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Il sindaco, il cartello “pro LGBTQ” e il rapportarsi alle diversità

Il sindaco, il cartello “pro LGBTQ” e il rapportarsi alle diversità

Apprendiamo, tramite il profilo Facebook del nostro Sindaco, che alla scuola media “Lozer” di Pordenone sono stati appesi due cartelli arcobaleno, uno riportante la scritta “Peace”, l’altro riportante la scritta “Pro LGBTQ” e, con rammarico, apprendiamo altresì la sua reazione molto dura nei confronti di questa iniziativa ad opera di sconosciuti. Sebbene ci risulti difficile credere che esprimere un desiderio di pace e inclusività possa diventare fonte di polemica, è questo ciò a cui stiamo assistendo.

In particolare, il Sindaco si è scagliato contro la scritta “Pro LGBT”: «Non mi verrebbe mai in mente di disegnare una bandiera ucraina e arricchirla con “pace” ed “etero”», scrive. Ricordiamo al nostro Sindaco che le persone etero sono ovunque, da sempre — su di loro «abbiamo vagonate di trasmissioni trasmissioni televisive, di eventi teatrali, di film», per citare le sue stesse parole — quindi non hanno bisogno di vedersi riconoscere la stessa dignità delle persone LGBTQ+ o lottare contro pregiudizi sulla propria sessualità.

Il Sindaco continua: «Sul tema dell’omofobia stiamo nettamente esagerando». Leggendo queste parole ci chiediamo: se un semplice cartello può portare a una reazione così dura, cosa dovrebbero dire le vittime di omofobia quando vengono bullizzate? O quando sentono o leggono parole di sdegno al solo sentirsi nominare?

Il Sindaco tiene a precisare che «se queste [indicazioni educative dei genitori ai propri figli] sono lgbtq, non vanno garantite anche quelle di chi la pensa diversamente?». Al riguardo, è bene sottolineare che la sessualità non è frutto di opinioni né di educazione impartita dall’esterno (etero e omosessuale che sia). Un genitore può avere un’opinione sulla sessualità, ma questa non modifica quella dei propri figli, in nessun caso. Quello che si può modificare è il nostro modo di rapportarci agli altri e alle innumerevoli diversità che compongono il genere umano, ma possiamo farlo solo conoscendole e confrontandoci con esse, e questo fin da ragazzi.

Anna Piva 
Vice-coordinatrice del Circolo UAAR di Pordenone

2023-03-19T21:02:10+01:0010 Giugno 2022|

Clericalismo in Polonia

Clericalismo in Polonia

Giovedì 2 giugno 2022, ore 20.30
Incontro “Clericalismo in Polonia”.
I diritti negati delle donne e delle comunità LGBT e le organizzazioni per la secolarizzazione del paese.
Con presentazione del gioco da tavolo Kleropol.

Partecipano:
Fabio Turco, giornalista freelance, cofondatore di Centrum Report, progetto giornalistico sui Paesi dell'Europa centrale (@fabturco su Twitter).
Loris Tissino, collaboratore del blog dell’UAAR A ragion veduta - Il mondo osservato dall’UAAR.

Fabio Turco.

Loris Tissino.

Il gioco da tavolo Kleropol.

Aggiornamento

Video dell'evento

2023-03-19T20:21:20+01:0026 Maggio 2022|

Islam e diritti, secondo appuntamento delle conversazioni a ragion veduta 2022

Islam e diritti, secondo appuntamento delle conversazioni a ragion veduta 2022

ISLAM E DIRITTI
SECONDO APPUNTAMENTO DELLE CONVERSAZIONI A RAGION VEDUTA 2022 AL CIRCOLO UAAR

Si terrà martedì sera (24 maggio), alle 20.30 presso il Circolo UAAR di Pordenone (via Montello 22), il secondo incontro delle “Conversazioni a ragion veduta 2022”, dedicato al tema “Islam e diritti”.

L’incontro prenderà le mosse dalla presentazione del libro Blasfemo! Le prigioni di Allah, in cui l’attivista palestinese Waleed Al-Husseinir racconta la sua storia personale, dalla dichiarazione del suo ateismo e della sua critica dell’Islam su internet, all’imprigionamento per vilipendio della religione di Stato, dalle torture fisiche e psicologiche subite fino alla liberazione alla riparazione come rifugiato in Francia. Un libro autobiografico che testimonia come la libertà di coscienza e di espressione siano a rischio anche in un paese che riscuote la simpatia di tanti occidentali e che allo stesso tempo mostra però come nel mondo arabo stia emergendo una nuova generazione che vuol mettere in discussione lo strapotere dell’islam, in nome della libertà e della laicità.

A presentare il libro sarà il presidente di Neda Day, Taher Djafarizad, molto noto a Pordenone per le iniziative che con la sua associazione ha condotto per i diritti umani (e soprattutto delle bambine e delle donne) nei paesi musulmani, che dialogherà con Ashkan Rostami, nato a Tehran, vissuto in Iran per venticinque anni e in Italia dal 2015, musulmano di nascita ma diventato cristiano quando aveva quattordici anni e in seguito ateo a sedici, oggigiorno ateo pacifista ma militante anti religione e superstizione e co-fondatore del gruppo degli ex- musulmani d’Italia, nonché vice-coordinatore del circolo UAAR di Parma.

Le Conversazioni a ragion veduta, alla loro quarta edizione, sono dedicate all’approfondimento di temi legati agli scopi sociali e agli obiettivi dell’associazione di promozione sociale degli atei e degli agnostici. Quest’anno il filo conduttore è ciò che succede a livello internazionale.

Gli incontri sono in presenza, ma si può chiedere di partecipare online seguendo le indicazioni che si trovano nel sito web del circolo.

Taher Djafarizad.

Ashkan Rostami.

2023-03-26T15:30:27+02:0022 Maggio 2022|

Islam e diritti

Islam e diritti

Martedì 24 maggio 2022, ore 20.30
A partire dalla lettura di alcuni brani tratti da Blasfemo! Le prigioni di Allah, di Waleed al-Husseini (ed. Nessun Dogma 2018), verrà affrontato il tema dei diritti dei non credenti nel mondo dell'Islam (blasfemia e apostasia sono punibili con la morte o la detenzione in molti paesi) e in Europa, dove in alcuni casi viene richiesta l'applicazione della shari'a dalle comunità islamiche.

La conversazione sarà tra Taher Djafarizad, presidente dell'associazione Neda Day di Pordenone, e Ashkan Rostami, rappresentante degli ex-musulmani d'Italia e vice-coordinatore del Circolo UAAR di Parma.

Appuntamento a Pordenone, presso la sede del Circolo UAAR (via Montello 22).
È possibile la partecipazione online: per informazioni sulle modalità scrivere a pordenone@uaar.it.

[COMUNICATO STAMPA].

Aggiornamento

Video dell'evento

2023-03-19T20:27:11+01:0017 Maggio 2022|

Il respiro internazionale delle battaglie laico-umaniste

Il respiro internazionale delle battaglie laico-umaniste

Sabato 14 maggio 2022, ore 17.00
Incontro “Il respiro internazionale delle battaglie laico-umaniste”.

Partecipano:
Giorgio Maone, responsabile relazioni internazionali dell’UAAR.
Paolo Ferrarini, della redazione della rivista Nessun Dogma.
Mohamed Hisham Nofal, attivista ateo egiziano.

A seguire, videoregistrazione dell'evento, che ha visto anche un saluto da parte di Andrew Copson, presidente di Humanists International.

Aggiornamento

Video dell'evento

2022-12-06T14:15:16+01:006 Maggio 2022|

I diritti delle donne in Iran, lo sport e la politica locale

I diritti delle donne in Iran, lo sport e la politica locale

Apprendiamo dalla stampa che l’amministrazione comunale di Pordenone ha  negato all’associazione Neda Day l’esposizione di uno striscione per la rivendicazione dei diritti umani in Iran (in particolare, nel caso specifico, del diritto delle donne ad accedere agli stadi per le competizioni sportive) durante il torneo internazionale di pallavolo Cornacchia World Cup.

La giustificazione del vicesindaco Emanuele Loperfido (secondo il quale sarebbero state messe in difficoltà le atlete iraniane) lascia sicuramente un po’ perplessi: se a difendere le donne iraniane non pensano le persone che possono farlo (ad esempio qui in Italia), chi lo farà mai?

Esprimiamo quindi solidarietà all’associazioneNeda Day per le sue battaglie per i diritti delle donne in Iran, che condividiamo in toto: dovremmo essere, qui in Italia, stimolo per l’allargamento dei diritti, non baluardo per il mantenimento dello status quo in situazioni di loro conclamata violazione.

L’attivo del circolo UAAR di Pordenone

2023-06-04T16:36:21+02:0017 Aprile 2022|

Conversazioni a ragion veduta 2022

Conversazioni a ragion veduta 2022

Cinque appuntamenti presso la sede del Circolo Uaar di Pordenone

Sabato 14 maggio, ore 17.00

Humanists International

Il respiro internazionale delle battaglie laico-umaniste.
Giorgio Maone, responsabile relazioni internazionali dell’Uaar.
Mohamed Hisham Nofal, attivista ateo egiziano.
Paolo Ferrarini, della redazione della rivista Nessun Dogma.

Martedì 24 maggio, ore 20.30

Islam e diritti

Presentazione del libro Blasfemo! Le prigioni di Allah di Waleed Al-Husseini.
Taher Djafarizad, presidente di Neda Day,
Ashkan Rostami, rappresentante della comunità degli ex musulmani d’Italia.

Giovedì 2 giugno, ore 20.30

Clericalismo in Polonia

I diritti negati delle donne e delle comunità LGBT e le organizzazioni per la secolarizzazione del paese.
Con presentazione del gioco da tavolo Kleropol.
Fabio Turco, giornalista freelance.
Loris Tissino, Uaar.

Venerdì 17 giugno, ore 20.30

Le organizzazioni per il contrasto del pensiero magico

In collaborazione con il gruppo CICAP Pordenone nella giornata anti-superstizione.

Paola De Gobbi, CICAP/ECSO.
Jan Hidden, per un momento di intrattenimento magico.

Giovedì 23 giugno, ore 20.30

Libertà di non credere in Europa

Presentazione del “Codice europeo della libertà di non credere”.
Rosaria Greco, docente di diritto.
Silvia Baldassarre, autrice del volume.

Alcuni degli ospiti saranno presenti da remoto.
Chi desidera accedere agli eventi tramite collegamento online deve scrivere a pordenone@uaar.it per ricevere il link d’accesso.

2023-03-19T20:22:35+01:0014 Aprile 2022|

Il vescovo chiama, i consiglieri comunali accorrono. Cronache dalla clericale Pordenone

Il vescovo chiama, i consiglieri comunali accorrono. Cronache dalla clericale Pordenone

Post pubblicato originalmente nel blog nazionale dell’UAAR

Apprendiamo dalla stampa che il Vescovo della diocesi Concordia-Pordenone, per il tramite del diacono Giovanni Dalla Torre, ha inviato una richiesta di ascolto e confronto al Consiglio Comunale di Pordenone su temi quali le esigenze provenienti dal territorio che possano coinvolgere la Chiesa, i cambiamenti possibili ed auspicabili per la realtà della stessa, il contributo del cristiano e delle comunità ecclesiali per la costruzione di una società giusta ed equa.

Richiesta di parere senza dubbio lecita. Il punto però è: che cosa ci si dovrebbe aspettare dal Consiglio Comunale della città, che rappresenta tutti i cittadini e non solo i fedeli della Chiesa cattolica? A nostro parere, il Consiglio comunale dovrebbe rispondere qualcosa del tipo «Grazie dell’invito, ma non dovremmo certo essere noi, che rappresentiamo tutti, a dare pareri a voi su cose che riguardano solo una parte della cittadinanza.»

Che cosa è successo, invece? In una città clericale come Pordenone (che tristemente non si distingue, per questo, da molte altre in Italia), il Presidente del Consiglio comunale, Pietro Tropeano, ha inoltrato l’invito ai consiglieri con una nota in cui si indica la «piena condivisione di quanto riportato nella lettera, sulla necessità del dialogo, del confronto, e dell’ascolto di tutte le esigenze provenienti dal territorio», con la richiesta di «gentile conferma di partecipazione». Accenni alla laicità delle istituzioni? Non pervenuti.

Ma com’è andato l’incontro? La richiesta di aiuto, a quanto riportato dai media, si è addirittura rovesciata, con il vice-sindaco Emanuele Loperfido che chiede una mano al vescovo: «Ci sono quartieri — dice — in cui abbiamo bisogno della vostra competenza e presenza per capire cosa fare.» Sarà programmato un aggiornamento del personale dei servizi sociali affidato alle parrocchie?

Non sono mancati poi i consiglieri che hanno approfittato del momento per chiedere alla Chiesa di «far uscire dall’angolo la propria cultura, promuovendo battaglie sulla natalità o contro la maternità surrogata», ribadendo che «il Cristiano deve indignarsi se viene tolto il crocifisso dalle aule» (Alberto Parigi e Giovanna Favret) e per dare suggerimenti alla chiesa sui modi per «catechizzare un pubblico più ampio» (Anna Ciriani).

Che dire? In un paese e in una città laica, le politiche sociali dovrebbero essere programmate in funzione di una vera inclusività, rivolta anche a persone che la Chiesa discrimina per orientamento e scelte in campo sessuale e procreativo; non scambiandosi consigli con un’organizzazione non democratica, che nega la parità di genere, considera mandanti di omicidio donne e ragazze che decidono di abortire ed è nota per la pessima gestione degli abusi su minori. È imbarazzante che una parte consistente dei consiglieri comunali della città abbia invece deciso di comportarsi altrimenti.

Loris Tissino
Coordinatore Circolo UAAR di Pordenone

2022-11-29T23:11:58+01:004 Aprile 2022|

Assemblee febbraio 2022

Assemblee febbraio 2022

Sabato 26 febbraio 2022 si terranno presso la sede del Circolo di Pordenone, in via Montello 22, due importanti assemblee degli iscritti all’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.

Per entrambi gli incontri sarà offerta la possibilità di partecipare da remoto: scrivere un’email a pordenone@uaar.it per chiedere di ricevere l’invito.

18.30 – Assemblea Provinciale (art. 12.7 dello Statuto)
Hanno diritto al voto attivo e passivo tutte le persone in regola con l’iscrizione all’associazione e afferenti al circolo (tipicamente, i soci residenti nell’ex provincia di Pordenone e quelli che hanno deciso volontariamente di esserlo).

Ordine del giorno:

  • relazione sulle attività svolte nel corso dell’ultimo anno;
  • discussione su proposte di attività per il 2022;
  • elezione di coordinatore/trice, vice-coordinatore/trice, cassiere/a, membri dell’Attivo di circolo;
  • varie ed eventuali.

19.30 – Assemblea Precongressuale (art. 6 dello Statuto)
Hanno diritto al voto attivo e passivo tutte le persone iscritte all’associazione entro il 12 novembre 2021, in regola con il versamento della quota associativa per il 2022 effettuata entro il 5 febbraio, afferenti all’assemblea preocongressuale (con accorpamento della province di Pordenone e di Belluno).

Ordine del giorno:

  • elezione di quattro delegati per il congresso nazionale di Abano Terme del 9 e 10 aprile 2022;
  • discussione ed eventuale sottoscrizione di mozioni e proposte per il congresso.

2023-06-04T00:22:28+02:0012 Febbraio 2022|

Alternative all’IRC nelle scuole pordenonesi? Anche nel 2022 poche…

Alternative all’IRC nelle scuole pordenonesi? Anche nel 2022 poche…

Qualche giorno fa si è aperto il periodo in cui si può scegliere la scuola a cui iscriversi o iscrivere i propri figli. Come lo scorso anno, ci siamo messi nei pannidi uno studente o di un genitore che deve compiere la scelta e per il quale è importante un’informazione sull’attività prevista in luogo dell’insegnamento della religione cattolica, che dal 1984, in seguito al Concordato Stato/Chiesa, non è più materia obbligatoria.

Dallo scorso anno, la scelta se avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica si compie direttamente sul sito del Ministero dell’Istruzione al momento dell’iscrizione. Per chi decide di non avvalersi, l’ulteriore scelta su che cosa fare in suo luogo (attività alternativa, studio individuale assistito, non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica) è rimandata, contrariamente al buon senso e a quanto richiesto dal Tar del Lazio, a giugno.

La progettazionedi attività alternativa costituisce comunque un obbligo per gli istituti scolastici, già riconosciuto in diverse sentenze e ordinanze: il Consigliodi Stato, nel 2010, affermò che «la mancata attivazione dell’insegnamento alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente o della famiglia, e di questo aspetto il Ministero … dovrà necessariamente farsi carico»; un’ordinanza del Tribunaledi Padova dello stesso anno stabilì che la mancata attivazione dei corsi alternativi costituisce «un comportamento discriminatorio illegittimo», fontedi responsabilità risarcitoria per l’Istituto scolastico.

Lo scorso anno siamo andati a vedere che cosa si poteva trovare nei siti scolastici dei 39 istituti della nostra ex provincia, e i risultati furono deludenti, anche se non del tutto sorprendenti, purtroppo. Il 13 dicembre abbiamo scritto a tutti gli istituti dicendo che avremmo fattodi nuovo questo tipodi monitoraggio anche quest’anno, invitandoli a fornirci indicazioni su quali attività sono da loro proposte (perché magari non sono esplicitate bene in documenti pubblicati nel sito web). Solo tre istituti ci hanno risposto, e di questo li ringraziamo; per gli altri, abbiamo dovuto fare affidamento ai piani dell’offerta formativa reperiti nei siti e sulla funzionedi ricerca testuale che spesso è messa a disposizione.

La situazione, rispetto allo scorso anno, non è migliorata molto. L’ora alternativa (o le ore: nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria sono due alla settimana) viene citata in 19 documenti su 39: spesso non per descriverla, ma solo per dire (nel quadro orario) che essa esiste, a fianco o in luogo dell’insegnamento della religione cattolica (e ci sono degli istituti comprensivi che la indicano solo per un ordine di scuola) o per specificare che l’insegnante di attività alternativa, al pari dell’insegnante di religione cattolica, fa parte del consiglio di classe, attribuisce un proprio giudizio e partecipa allo scrutinio (per gli allievi che segue). Per gli altri 20 istituti non esiste proprio, ed è invece presente solo la materia “Religione Cattolica” o, a volte, “Religione” (il fatto che la religione sia quella cattolica sarebbe interessante da precisare, considerando che gli insegnanti sono scelti dal vescovo, anche se pagati dallo Stato).

Anche quando le attività alternative sono citate, non esiste nella maggior parte dei casi una descrizione specifica delle stesse.

Vogliamo qui citare gli unici casi in cui le attività alternative risultano descritte o ci sono state comunicate:

  • l’Istituto comprensivo di Maniago offre «percorsi educativi, adattati ai diversi ordini di scuola e ai differenti bisogni degli alunni, [che] permetteranno ai bambini di osservare, analizzare e riflettere sui valori, i diritti e i doveri dei sistemi di convivenza democratica, con particolare riferimento a diritto all’istruzione, diritto alla salute e alla sicurezza, diritto alla propria identità culturale»;
  • il Liceo artistico “Galvani”di Cordenons offre attività che permetterannodi «scoprire letture e testi non tradizionali per sviluppare i propri interessi artistici anche attraverso la rappresentazione grafica, pittorica, digitale, fumetto»;
  • il Liceo “Grigoletti” di Pordenone propone «lettura del quotidiano o di una rivista anche in lingua straniera, letturadi brevi testidi etica, visione guidatadi film a cui far seguire una riflessione»;
  • l’istituto “Mattiussi – Pertini”di Pordenone ha proposto corsi sulla conoscenza aperta e collaborativa e sulla storia del pensiero scientifico.

Naturalmente, nel caso ci fosse sfuggita qualche proposta, saremo ben lietidi aggiornare questo elenco.

Alle scuole che volessero attivarsi per la progettazionedi attività didattiche alternative all’insegnamento della religione cattolica, ricordiamo che la nostra associazione ha una sezione del proprio sito dedicata alla raccoltadi idee e proposte a cui ispirarsi. Quest’anno, inoltre, la nostra associazione ha proposto agli Istituti comprensivi una propria donazionedi kit didatticidi robotica sperimentale da destinarsi alle attività alternative. Purtroppo nessuna scuola del Friuli occidentale ne ha fatto richiesta. Sarà per il prossimo anno scolastico, forse.

Marta Antoniel
Curatrice dell’indagine del Circolo UAARdi Pordenone

2023-03-19T20:57:08+01:007 Gennaio 2022|