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Diritti, ultima frontiera 2025 (ottobre – dicembre)

Diritti, ultima frontiera 2025 (ottobre – dicembre)

Tre nuovi appuntamenti per parlare di diritti, della loro storia, della situazione attuale. Ogni volta vedremo un episodio di una nota serie televisiva ed ascolteremo il commento di due persone esperte della serie e del tema trattato.

Mercoledì 1 ottobre 2025, ore 19.15 

Episodio 19: Interruzione volontaria di gravidanza

Con il commento di:
Francesca Bonemazzi, Cellula Coscioni “Italo Corai” – Pordenone
Patrizia Guglielmini, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 5 novembre 2025, ore 19.15 

Episodio 20: Intelligenza artificiale ed etica

Con il commento di:
Pietro Bozzetto, project manager nel settore AI
Gabriella Cordone Lisiero
, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 17 dicembre 2025, ore 19.15

Episodio 21: Superstizioni

Con il commento di:
Carlo Rizzo, psichiatra
Claudio Sonego,  Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Gli incontri si terranno presso la Sede del Circolo Uaar di Pordenone in via Stradelle, 5/C

Ingresso libero.

Gli incontri di Diritti, ultima frontiera organizzati dal Circolo Uaar di Pordenone sono riepilogati nella pagina dedicata.

2025-08-31T20:16:36+02:0031 Agosto 2025|

L’Uaar critica l’accordo tra Regione FVG e vescovi sull’assistenza spirituale nelle strutture sanitarie

L’Uaar critica l’accordo tra Regione FVG e vescovi sull’assistenza spirituale nelle strutture sanitarie

Comunicato stampa
26 luglio 2025

L’UNIONE DEGLI ATEI E DEGLI AGNOSTICI RAZIONALISTI
CRITICA L’ACCORDO TRA REGIONE FVG E VESCOVI
SULL’ASSISTENZA SPIRITUALE NELLE STRUTTURE SANITARIE

I Circoli di Pordenone, Trieste e Udine dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti hanno espresso oggi la loro forte critica in merito alla scelta della Regione Friuli Venezia Giulia di sottoscrivere un protocollo d’intesa con i vescovi del territorio per regolare i rapporti tra il Sistema sanitario e le autorità religiose cattoliche al fine di “offrire assistenza spirituale alle persone ospiti nelle strutture sanitarie pubbliche o convenzionate e sociosanitarie”. Stando a quanto riportato dalla stampa locale, inatti, il servizio sarà rimborsato secondo la retribuzione prevista per il personale dipendente.

Attraverso i propri canali nei social network, l’associazione che difende i principi di laicità in Italia chiede provocatoriamente «chi paga?», e sottolinea che «quindi, se siete cattolici e avete bisogno di assistenza sappiate che avrete chi, stipendiato con fondi pubblici e quindi di tutti, si prenderà cura di voi», ma «se non siete religiosi o non siete cattolici, nulla, a parte il supporto su base volontaria (e non pagato) di amici, conoscenti, rabbini, imam o frescovi pastafariani.». In alternativa, viene proposto di proporre o potenziare «un servizio professionale, offerto da psicologi e psicoterapeuti a tutti coloro che ritengono di averne bisogno, senza discriminazioni.»

Circolo Uaar di Pordenone
https://www.facebook.com/uaarpn

Circolo Uaar di Trieste
https://www.facebook.com/uaartrieste

Circolo Uaar di Udine
https://www.facebook.com/profile.php?id=100064875810286

Comunicato della Regione FVG
https://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act;jsessionid=7C630F99196C5B2F0E79F5F2AEA67E02?dir=&nm=20250725132747008

2025-07-26T16:01:18+02:0026 Luglio 2025|

Diritti, ultima frontiera – Episodio 17, suicidio medicalmente assistito

Diritti, ultima frontiera – Episodio 17, suicidio medicalmente assistito

Mercoledì 11 giugno 2025 si è tenuto il diciassettesimo incontro della serie “Diritti, ultima frontiera", in cui abbiamo approfittato di vedere insieme un episodio di una nota serie televisiva per commentarlo insieme a Demian Alexander Torossi dello Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero” e a Elisabetta Borlina della Cellula Coscioni di Pordenone.

Pubblichiamo in questa pagina alcune foto della serata e un testo che Elisabetta ha preparato per l’occasione.


L’episodio che abbiamo appena visto ci invita a riflettere su quale valore attribuiamo alla vita e soprattutto alla morte. Il personaggio di Quinn, un essere immortale che decide di porre fine alla sua esistenza, ci offre uno spunto per esplorare il delicato confine tra il diritto alla vita e il diritto alla morte, un tema che si intreccia con le discussioni contemporanee sull’eutanasia e sul suicidio assistito.

Per parlare di questi argomenti partiamo dal presupposto che nel linguaggio comune spesso si usano i termini “eutanasia” e “suicidio assistito” in modo interscambiabile. È pertanto indispensabile precisare l’uso di queste espressioni, quindi chiarire che non sono sinonimi. Per eutanasia si intende l’uccisione intenzionale di un individuo da parte di un medico o del personale sanitario, per mezzo della somministrazione di farmaci, in seguito alla richiesta volontaria di tale individuo. Il suicidio assistito, invece, è l’atto per mezzo del quale un individuo si procura una morte rapida e indolore mediante l’assistenza di un medico che prescrive i farmaci necessari al suicidio e lo consiglia riguardo alle modalità di assunzione.

Nell’episodio Quinn rappresenta l’individuo che rivendica il diritto di scegliere la propria fine, un tema che solleva importanti interrogativi sulla libertà individuale e sull’autodeterminazione, in particolare quando si tratta di decisioni riguardanti il fine vita. L’autodeterminazione nel fine vita si riferisce al diritto di un individuo di fare scelte autonome, libere e senza coercizioni esterne riguardanti il proprio corpo e la propria morte. Ciò include il diritto di rifiutare cure mediche che prolungano la vita, di scegliere come e quando morire, e di ricevere assistenza per porre fine alla propria vita in modo dignitoso.

In Italia, la legge 219/2017 riconosce il diritto all’autodeterminazione terapeutica, permettendo al paziente di rifiutare o interrompere trattamenti medici, anche se questi sono potenzialmente salvavita. Tale normativa disciplina anche le Disposizioni Anticipate di Trattamento che indicano come una persona possa autodeterminarsi prima che si ritrovi in particolari situazioni che mettano a repentaglio la propria vita. Le decisioni relative alla propria storia personale (anche per quanto riguarda la gestione del percorso di malattie e di cura) sono unicamente una scelta individuale e le persone hanno il diritto di ricevere tutte le informazioni necessarie nonché essere sostenuti nella comprensione di tutte le proposte terapeutiche, decidendo quali accettare e quali rifiutare, così da programmare il proprio percorso terapeutico in accordo con i propri valori, anche quando non saremo più in grado di decidere. La stesura della DAT è un dovere etico che pone il paziente al centro, modulando attorno a lui l’assistenza in base ai propri bisogni psicofisici e al proprio modo di vedere le cose.

Vediamo poi la posizione di Q che vuole opporsi fermamente alla possibilità di Quinn di decidere sul proprio destino. Q, essendo un essere immortale, ha una visione completamente diversa della morte. Per lui, permettere a Quinn di morire significa violare l’ordine naturale dell'universo. Questo punto di vista è simile a quello di molte persone e società che vedono l’eutanasia e il suicidio assistito come contrari a un principio universale di sacralità della vita. Infatti, durante il processo, sentiamo Q dire: “Lui vuole solo soddisfare i suoi capricci anche a costo di nuocere alla comunità” “Il suo suicidio potrebbe portare ad una serie infinita di conseguenze ignote per il Continuum” “Immaginate la confusione che si creerebbe nella nostra società se individui come il nostro Q potessero decidere se vivere o morire. Qui si tratta di fare una scelta tra ordine sociale ed anarchia”. Q rappresenta la posizione conservatrice che teme che il permesso di morire possa contaminare o normalizzare la morte, rendendo più facile la sua accettazione in situazioni in cui la vita potrebbe avere comunque valore. La sua paura è che questo tipo di scelta, una volta consentita, possa diffondersi e ridurre il rispetto per la vita stessa.

A questo proposito, si può parlare dalla cosiddetta fallacia del “pendio scivoloso” ossia un tipo di argomentazione che presuppone che un’azione o una decisione porterà inevitabilmente ad una serie di eventi sempre più negativi, culminando in una catastrofe. L’argomento ignora la possibilità di fermare il “pendio” lungo il percorso o di controllare l’evoluzione della situazione.

Infatti, viene definito come un errore in cui incorre un individuo che afferma che un evento deve inevitabilmente seguire un altro evento, senza alcuna dimostrazione. Per cui: l’evento X si è verificato, quindi l’evento Y accadrà inevitabilmente. Esempio: se si approva il matrimonio gay, presto tutti i tipi di relazioni verranno legalizzati.Applicato al dibattito sull’eutanasia, l’argomento del pendio scivoloso sostiene che l’accettazione di
certe pratiche possa portare invariabilmente all’accettazione di pratiche attualmente considerate inammissibili, come l’eutanasia non volontaria o involontaria. Si comincia con un caso ritenuto giusto dalla pubblica opinione (es: Dj Fabo), si finisce con l’Action T4 (operazione del regime nazista per eleminare persone con malattie genetiche).

Si passa da un’azione a una conseguenza disastrosa senza prendere in considerazione tutte le variabili e gli step che necessariamente completano il quadro. Quello del pendio scivoloso è argomento che destabilizza, che confonde, che parla alla parte di noi che ha paura di ciò che non conosce. È importante essere consapevoli di questa fallacia logica e non cadere nel tranello di credere ad un futuro catastrofista. Una frase che mi ha colpito molto viene pronunciata all’inizio dell’episodio da Quinn che dichiara “Io non muoio per me stesso ma per tutti voi”. Tale affermazione non è solo un atto di autodeterminazione personale, ma anche una scelta che si inserisce in un contesto più ampio, in cui la sua morte diventa simbolica per altri e per la società stessa. Una riflessione che, sebbene possa sembrare lontana, richiama alla mente una delle battaglie più importanti in Italia, quella di DJ Fabo.

Proprio come Quinn, che chiede di morire non solo per sé ma per liberarsi da una condizione che lo rende privo di scopo, DJ Fabo ha scelto di affrontare la morte come un atto di liberazione collettiva, non solo individuale. Entrambi, in modi diversi, hanno fatto appello alla società affinché riconosca la sofferenza esistenziale come un valido motivo per concedere a qualcuno il diritto di scegliere di morire. La scelta di Fabo è diventata un simbolo di speranza per chi, nel silenzio del proprio dolore, rivendica il diritto di scegliere quando e come dire addio alla vita. La sua lotta per il diritto al suicidio assistito ha rappresentato una vera e propria battaglia legale e sociale, culminata nel 2019 con la sentenza della Corte Costituzionale in merito all’articolo 580 del c.p. in cui viene individuata un’area di non punibilità per chi decide di accogliere la richiesta di solidarietà da parte di una persona che soffre ma tuttavia è in grado di autodeterminarsi.

Recentemente, abbiamo visto degli importanti sviluppi in merito a questa sentenza grazie alle disobbedienze civili di Marco Cappato che ha aiutato, nel 2022, due persone prive di sostegni vitali ad accedere al suicidio assistito. Infatti a maggio di quest’anno, con la sentenza 66/2025, la Corte Costituzionale si è di nuovo pronunciata in materia di fine vita e sulla legittimità costituzionale del requisito del trattamento di sostegno vitale, confermando che i trattamenti di sostegno vitale devono ritenersi sussistenti anche se rifiutati dalla persona malata. La Corte ha quindi ribadito un concetto fondamentale: il requisito del trattamento di sostegno vitale deve ritenersi soddisfatto anche quando la persona malata lo ha rifiutato. In merito a ciò, Cappato dichiara “Ora deve finire l’ostruzionismo delle aziende sanitarie. Per questo continuiamo la lotta per l’approvazione di leggi regionali che garantiscano tempi certi nelle risposte a chi soffre”.

A questo punto ci chiediamo, come siamo messi a livello nazionale? Con la campagna Liberi Subito, che ha l’obiettivo di far applicare la sentenza della Corte costituzionale sul suicidio assistito garantendo tempi certi per la procedura di verifica e attuazione, la Toscana è stata la prima Regione italiana ad approvare la legge e garantire i controlli necessari al percorso di richiesta di “suicidio assistito” in tempi certi, adeguati e definiti.

Per quanto riguarda la nostra regione Friuli Venezia Giulia, ad agosto 2023, con oltre 8.000 firme raccolte su una soglia di 5.000 necessarie, è stata presentata una proposta di legge per definire tempi e procedure per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria. Tuttavia, il percorso della proposta è stato ostacolato: il 10 aprile 2024 la terza commissione regionale l’ha discussa e respinta con motivazioni estranee al suo contenuto e, il 20 giugno 2024, in Consiglio regionale, è stata bloccata da una votazione pregiudiziale. Nel frattempo, la Regione FVG ha già subito condanne per ritardi nelle procedure di assistenza al suicidio, come nei casi di “Anna” e Martina Oppelli, quest’ultima ricorsa alla Corte costituzionale contro l’illegittimità del requisito del sostegno vitale. Di fronte a questa pressione crescente, il dibattito si allarga e mette in imbarazzo il Presidente della Regione Fedriga. Lo stesso, essendo anche Presidente della Conferenza delle Regioni, interrogato dal Presidente della Regione Lombardia, ha dichiarato che si cercherà di muoversi “in modo coordinato” nel quadro legislativo esistente, evitando una posizione netta di “sì o no” sul fine vita. Una posizione ambigua che nei prossimi mesi dovrà trovare un punto di caduta. Attualmente 6 sono state le richieste per accedere al Suicidio medicalmente assistito che sono pervenute alle aziende sanitarie regionali dal 2020 ad oggi, 4 ad Asugi e 2 in Asufc.

Cito anche il caso del Veneto, regione a noi vicina, poiché i loro sviluppi potrebbero influenzare anche i nostri. Il Veneto è stata la prima Regione a discutere la proposta di legge sul fine vita, depositata con 9.000 firme (superando il minimo richiesto di 7.000). La discussione in Aula è avvenuta il 16 gennaio 2024. Con 25 voti favorevoli, 22 contrari e 3 astenuti, il Veneto non ha approvato la legge. Per l’approvazione era necessaria la maggioranza assoluta: su 50 presenti, servivano 26 sì. Il governatore Luca Zaia, deluso dall’esito della votazione, ha commentato ribadendo che il tema del fine vita non può essere oggetto di ipocrisia politica, richiede regole chiare e condivise, e ricordando come il diritto all’assistenza medica alla morte volontaria sia già riconosciuto dalle sentenze della Corte costituzionale. Il 7 maggio 2025 Zaia ha annunciato di aver “pronto un decreto per stabilire di rispondere entro dieci giorni” alle richieste dei pazienti.

La Cellula Coscioni di Pordenone si impegna costantemente per diffondere e fare informazione sulle tematiche relative al fine vita e all’autodeterminazione. Negli ultimi 2 anni sono stati organizzati diversi eventi informativi a tema DAT in collaborazione coi comuni e/o associazioni del territorio: Pordenone, Cordenons, Maniago, Spilimbergo, Aviano, Budoia, Caneva, San Vito al Tagliamento, Brugnera, Fiume Veneto, Sacile, Porcia. Sempre sulle DAT, è stato aperto uno sportello informativo presso l’UAAR tutti i primi mercoledì del mese, su appuntamento.

Le campagne a cui la Cellula ha aderito sono state quella di LIBERI SUBITO, per garantire tempi e modi certi per il suicidio medicalmente assistito in Regione; la campagna MY VOICE MY CHOICE per sollecitare la discussione in UE sulla necessità di dare supporto economico alle donne che vogliono abortire e che sono in un paese UE che glielo impedisce; la campagna PMA PER TUTTE per permettere anche alle donne single e alle coppie lesbiche di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Le prossime campagne a cui la cellula ha intenzione di aderire riguardano la mobilitazione PSICHEDELICI per firmare l’appello “L’Italia apra alle terapie psichedeliche” già sottoscritto da oltre 170 scienziati per chiedere al Governo di riconoscere e rendere accessibili queste cure in cure palliative, terapie compassionevoli e per il PTSD; la mobilitazione a partire dal 26 giugno, per raccogliere le firme per una nuova proposta di legge sul fine vita che comprende sia il suicidio medicalmente assistito che l’eutanasia attiva.

Elisabetta Borlina, cellula Coscioni di Pordenone

Pubblico in sala all'incontro dell'11 giugno 2025
Gli ospiti dell'incontro dell'11 giugno 2025: Demian Alexander Torossi ed Elisabetta Borlina

2025-06-27T18:21:42+02:0027 Giugno 2025|

Raccolta firme proposta di legge “Eutanasia legale”

Raccolta firme proposta di legge “Eutanasia legale”

Per due sabati, il 28 giugno e il 5 luglio 2025, il Circolo di Pordenone dell’Uaar sarà presente in Piazza Cavour a Pordenone, insieme agli amici della Cellula Coscioni “Italo Corai”, per raccogliere firme su una proposta di legge di iniziativa popolare sull’eutanasia legale che si vuole portare all’attenzione del parlamento in luglio, quando inizierà la discussione in aula sul tema.
I tavoli per la raccolta firme saranno attivi la mattina dalle 9 alle 12 e il pomeriggio dalle 17 alle 20.
È possibile sottoscrivere la proposta di legge anche online, tramite SPID o CIE.

2025-06-26T17:06:58+02:0025 Giugno 2025|

Diritti, ultima frontiera: nuovo ciclo di proiezioni da mercoledì 21 maggio al Circolo Uaar

Diritti, ultima frontiera: nuovo ciclo di proiezioni da mercoledì 21 maggio al Circolo Uaar

Comunicato stampa
19 maggio 2025

DIRITTI, ULTIMA FRONTIERA:
NUOVO CICLO DI PROIEZIONI DA MERCOLEDÌ 21 MARZO AL CIRCOLO UAAR
  
Riprendono gli appuntamenti al Circolo Uaar di Pordenone che mirano a confrontare i mondi a volte utopici e a volte distopici descritti nella fantascienza con il mondo reale, nel quale è possibile e doveroso affrontare i problemi e tentare di risolverli.
 
Il format, come già nei cicli precedenti, prevede la proiezione di un episodio di una nota serie televisiva ed un successivo commento di una persona esperta dello specifico tema trattato e di una che rappresenta un’associazione di appassionati di fantascienza (STIC – Star Trek Italian Club).
 
Si inizia mercoledì 21 maggio con il tema dell’“Otto per mille”, affrontato da Loris Tissino, coordinatore del Circolo Uaar, in dialogo con Claudio Sonego dello STIC.
 
L’appuntamento successivo, dedicato al “Suicidio medicalmente assistito”, sarà mercoledì 11 giugno e vedrà presente Elisabetta Borlina della Cellula pordenonese dell’Associazione Luca Coscioni in dialogo con Demian Alexander Torossi dello STIC.
 
In ultimo, ma non per importanza, l’incontro previsto per mercoledì 3 settembre, che, anche in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico, sarà centrato sul tema dell’“Educazione al pensiero critico”, nelle scuole e non solo: ne discuteranno Elisabetta Pittana, del gruppo scuola del CICAP, e Gabriella Cordone Lisiero in rappresentanza dello STIC.
 
Le proiezioni inizieranno sempre alle ore 19.15 presso la sede del Circolo Uaar di Pordenone, in via Stradelle 5/C. L’ingresso è gratuito, ma è gradita la prenotazione (via email).
 
«Abbiamo iniziato a parlare di come la fantascienza abbia spesso anticipato la trattazione di problematiche sociali e legate ai diritti civili due anni fa — ricorda Loris Tissino, coordinatore del circolo locale degli atei e degli agnostici  quando, come evento collegato al Pride che si stava per tenere in città, abbiamo proposto una serata dedicata proprio a Star Trek e alla visione dei diritti civili e sociali. Nel preparare quell’incontro ci siamo resi conto della sovrapposizione molto marcata tra i temi di cui si occupa la nostra associazione e quelli affrontati in serie televisive molto note, tanto da voler proporre, a partire dall’ottobre di quell’anno, la visione di specifici episodi accompagnati dal commento di esperti del settore e di cultori del genere fantascientifico, che ci stanno aiutando, episodio dopo episodio, a trattare temi quali razzismo, scelte mediche, fine vita, discriminazioni, rapporto tra scienza e religione, questioni di genere, gestazione per altri, parità di genere e matrimoni combinati, sovrappopolazione, conflitti, teocrazie. Con questo nuovo ciclo approfondiremo altri argomenti molto attuali, legati a fenomeni sempre all’ordine del giorno, tra questioni fiscali, diritti civili e pensiero critico.»

2025-05-18T22:06:58+02:0019 Maggio 2025|

Diritti, ultima frontiera 2025 (maggio – settembre)

Diritti, ultima frontiera 2025 (maggio – settembre)

Tre nuovi appuntamenti per parlare di diritti, della loro storia, della situazione attuale. Ogni volta vedremo un episodio di una nota serie televisiva ed ascolteremo il commento di due persone esperte della serie e del tema trattato.

Mercoledì 21 maggio 2025, ore 19.15 

Episodio 16: Otto per mille

Con il commento di:
Loris Tissino, Uaar
Claudio Sonego, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 11 giugno 2025, ore 19.15 

Episodio 17: Suicidio medicalmente assistito

Con il commento di:
Elisabetta Borlina, Cellula Coscioni “Italo Corai” – Pordenone
Demian Alexander Torossi
, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Mercoledì 3 settembre 2025, ore 19.15

Episodio 18: Educazione al pensiero critico

Con il commento di:
Elisabetta Pittana, CICAP-Scuola
Gabriella Cordone Lisiero,  Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”

Gli incontri si terranno presso la Sede del Circolo Uaar di Pordenone in via Stradelle, 5/C

Ingresso libero.

Gli incontri di Diritti, ultima frontiera organizzati dal Circolo Uaar di Pordenone sono riepilogati nella pagina dedicata.

Diritti, ultima frontiera - ep. 16-17-18

2025-06-27T17:30:40+02:005 Maggio 2025|

Cinema & laicità. Il premio Brian descritto all’Uaar

Cinema & laicità. Il premio Brian descritto all’Uaar

Comunicato stampa
23 aprile 2025
 
CINEMA & LAICITÀ
IL PREMIO BRIAN DESCRITTO ALL’UAAR
 
Sabato pomeriggio (26 aprile, ore 17) un appuntamento da non perdere per le persone interessate al cinema e alla laicità. Il circolo di Pordenone dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti ospiterà infatti presso la propria sede (via Stradelle, 5/c) Irene Tartaglia, esperta di produzioni cinematografiche italiane ed internazionali nonché componente da diversi anni della giuria del Premio Brian assegnato ogni anno, a fine estate, alla Mostra del Cinema di Venezia.
 
Il Premio Brian è conferito dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti all’opera che meglio promuove «una visione laica del mondo» evidenziando «i valori associati al laicismo, cioè la razionalità e il pensiero scientifico, la democrazia, il pluralismo, l’autodeterminazione, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza discriminazioni di sesso, identità di genere, orientamento sessuale e concezioni filosofiche o religiose, nonché l’opposizione diretta a teocrazie e fondamentalismi su base confessionale».
 
Con il suo nome, il premio omaggia il film satirico del 1979 Brian di Nazareth del gruppo comico inglese Monty Python, in cui sono raccontate le vicende di un contemporaneo di Gesù Cristo ritrovatosi quasi per caso ad essere considerato un messia. Tra gli ultimi film premiati, La stanza accanto di Pedro Almodóvar (2024), Tatami di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi (2023), Il signore delle formiche di Gianni Amelio (2022), La scelta di Anne di Audrey Diwan (2021) e Quo Vadis, Aida? di Jasmila Žbanić.
 
 (Nell’immagine: Irene Tartaglia)
 
Irene Tartaglia

Per approfondimenti

Pagina sul Premio Brian con elenco delle opere premiate:

https://www.uaar.it/premiobrian/

Pagina web sull’iniziativa di sabato 26 aprile:

https://pordenone.uaar.it/iniziative-ed-eventi/premio-brian-cinema-e-laicita/

2025-04-23T10:47:40+02:0023 Aprile 2025|

Premio Brian – Cinema & laicità

Premio Brian – Cinema & laicità

Dal 2006 l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti assegna un premio per il miglior film presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il Premio Brian, dal nome del film satirico dei Monty Python Brian di Nazareth, è conferito «al film che meglio promuova una visione laica del mondo e che, attraverso le lenti degli scopi sociali dell’Uaar, evidenzi i valori associati al laicismo, cioè la razionalità e il pensiero scientifico, la democrazia, il pluralismo, l’autodeterminazione, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza discriminazioni di sesso, identità di genere, orientamento sessuale e concezioni filosofiche o religiose, nonché l’opposizione diretta a teocrazie e fondamentalismi su base confessionale».

Sabato 26 aprile, alle 17.00, avremo l’occasione di parlare di questo premio e del lavoro della giuria Uaar che lo assegna con Irene Tartaglia, esperta di produzioni cinematografiche, responsabile della comunicazione interna dell’associazione nonché componente della giuria del premio negli ultimi anni (nella foto a fianco la giuria del 2024).

L’appuntamento è nella sede del circolo.

La giuria del Premio Brian del 2024

2025-04-18T17:44:47+02:0018 Aprile 2025|

Elezioni comunali di Pordenone: le risposte alle domande laiche poste dal circolo degli atei e degli agnostici razionalisti

Elezioni comunali di Pordenone: le risposte alle domande laiche poste dal circolo degli atei e degli agnostici razionalisti

Comunicato stampa
9 aprile 2025
 
ELEZIONI COMUNALI DI PORDENONE
LE RISPOSTE ALLE DOMANDE LAICHE
POSTE DAL CIRCOLO DEGLI ATEI E DEGLI AGNOSTICI RAZIONALISTI
 
Qualche settimana fa il Circolo di Pordenone dell’Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) ha inviato ai candidati alla carica di Sindaco e di Consigliere per le elezioni comunali di Pordenone quattro domande su temi “di laicità” che riguardano l’amministrazione cittadina. Le questioni poste avevano a che fare con la possibilità di inserire eventi riguardanti i diritti civili nel programma di Pordenone Capitale della Cultura 2027, le politiche educative per il rispetto delle differenze, la disponibilità di sale pubbliche del commiato per funerali laici, e la questione generale del principio supremo di laicità dello Stato.
 
Ad oggi sono arrivate le risposte di due candidati sindaci, Anna Ciriani e Marco Salvador, e della lista “Il bene comune” collegata al candidato sindaco Nicola Conficoni. Nessuna risposta, nonostante diverse sollecitazioni, da parte di candidati a supporto del candidato Alessandro Basso.
Tutte le risposte pervenute sono state pubblicate nel sito internet del circolo, all’indirizzo go.uaar.it/pn2025 (indirizzo completo: https://pordenone.uaar.it/notizie/elezioni-comunali-pordenone-2025/).
 
Su Pordenone Capitale della Cultura, Anna Ciriani ha espresso il parere che la città «deve necessariamente dare spazio e promuovere ogni libertà e diritto universale per proiettare Pordenone in una futura capitale mondiale di civiltà», il Bene Comune sottolinea che «Pordenone deve sorprendere prima di tutto per la sua capacità di offrire alle persone la migliore qualità della vita in termini di salute, accoglienza e rispetto», mentre Marco Salvador ricorda il fatto di essere stato il primo a proporre dai banchi dell’opposizione (già nel 2016) la candidatura, nonché di essersi battuto per i diritti con mozioni e interrogazioni, ad esempio, con l’iniziativa “Caro Sindaco trascrivi” per le registrazioni anagrafiche della famiglie omogenitoriali.
 
In merito alle politiche educative per il rispetto delle differenze, Anna Ciriani osserva che «l’educazione sessuale viene spesso boicottata come se si trattasse di un argomento scomodo e imbarazzante che fomenta i giovani in preda a tempeste e sconvolgimenti ormonali» e che «senza amore e senza consapevolezza ci sono numerosi tranelli che il mero piacere e la curiosità sessuale celano se non si ricorre a determinate precauzioni educative e preventive», con la conseguenza di avere «consultori sono pieni di ragazze minorenni costrette ad abortire e di giovani che contraggono infezioni per i rapporti non protetti»; il Bene Comune propone il potenziamento di «sportelli multidisciplinari destinati a dare risposte immediate e puntuali ai bisogni psicologici, sanitari e legali, soprattutto della sfera sessuale, della popolazione più giovane»; Marco Salvador ricorda di avere «promosso e cercato di convincere l’amministrazione uscente a incentivare nelle scuole il Progetto scuole Arcigay (A Scuola per conoscerci), fondamentale a diffondere la cultura del rispetto contrastando così il fenomeno del bullismo spesso legato all’orientamento sessuale».
 
Sulla questione delle sale del commiato, Anna Ciriani afferma che «la fede, l’ateismo, o l’agnosticismo, sono un percorso di vita personale, intimo, supremo che va accolto e rispettato in ogni sua forma, soprattutto quando si giunge all’atto finale della vita, allorché diritti e libertà devono essere accettati in ogni loro forma», il Bene Comune propone «la destinazione di almeno una struttura pubblica gratuita per le celebrazioni funerarie laiche, che potrebbe trovarsi nei padiglioni che saranno destinati a rimanere del vecchio ospedale» e Marco Salvador indica che «il Comune può intervenire in due modi: o fornendo direttamente spazi pubblici, laddove esista una sostenibilità economica, oppure stipulando convenzioni con le strutture private, in modo da garantire a tutti l’accesso a costi contenuti».
 
Riguardo al tema del principio supremo di laicità, Anna Ciriani afferma che «un crocifisso in un’aula non dovrebbe offendere nessuno al pari di un velo, un turbante o una kippah« e che «lo Stato può essere Laico, senza essere necessariamente iconoclasta, proprio per dare un esempio di tolleranza e rispetto per tutti», il Bene Comune ritiene che «la Scuola Pubblica debba rimanere tale, quindi luogo dove nessuna discriminazione sia avvallata» e che in essa «non ci dovrebbe essere alcun obbligo religioso o di orientamento ideologico, ma forti segnali educativi di convivenza pacifica, di effettiva cittadinanza attiva ed integrazione». Marco Salvador, dopo aver ricordato il margine di autonomia progettuale e organizzativa agli istituti scolastici, parla della necessità di «garantire pienamente il diritto degli studenti a non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, prevedendo per loro un’alternativa reale, strutturata e formativa» con l’ora alternativa che «non può e non deve essere vissuta come un “vuoto” o un tempo morto, ma come un’opportunità educativa a tutti gli effetti, capace di stimolare il pensiero critico, l’educazione civica, la riflessione interculturale e il confronto tra visioni del mondo diverse.»

Per approfondimenti

Testo completo delle domande e delle risposte pervenute:

https://pordenone.uaar.it/notizie/elezioni-comunali-pordenone-2025/

2025-04-09T17:09:13+02:009 Aprile 2025|

Sicura di essere al sicuro? Zurawski v. Texas

Sicura di essere al sicuro? Zurawski v. Texas

Venerdì 4 aprile, nell’ambito di Pordenone Docs Fest, verrà proiettato in anteprima nazionale, alla presenza della regista, il film Zurawski v. Texas, che racconta la lotta coraggiosa di un gruppo di donne per difendere il diritto all’aborto di milioni di persone: le nuove leggi del Texas sono solo un esempio della regressione statunitense dei diritti civili.

 

Sotto il peso delle severe e ambigue leggi sull’aborto in Texas, tre donne si rivolgono a una legale per intentare una causa contro lo Stato: hanno dovuto partorire, nonostante la morte certa dei figli. Mentre combattono in aula contro il procuratore generale, le loro drammatiche esperienze vengono alla luce: una lotta non solo per i propri diritti, ma per quelli di tutte le donne e le loro famiglie. Zurawski v. Texas mostra le conseguenze devastanti della perdita dell’accesso all’assistenza sanitaria e racconta l’incredibile determinazione di chi si batte in prima linea per riconquistarla.

 

L’evento è organizzato da Pordenone Docs Fest in collaborazione con AIED, Voce Donna, Amnesty International Italia. Interverranno la regista, Abbie Perrault, Mario Puiatti, presidente di AIED, e Laura Petruccioli dell’ufficio Arte per i diritti umani di Amnesty International Italia.

 

Per noi del Circolo Uaar è l’occasione per presentare un’iniziativa nazionale, Sicura di essere al sicuro?, che offre un consulto gratuito in videoconsulenza con un medico che possa seguire le necessità a chi si trova ad essere incinta prima della 24^ settimana, un servizio offerto in collaborazione con l’associazione Vita di Donna (info@vitadidonna.it, tel. 366.3540689).

Zurawski v. Texas
Sicura di essere al sicuro

2025-04-01T21:29:04+02:001 Aprile 2025|