiara Cristini, ricercatrice e referente pari opportunità di IRES FVG
Paola Dalle Molle, giornalista, vicepresidente Ordine dei Giornalisti del FVG


Sabato 8 febbraio, ore 17.00

Come si gestisce un podcast: i casi di Radio CICAP e Clorofilla

Interverranno:
Elisa Baioni e Diego Martin, della redazione di Radio CICAP
Davide Franzago, Clorofilla


Martedì 11 marzo, ore 20.30

Fare divulgazione scientifica sui social

Interverranno:
Alice Rotelli, divulgatrice scientifica in area medica
Diego Martin, attivo Circolo Uaar


Tutti gli incontri si terranno presso la sede del Circolo Uaar di Pordenone in via Stradelle 5/c a Pordenone.

Conversazioni a ragion veduta 2024-25

Media, pluralismo e laicità in Italia

Sintesi dell’incontro del 30 novembre 2024

Il circolo UAAR di Pordenone ha inaugurato il suo ciclo di “Conversazioni a ragion veduta” con un acceso dibattito sul tema “Media, pluralismo, laicità e democrazia”, focalizzandosi in particolare sul ruolo dei media tradizionali in Italia. L’incontro, moderato da Loris Tissino, coordinatore del circolo, ha visto la partecipazione da remoto di Federico Tulli, giornalista collaboratore di Roma Today Dossier e autore di diverse pubblicazioni, e in presenza di Daniele Boltin, capo redattore del sito di informazioni online Pordenone Today, con una lunga esperienza nel giornalismo locale e nazionale.

La discussione ha subito messo in luce le complessità del panorama mediatico italiano, a partire dalla questione della censura. Sebbene formalmente non esista, come sottolineato da Daniele Boltin, “molti editori impuri non hanno un interesse economico nel fare gli editori, ma hanno un interesse di secondo livello che è spostare informazione”. Boltin ha illustrato questa dinamica con l’esempio storico della fondazione del quotidiano Il Giorno e con l’influenza di interessi economici come quelli del gruppo FIAT sulle testate del gruppo GEDI. Ha poi evidenziato come il modello di business di Pordenone Today, basato sulla pubblicità di un “editore puro” come CityNews, garantisca una maggiore libertà editoriale, in contrasto con altre testate che in qualche modo sono interessate a spostare l’opinione pubblica in una direzione o in un’altra.

Federico Tulli ha corroborato questa analisi, distinguendo nettamente tra editore impuro ed editore puro. La sua esperienza come collaboratore di Dossier, la sezione a pagamento di Roma Today dedicata a inchieste e approfondimenti, conferma la libertà editoriale riscontrata in un contesto di “editore puro”. Tulli ha anche ricordato la sua lunga esperienza al settimanale Left, un esempio di testata “totalmente libera e indipendente”, dove ha potuto occuparsi di temi delicati come il rapporto Stato-Chiesa e la pedofilia nel clero.

Un punto cruciale del dibattito ha riguardato l’influenza pervasiva della Chiesa Cattolica sui media italiani. Tulli ha evidenziato come “il 45% dei fondi distribuiti vanno a testate che afferenti direttamente alla chiesa”, con cifre considerevoli destinate a pubblicazioni come Avvenire e Famiglia Cristiana. Questa presenza massiccia, unita allo spazio sproporzionato concesso nei telegiornali e nelle fiction Rai a figure e tematiche legate alla Chiesa Cattolica, “condiziona molto, soprattutto nei canali pubblici, anche la qualità del prodotto finale dell’informazione”. Tulli ha inoltre sottolineato la “particolarità tutta italiana della presenza di giornalisti vaticanisti in praticamente in quasi tutte le redazioni dei giornali più importanti” e l’esistenza di una “struttura RAI completa della televisione pubblica completamente dedicata al Vaticano”.

È stato sottolineata la differenza con altri paesi europei come Spagna e Irlanda. Tulli ha ricordato come in questi due paesi inchieste giornalistiche e governative sulla pedofilia nella Chiesa abbiano portato a dibattiti parlamentari e scuse ufficiali, evidenziando come in Italia si assista invece a una singolare reticenza istituzionale su questi temi, anche a causa dell’articolo 4 del Concordato Stato-Chiesa. “L’Italia — ha osservato Tulli — al momento è l’unico paese al mondo a forte tradizione cattolica a non aver mai fatto e nemmeno pensato di poter fare una commissione di questo tipo”.

Riguardo al rapporto tra media tradizionali e social network, Boltin ha spiegato come Facebook rappresenti ancora una “fonte di traffico importante” per Pordenone Today e per molte testate. Tuttavia, ha anche evidenziato come i social possano dare “sfogo agli istinti più bassi”, con reazioni spesso superficiali e aggressive ai contenuti informativi.

Entrambi i relatori hanno concordato sulla necessità di “insistere e resistere” per promuovere un’informazione più pluralista e laica. Boltin ha suggerito che appoggiare una bella legge sul conflitto di interesse può fare la differenza, mentre Tulli ha auspicato un maggiore sostegno al giornalismo indipendente e una riflessione critica sul ruolo del servizio pubblico. La discussione ha lasciato emergere un quadro complesso, dove interessi economici, politici e il peso storico della Chiesa continuano a influenzare profondamente il panorama informativo italiano, rendendo la piena realizzazione del pluralismo e della laicità nel dibattito pubblico una sfida ancora aperta.

Social e comunicazione: promesse tradite e alternative possibili

Sintesi dell’incontro del 17 dicembre 2024

L’incontro organizzato dal circolo Uaar ha acceso i riflettori sul complesso e in continua evoluzione mondo dei social network, affrontando temi cruciali che spaziano dalla manipolazione politica all’emergere di piattaforme alternative e alle sfide educative per le nuove generazioni. La serata, parte del ciclo di “Conversazioni a ragion veduta”, ha visto la partecipazione di esperti come Dario Zanette e Filippo Della Bianca, amministratore e fondatore di Mastodon Uno, un’istanza del social network decentralizzato Mastodon.

La discussione ha subito evidenziato come la percezione dei social network sia profondamente cambiata nel tempo. Se inizialmente, come durante le primavere arabe, si nutriva la speranza che potessero rappresentare uno strumento di libertà, l’avvento di fenomeni come Cambridge Analytica, l’ascesa di Trump e gli assalti a Capitol Hill e a Brasilia hanno rivelato un lato oscuro, con la politica che ha preso il posto del commercio come principale terreno di manipolazione.

Un punto centrale del dibattito ha riguardato il ruolo degli algoritmi nel plasmare l’esperienza online. Con il boom degli smartphone, i social network sono diventati fenomeni di massa, e gli algoritmi, originariamente pensati per mostrare contenuti pertinenti, si sono evoluti per massimizzare il tempo passato dagli utenti sulle piattaforme. Come è stato evidenziato, questi algoritmi spesso favoriscono contenuti estremi, capaci di suscitare indignazione o forte approvazione, alimentando la polarizzazione.

In questo scenario, è emersa la figura di Mastodon come un’alternativa promettente. Descritto come un social network “totalmente slegato dagli interessi economici” e “libero”, Mastodon si distingue per la sua natura decentralizzata. Funziona attraverso “istanze” indipendenti, gestite da singoli o comunità, che possono federarsi tra loro. A differenza delle piattaforme centralizzate, non esiste un’autorità unica che controlla i contenuti, impone algoritmi e, in generale, può essere posta in vendita al miglior offerente. Su Mastodon il feed è cronologico e la moderazione è gestita a livello di singola istanza, basandosi spesso sulle “regole della buona convivenza”. Questa struttura offre agli utenti maggiore controllo e la possibilità di migrare tra istanze mantenendo i propri contatti.

La discussione non ha eluso le sfide legate alla diffusione di alternative come Mastodon e alla necessità di affrontare i rischi connessi all’uso dei social network, soprattutto tra i più giovani. È stato menzionato come l’attenzione sempre più breve e la difficoltà nella lettura critica rendano più facile la manipolazione. L’iniziativa di un liceo di Bologna che introduce ore di lezione sui social media e sulla comunicazione è stata accolta come un segnale positivo. Tuttavia, è stato sottolineato come i programmi scolastici spesso fatichino a tenere il passo con la rapida evoluzione delle piattaforme e delle minacce online, come le fake news e la creazione di contenuti manipolati.

La discussione si è conclusa con una riflessione sulla necessità di una maggiore consapevolezza nell’utilizzo dei social network e sulla potenziale dei modelli decentralizzati come Mastodon per offrire un’esperienza online più etica e meno soggetta a logiche di profitto e manipolazione. La metafora del cibo è stata utilizzata per illustrare la scelta tra un modello centralizzato e potenzialmente dannoso (il fast food dei social) e un’alternativa più sana e sostenibile (le piattaforme decentralizzate e gestite dalla comunità).

2025-04-23T07:55:42+02:0020 Novembre 2024|

Donna, vita, libertà – Presidio a Pordenone in difesa delle donne vittime di violenza

Donna, vita, libertà – Presidio a Pordenone in difesa delle donne vittime di violenza

L’associazione Neda Day, con cui abbiamo già collaborato in passato, organizza un presidio in Piazzetta Cavour a Pordenone sabato 23 dicembre 2024, alle ore 16.00, in difesa di tutte le donne che subiscono violenza.

Il caso recentissimo di Ahoo Daryaei, studentessa iraniana che ha protestato per le molestie ricevute spogliandosi e rimanendo parzialmente svestita nel cortile universitario di Teheran (e successivamente arrestata e rilasciata per presunta “malattia mentale”) ha riportato alla luce la situazione grave che vivono le donne in Iran.

Il Circolo di Pordenone dell’Uaar aderisce al presidio di sabato e invita i propri sostenitori a fare altrettanto.

Ahoo Daryaei

2025-02-22T21:20:20+01:0020 Novembre 2024|