I diritti delle donne in Iran, lo sport e la politica locale

I diritti delle donne in Iran, lo sport e la politica locale

Apprendiamo dalla stampa che l’amministrazione comunale di Pordenone ha  negato all’associazione Neda Day l’esposizione di uno striscione per la rivendicazione dei diritti umani in Iran (in particolare, nel caso specifico, del diritto delle donne ad accedere agli stadi per le competizioni sportive) durante il torneo internazionale di pallavolo Cornacchia World Cup.

La giustificazione del vicesindaco Emanuele Loperfido (secondo il quale sarebbero state messe in difficoltà le atlete iraniane) lascia sicuramente un po’ perplessi: se a difendere le donne iraniane non pensano le persone che possono farlo (ad esempio qui in Italia), chi lo farà mai?

Esprimiamo quindi solidarietà all’associazioneNeda Day per le sue battaglie per i diritti delle donne in Iran, che condividiamo in toto: dovremmo essere, qui in Italia, stimolo per l’allargamento dei diritti, non baluardo per il mantenimento dello status quo in situazioni di loro conclamata violazione.

L’attivo del circolo UAAR di Pordenone

2023-06-04T16:36:21+02:0017 Aprile 2022|

Il vescovo chiama, i consiglieri comunali accorrono. Cronache dalla clericale Pordenone

Il vescovo chiama, i consiglieri comunali accorrono. Cronache dalla clericale Pordenone

Post pubblicato originalmente nel blog nazionale dell’UAAR

Apprendiamo dalla stampa che il Vescovo della diocesi Concordia-Pordenone, per il tramite del diacono Giovanni Dalla Torre, ha inviato una richiesta di ascolto e confronto al Consiglio Comunale di Pordenone su temi quali le esigenze provenienti dal territorio che possano coinvolgere la Chiesa, i cambiamenti possibili ed auspicabili per la realtà della stessa, il contributo del cristiano e delle comunità ecclesiali per la costruzione di una società giusta ed equa.

Richiesta di parere senza dubbio lecita. Il punto però è: che cosa ci si dovrebbe aspettare dal Consiglio Comunale della città, che rappresenta tutti i cittadini e non solo i fedeli della Chiesa cattolica? A nostro parere, il Consiglio comunale dovrebbe rispondere qualcosa del tipo «Grazie dell’invito, ma non dovremmo certo essere noi, che rappresentiamo tutti, a dare pareri a voi su cose che riguardano solo una parte della cittadinanza.»

Che cosa è successo, invece? In una città clericale come Pordenone (che tristemente non si distingue, per questo, da molte altre in Italia), il Presidente del Consiglio comunale, Pietro Tropeano, ha inoltrato l’invito ai consiglieri con una nota in cui si indica la «piena condivisione di quanto riportato nella lettera, sulla necessità del dialogo, del confronto, e dell’ascolto di tutte le esigenze provenienti dal territorio», con la richiesta di «gentile conferma di partecipazione». Accenni alla laicità delle istituzioni? Non pervenuti.

Ma com’è andato l’incontro? La richiesta di aiuto, a quanto riportato dai media, si è addirittura rovesciata, con il vice-sindaco Emanuele Loperfido che chiede una mano al vescovo: «Ci sono quartieri — dice — in cui abbiamo bisogno della vostra competenza e presenza per capire cosa fare.» Sarà programmato un aggiornamento del personale dei servizi sociali affidato alle parrocchie?

Non sono mancati poi i consiglieri che hanno approfittato del momento per chiedere alla Chiesa di «far uscire dall’angolo la propria cultura, promuovendo battaglie sulla natalità o contro la maternità surrogata», ribadendo che «il Cristiano deve indignarsi se viene tolto il crocifisso dalle aule» (Alberto Parigi e Giovanna Favret) e per dare suggerimenti alla chiesa sui modi per «catechizzare un pubblico più ampio» (Anna Ciriani).

Che dire? In un paese e in una città laica, le politiche sociali dovrebbero essere programmate in funzione di una vera inclusività, rivolta anche a persone che la Chiesa discrimina per orientamento e scelte in campo sessuale e procreativo; non scambiandosi consigli con un’organizzazione non democratica, che nega la parità di genere, considera mandanti di omicidio donne e ragazze che decidono di abortire ed è nota per la pessima gestione degli abusi su minori. È imbarazzante che una parte consistente dei consiglieri comunali della città abbia invece deciso di comportarsi altrimenti.

Loris Tissino
Coordinatore Circolo UAAR di Pordenone

2022-11-29T23:11:58+01:004 Aprile 2022|

Alternative all’IRC nelle scuole pordenonesi? Anche nel 2022 poche…

Alternative all’IRC nelle scuole pordenonesi? Anche nel 2022 poche…

Qualche giorno fa si è aperto il periodo in cui si può scegliere la scuola a cui iscriversi o iscrivere i propri figli. Come lo scorso anno, ci siamo messi nei pannidi uno studente o di un genitore che deve compiere la scelta e per il quale è importante un’informazione sull’attività prevista in luogo dell’insegnamento della religione cattolica, che dal 1984, in seguito al Concordato Stato/Chiesa, non è più materia obbligatoria.

Dallo scorso anno, la scelta se avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica si compie direttamente sul sito del Ministero dell’Istruzione al momento dell’iscrizione. Per chi decide di non avvalersi, l’ulteriore scelta su che cosa fare in suo luogo (attività alternativa, studio individuale assistito, non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica) è rimandata, contrariamente al buon senso e a quanto richiesto dal Tar del Lazio, a giugno.

La progettazionedi attività alternativa costituisce comunque un obbligo per gli istituti scolastici, già riconosciuto in diverse sentenze e ordinanze: il Consigliodi Stato, nel 2010, affermò che «la mancata attivazione dell’insegnamento alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente o della famiglia, e di questo aspetto il Ministero … dovrà necessariamente farsi carico»; un’ordinanza del Tribunaledi Padova dello stesso anno stabilì che la mancata attivazione dei corsi alternativi costituisce «un comportamento discriminatorio illegittimo», fontedi responsabilità risarcitoria per l’Istituto scolastico.

Lo scorso anno siamo andati a vedere che cosa si poteva trovare nei siti scolastici dei 39 istituti della nostra ex provincia, e i risultati furono deludenti, anche se non del tutto sorprendenti, purtroppo. Il 13 dicembre abbiamo scritto a tutti gli istituti dicendo che avremmo fattodi nuovo questo tipodi monitoraggio anche quest’anno, invitandoli a fornirci indicazioni su quali attività sono da loro proposte (perché magari non sono esplicitate bene in documenti pubblicati nel sito web). Solo tre istituti ci hanno risposto, e di questo li ringraziamo; per gli altri, abbiamo dovuto fare affidamento ai piani dell’offerta formativa reperiti nei siti e sulla funzionedi ricerca testuale che spesso è messa a disposizione.

La situazione, rispetto allo scorso anno, non è migliorata molto. L’ora alternativa (o le ore: nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria sono due alla settimana) viene citata in 19 documenti su 39: spesso non per descriverla, ma solo per dire (nel quadro orario) che essa esiste, a fianco o in luogo dell’insegnamento della religione cattolica (e ci sono degli istituti comprensivi che la indicano solo per un ordine di scuola) o per specificare che l’insegnante di attività alternativa, al pari dell’insegnante di religione cattolica, fa parte del consiglio di classe, attribuisce un proprio giudizio e partecipa allo scrutinio (per gli allievi che segue). Per gli altri 20 istituti non esiste proprio, ed è invece presente solo la materia “Religione Cattolica” o, a volte, “Religione” (il fatto che la religione sia quella cattolica sarebbe interessante da precisare, considerando che gli insegnanti sono scelti dal vescovo, anche se pagati dallo Stato).

Anche quando le attività alternative sono citate, non esiste nella maggior parte dei casi una descrizione specifica delle stesse.

Vogliamo qui citare gli unici casi in cui le attività alternative risultano descritte o ci sono state comunicate:

  • l’Istituto comprensivo di Maniago offre «percorsi educativi, adattati ai diversi ordini di scuola e ai differenti bisogni degli alunni, [che] permetteranno ai bambini di osservare, analizzare e riflettere sui valori, i diritti e i doveri dei sistemi di convivenza democratica, con particolare riferimento a diritto all’istruzione, diritto alla salute e alla sicurezza, diritto alla propria identità culturale»;
  • il Liceo artistico “Galvani”di Cordenons offre attività che permetterannodi «scoprire letture e testi non tradizionali per sviluppare i propri interessi artistici anche attraverso la rappresentazione grafica, pittorica, digitale, fumetto»;
  • il Liceo “Grigoletti” di Pordenone propone «lettura del quotidiano o di una rivista anche in lingua straniera, letturadi brevi testidi etica, visione guidatadi film a cui far seguire una riflessione»;
  • l’istituto “Mattiussi – Pertini”di Pordenone ha proposto corsi sulla conoscenza aperta e collaborativa e sulla storia del pensiero scientifico.

Naturalmente, nel caso ci fosse sfuggita qualche proposta, saremo ben lietidi aggiornare questo elenco.

Alle scuole che volessero attivarsi per la progettazionedi attività didattiche alternative all’insegnamento della religione cattolica, ricordiamo che la nostra associazione ha una sezione del proprio sito dedicata alla raccoltadi idee e proposte a cui ispirarsi. Quest’anno, inoltre, la nostra associazione ha proposto agli Istituti comprensivi una propria donazionedi kit didatticidi robotica sperimentale da destinarsi alle attività alternative. Purtroppo nessuna scuola del Friuli occidentale ne ha fatto richiesta. Sarà per il prossimo anno scolastico, forse.

Marta Antoniel
Curatrice dell’indagine del Circolo UAARdi Pordenone

2023-03-19T20:57:08+01:007 Gennaio 2022|

Cinema e laicità

Cinema e laicità

Novembre ci porta due proiezioni cinematografiche, qui a Pordenone, che non possiamo non segnalare.

La prima è del film La scelta di Anne – L’événement di Audrey Diwan, che ha ricevuto all’edizione 2021 della Mostra del Cinema di Venezia il prestigioso Leone d’Oro, ma anche, nel nostro piccolo, il Premio Brian, che la nostra associazione ogni anno conferisce alla pellicola che meglio evidenzia ed esalta i valori legati a laicità e diritti civili.

Il film narra la vicenda di Anne, studentessa universitaria, che nella Francia del 1963 — rimasta involontariamente incinta — è alle prese con la decisione di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza quando era questa era ancora considerata illegale.

Si tratta di un film più che mai necessario in un momento storico in cui il diritto all’autodeterminazione nelle scelte riproduttive è di nuovo pesantemente sotto attacco, in cui la protagonista rappresenta — come hanno scritto i giurati dell’UAAR nelle motivazioni — «un modello esemplare di indipendenza e risolutezza nel far valere le proprie volontà anche di fronte a una società che abbandona e giudica severamente una donna, fino a svilirne l’umanità, per le sue legittime decisioni personali».

La scelta di Anne sarà proiettato a Cinemazero a partire da giovedì 4 novembre.

Il secondo film è Be my voice di Nahid Perrson. In esso si narra la storia della giornalista e attivista Masih Alinejad, voce di milioni di donne iraniane che si ribellano sui social media contro l’hijab forzato. Di Masih Alinejad la casa editrice Nessun Dogma ha pubblicato il libro Il vento fra i capelli. La mia lotta per la libertà nel moderno Iran».

Be my voice verrà proiettato in anteprima nazionale a Pordenone, nell’ambito del festival “Le voci dell’inchiesta”, giovedì 11 novembre alle ore 20.45.

Loris Tissino
Coordinatore del Circolo UAAR di Pordenone

Aggiornamento

Il film Be My Voice ha vinto il premio del pubblico al festival “Le voci dell’inchiesta”. Sull’uscita del film in Italia, vedi anche il post sul blog nazionale dell’UAAR.

2023-03-19T20:58:47+01:0031 Ottobre 2021|

Elezioni comunali Pordenone 2021

Elezioni comunali Pordenone 2021
Cinque domande laiche ai candidati

Le elezioni comunali di domenica 3 e lunedì 4 ottobre 2021 rinnoveranno il Consiglio Comunale di Pordenone e vedranno selezionato dai cittadini il nuovo Sindaco. Il Circolo UAAR di Pordenone invita candidate e candidati di tutte le liste, nonché ai candidati alla carica di Sindaco, a rispondere alle seguenti cinque domande. Le risposte, da inviare a pordenone@uaar.it, saranno pubblicate nei nostri canali informativi affinché gli elettori possano scegliere in maniera più consapevole.

1) Provvedimenti di tipo finanziario
A suo parere, quali dovrebbero essere, se ve ne devono essere, i provvedimenti di tipo finanziario (contributi, esenzioni, ecc.) del Comune di Pordenone a supporto/beneficio di istituzioni ecclesiastiche o loro derivazioni?

2) Principio supremo di laicità dello Stato
Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito, a Sezioni Unite, che «l’esposizione autoritativa del crocifisso nelle aule scolastiche non è compatibile con il principio supremo di laicità dello Stato. L’obbligo di esporre il crocifisso è espressione di una scelta confessionale. La religione cattolica costituiva un fattore di unità della nazione per il Fascismo; ma nella democrazia costituzionale l’identificazione dello Stato con una religione non è più consentita». Qual è la sua opinione al riguardo?

3) Sale del commiato
In molte città italiane si è fatta strada l’idea che le amministrazioni pubbliche debbano offrire alla cittadinanza la possibilità di utilizzare strutture per le celebrazioni funerarie laiche, le cosiddette “sale del commiato”. Quali sale il Comune di Pordenone dovrebbe, secondo lei, mettere a disposizione della cittadinanza? Con quali regole/vincoli, eventualmente?

4) Promozione della cultura scientifica
Le iniziative di promozione della cultura scientifica in città a suo parere sono meritevoli del patrocinio, ed eventualmente del supporto, da parte del Comune?

5) Un provvedimento di laicità
C’è qualche provvedimento concreto a sostegno della laicità che vorrebbe venisse adottato e per cui si impegnerebbe in caso di sua elezione?

Risposte ricevute:

Risposte ricevute

Dario Zanette, lista «La Civica» per Zanolin Sindaco

1) Provvedimenti di tipo finanziario
A mio parere, provvedimenti di questo tipo dovrebbero non esistere.

2) Principio supremo di laicità dello Stato
Le ingerenze della Chiesa cattolica nelle questioni dello Stato italiano dovrebbero cessare immediatamente. A cominciare dal crocifisso nelle scuole, che va tolto per le motivazioni esposte dalla CdC.
In alternativa, propongo che in tutte le aule scolastiche siano presenti i simboli di tutte le confessioni religiose del pianeta. E sottolineo tutte.

3) Sale del commiato
Non saprei quali regole porre, si potrebbe ispirarsi a esempi di comuni che su questo ci precedono. Anche sugli spazi, non saprei esattamente quali possano essere i più adatti, ma certamente il Comune ha a disposizione più di un luogo adatto a questo genere di celebrazioni.

4) Promozione della cultura scientifica
Se davvero promuovono la cultura scientifica e la scienza, sì.

5) Un provvedimento di laicità
Credo che gli obiettivi dell’UAAR siano tutti meritevoli, mi piacerebbe che il comune facesse suoi quelli che a esso competono.

Pasquale Andriani, lista «Movimento 5 Stelle» per Zanolin Sindaco

1) Provvedimenti di tipo finanziario
Per me non dovrebbe esserci alcun contributo finanziario a favore delle istituzioni ecclesiastiche da parte dei comuni in generale, anche in considerazione del consistente foraggio che tali istituzioni ecclesiastiche ottengono dallo Stato con l’8×1000.

2) Principio supremo di laicità dello Stato
Sono dell’opinione che tutte le confessioni religiose devono rimanere al di fuori delle istituzioni pubbliche e con esse anche tutti i simboli che le identificano.
Ci sono fior fior di chiese, oratori, scuole private, moschee, sinagoghe, ecc., in cui possono essere esposti tutti i simboli religiosi secondo le rispettive confessioni. Vorrei precisare che tale posizione non è solo in funzione del rispetto di altre culture, ma è soprattutto dettata dalla convinzione che lo Stato debba essere laico!

3) Sale del commiato
Sarebbe un gesto di grande civiltà e soprattutto aderente al cambiamento culturale in atto mettere a disposizione da parte del comune di Pordenone appositi locali per celebrare saluti di commiati laici. Le modalità potrebbero essere semplicemente quelle di concedere tali locali su richiesta formale da parte dei parenti del defunto.

4) Promozione della cultura scientifica
Sono assolutamente favorevole al patrocinio e del supporto da parte del Comune per la promozione della cultura scientifica.

5) Un provvedimento di laicità
Cercherei di favorire la procedura per attestare le volontà della cittadinanza in merito a:
– testamento biologico
– dichiarazione anticipata di trattamento sanitario
– eutanasia.

Anna Ciriani, candidata alla carica di Sindaco

1) Provvedimenti di tipo finanziario
I privilegi, le esenzioni o i sostegni finanziari, laddove non sono necessari, li ho visti sempre come un’ingiustizia. La Chiesa ha già la possibilità di avere contributi ed esenzioni da parte dello Stato italiano, dai privati o dalle associazioni, ma secondo me è giusto che anche il Comune, se vi sono delle richieste ed esigenze particolari da parte delle parrocchie di Pordenone, collabori per trovare delle soluzioni per il bene dei cittadini di ogni credo, agnostici e atei compresi.

2) Principio supremo di laicità dello Stato
Per chi crede, il sacrificio di Cristo è costantemente presente nel cuore e nell’anima. Non è una questione di laicità dello Stato, poichè la fede va oltre a tutto questo. Il rispetto di qualunque credo, passa anche attraverso la non esposizione di simboli religiosi nelle aule scolastiche. I crocifissi si possono portare al collo. Ciononostante la recentissima sentenza di cassazione (la numero 24414, pubblicata giovedì 9 settembre 2021), stabilisce che la presenza di un crocifisso in un’aula scolastica non è un atto discriminatorio. La sentenza ha dato piena autonomia agli istituti scolastici e io mi rimetto a questo principio democratico e di giustizia.

3) Sale del commiato
Ci sono molti edifici che si potrebbero mettere a disposizione come sale del commiato, ma credo che dovrebbero essere individuati in piena collaborazione per dare un valido riscontro a chi intende utilizzarle. Anche in merito alle regole o ai vincoli, ritengo sia necessario un confronto diretto che soddisfi entrambe le parti.

4) Promozione della cultura scientifica
La cultura scientifica, se non viene strumentalizzata, deve sempre essere meritevole di patrocinio e supporto da parte del Comune.

5) Un provvedimento di laicità
Questa domanda contempla argomenti estremamenti complessi ed etici che andrebbero affrontati con calma e profonda riflessione, ma ritengo che il rispetto per la vita è pari solo a quello della sofferenza, pertanto è su questi due fronti che tenterei di argomentare con lucida obiettività. Inoltre non bisogna dimenticare i diritti e le libertà individuali, che costituiscono valori imprescindibili per l’autodeterminazione e la vita di ognuno.

Michele Ciol, lista «Il Bene Comune» per Zanolin Sindaco

1) Provvedimenti di tipo finanziario
Nessuno specifico provvedimento di tipo finanziario.

2) Principio supremo di laicità dello Stato
Nei luoghi pubblici non dev’essere esposto alcun simbolo religioso.

3) Sale del commiato
Almeno una “sala del commiato” di capienza adeguata dev’essere messa a disposizione dei cittadini. Il luogo preciso sarà scelto con criteri oggettivi con regole minime da stabilire tenendo conto della massima inclusione.

4) Promozione della cultura scientifica
Sì, la promozione della cultura scientifica documentata e documentabile su standard della comunità scientifica.

5) Un provvedimento di laicità
La promozione dell’informazione e dell’accesso agli uffici pubblici per il deposito della DAT (testamento biologico) affinché tutti i cittadini possano usufruirne.

2023-08-14T23:54:36+02:0023 Settembre 2021|

FVG Pride transfrontaliero: una bella festa

FVG Pride transfrontaliero: una bella festa

Ieri abbiamo partecipato, insieme agli amici del Circolo di Trieste, all’FVG Pride “Sconfiniamo i diritti” che si è tenuto a Gorizia e Nova Gorica. È stata una bella festa, il mattino con il nostro gazebo in Piazza Vittoria, dove abbiamo potuto conversare con diverse persone interessate alla nostra associazione e ai suoi obiettivi, e il pomeriggio con il nostro striscione «Aboliamo il concordato» lungo le vie della città.

Gazebo all’FVG Pride.

Striscione che per alcuni momenti abbiamo avuto il piacere di vedere sostenuto anche dal consigliere regionale Furio Honsell, già rettore dell’Università di Udine e sindaco di quella città, e dal deputato PD Alessandro Zan, primo firmatario del disegno di legge di contrasto dell’omotransfobia.

Il sostegno di Furio Honsell.

Il sostegno di Alessandro Zan.

La nostra posizione è stata sostenuta anche dal gruppo di Cristiani LGBT in cammino, che volentieri si è affiancato a noi per un tratto di percorso.

Perché sì, è bene ricordarlo, essere religiosi non significa essere contrari alla laicità, ed essere per la laicità non significa essere contrari alle religioni. Le rivendicazioni di laicità sono richieste volte ad evitare i privilegi, come quello dei crocefissi nei luoghi pubblici la cui abolizione era giustamente tra gli obiettivi del Pride, considerata una “provocazione” dal Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna.

Cristiani LGBT.

La nostra posizione è stata sostenuta anche dal gruppo di Cristiani LGBT in cammino, che volentieri si è affiancato a noi per un tratto di percorso.

Perché sì, è bene ricordarlo, essere religiosi non significa essere contrari alla laicità, ed essere per la laicità non significa essere contrari alle religioni. Le rivendicazioni di laicità sono richieste volte ad evitare i privilegi, come quello dei crocefissi nei luoghi pubblici la cui abolizione era giustamente tra gli obiettivi del Pride, considerata una “provocazione” dal Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna.

Al confine con la Slovenia.

In Piazza della Transalpina, a Nova Gorica

Loris Tissino
Coordinatore del Circolo UAAR di Pordenone

2023-03-19T20:56:19+01:005 Settembre 2021|

L’UAAR all’FVG Pride di Gorizia / Nova Gorica, sabato 4 settembre

L’UAAR all’FVG Pride di Gorizia / Nova Gorica, sabato 4 settembre

Sabato 4 settembre si terrà l’edizione 2021 dell’FVG Pride, quest’anno a Gorizia con il titolo “Sconfiniamo i diritti”.

L’UAAR è da sempre a fianco della comunità LGBTQIA+ nel sostegno delle sue battaglie e per la laicità: sarà quindi presente, come in molte altre città italiane, a questo evento, con il proprio striscione «Aboliamo il concordato» e con le proprie bandiere.

Nel manifesto dell’iniziativa, tra i vari punti, è presente questo:

Esigiamo che lo Stato italiano garantisca la laicità dei suoi organi affinché nessuna confessione religiosa dell* funzionari* possa imporre un modello comportamentale, dettare scelte politiche o influenzare scelte giudiziarie che giustifichino pratiche sociali o atti discriminatori. Chiediamo inoltre che gli enti pubblici ribadiscano la propria indipendenza dalle religioni spogliandosi dei simboli di  culto, come ad esempio i crocefissi nelle scuole, che attentano tanto contro la laicità dello stato quanto al diritto alla libertà religiosa.

Il programma della parte pomeridiana della manifestazione, che ci vedrà presenti, è questo:

15:00: Concentramento in Piazza della Vittoria – Travnik
16:00: Inizio corteo
19:00: Arrivo in Trg Evrope – Piazza Transalpina, Nova Gorica, inizio parte politica e discorsi
20:00: Dj set, food & drinks

Sarà possibile parcheggiare al cosiddetto “Parcheggio del vecchio mercato all’ingrosso”, a tre minuti a piedi da Piazza della Vittoria, accessibile da Via Boccaccio o da Via Santa Chiara. Un po’ più lontano, a 7 minuti a piedi, c’è il parcheggio di Piazza Cesare Battisti. Entrambi sono a pagamento, ma è possibile sostare un giorno intero a soli 2 €. Per stalli bianchi si può cercare in via Cadorna.

Norme covid: per partecipare al village o al corteo in Italia non è richiesto nulla se non garantire la normale profilassi (gel igienizzanti, mascherine se non si può garantire il distanziamento sociale di 1 m), mentre per entrare in Slovenia è necessario il Green Pass. La polizia slovena ha chiesto anche che il green pass sia stampato, per velocizzare i controlli.

Da Pordenone ci stiamo organizzando per partecipare con una delegazione di soci, a cui invitiamo soci e simpatizzanti ad unirsi.

Loris Tissino
Coordinatore del Circolo UAAR di Pordenone

Aggiornamento

Abbiamo raccontato la giornata in questo articolo.

2023-08-15T00:23:53+02:0028 Agosto 2021|

Chi ha paura dei manifesti dell’UAAR?

Chi ha paura dei manifesti dell’UAAR?

I manifesti dell’Uaar sulla campagna RU486 imbrattati. Spilimbergo, via Umberto I.

La libertà di espressione a qualcuno dà evidentemente fastidio. Come in altre città italiane, anche in Friuli Venezia Giulia (qualche giorno fa a Udine, oggi a Spilimbergo) c’è stato chi ha pensato di limitarla vandalizzando i manifesti che la nostra associazione ha dedicato all’aborto farmacologico come conquista scientifica da difendere.

O forse a fare paura è, semplicemente, la libertà di scelta delle donne, che non dovrebbero essere informate del fatto che l’aborto farmacologico è una scelta possibile e sicura e può venire incontro al loro sacrosanto, questo sì, diritto di autodeterminazione.

Oppure ancora è temuto il nome della nostra associazione, spesso cancellato insieme al testo dei manifesti, come se a spaventare fosse proprio il fatto che sia un’unione di atei e agnostici a esprimersi e a sostenere i diritti, mentre tante organizzazioni e partiti clericali cercano ogni giorno di negarli (seguendo, d’altronde, gli insegnamenti del “rivoluzionario” papa Bergoglio).

Qualunque sia la verità, sottolineiamo che con questo tipo di attacchi non si fa altro che incoraggiarci a portare avanti le nostre campagne, spingendoci inoltre a invitare tutte le persone che le condividono a sostenerci nel nostro impegno.

Loris Tissino
Coordinatore del Circolo UAAR di Pordenone

2023-03-19T21:00:26+01:004 Aprile 2021|

Ciriani, cimiteri e laicità

Ciriani, cimiteri e laicità

Il dibattito in città è nato dal caso di una donna albanese di religione musulmana, residente in un comune limitrofo, che ha avuto difficoltà nel trovare sepoltura secondo “le modalità imposte dalla loro fede” (come ha affermato il candidato sindaco Gianni Zanolin). La Federazione provinciale del PD ha discusso della proposta di “istituire, se non dei veri e propri cimiteri musulmani, delle aree dedicate all’interno dei cimiteri”.

Taher Djafarizad, presidente di Neda Day, ospite del nostro Circolo in diverse occasioni, è intervenuto sulla questione sottolineando con forza che la richiesta di cimiteri islamici o di aree dedicate va in direzione contraria rispetto alla volontà di integrazione: «Noi vogliamo l’integrazione e invece quella è separazione continua. Chi adesso chiede spazi per la sepolture islamiche, in futuro chiederà piscine riservate alle donne o carne halal nelle mense scolastiche per i bambini di religione musulmana. Per realizzare l’integrazione occorrono tre interventi: organizzare corsi di educazione civica per tutti gli immigrati, spiegare la Costituzione e promuovere corsi di lingua obbligatori, soprattutto per la donne. La vera integrazione comporta dei diritti, ma impone anche dei doveri».

Il Sindaco Alessandro Ciriani, infine, ha fatto presente che «proprio perché il cimitero è un luogo laico e non è un terreno consacrato, può accogliere tutti: cattolici, atei e persone di qualsiasi fede.»

Noi del Circolo UAAR apprezziamo la presa di posizione a favore della laicità delle istituzioni espressa dal sindaco della città, contrario alla proposta di creazione di un cimitero islamico. Le istituzioni, infatti, così come i luoghi dedicati alla sepoltura, sono di tutti: credenti (delle varie confessioni) e non credenti.

Auspichiamo che una tale presa di posizione venga mantenuta non solo quando a chiedere trattamenti differenziati e di favore sono la comunità religiose minoritarie, ma anche quando a farlo sono la quelle che il sindaco definisce “della stragrande maggioranza della popolazione” (con numeri in forte diminuzione, in realtà, come desumibile da molti indicatori), ossia quelle cristiane delle varie denominazioni.

E anche che il tema della laicità sia presente in occasioni nelle quali invece l’amministrazione dà per scontata la presenza di rappresentanti della Chiesa Cattolica a fianco di quelli delle istituzioni civili.

Loris Tissino
Coordinatore Circolo UAAR di Pordenone

2023-06-04T16:27:08+02:0015 Febbraio 2021|

Iscrizioni scolastiche al via: che alternative all’IRC offrono le scuole del Friuli occidentale?

Iscrizioni scolastiche al via: che alternative all’IRC offrono le scuole del Friuli occidentale?

Il 4 gennaio si apre il periodo in cui si può scegliere la scuola a cui iscriversi o iscrivere i propri figli. Ci siamo messi nei panni di uno studente o di un genitore che deve compiere la scelta e per il quale è importante un’informazione sull’attività prevista in luogo dell’insegnamento della religione cattolica, che dal 1984, in seguito al Concordato Stato/Chiesa, non è più materia obbligatoria.

La progettazione di attività alternativa costituisce invece un obbligo per gli istituti scolastici, già riconosciuto in diverse sentenze e ordinanze: il Consiglio di Stato, nel 2010, affermò che «la mancata attivazione dell’insegnamento alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente o della famiglia, e di questo aspetto il Ministero… dovrà necessariamente farsi carico»; un’ordinanza del Tribunale di Padova dello stesso anno stabilì che la mancata attivazione dei corsi alternativi costituisce «un comportamento discriminatorio illegittimo», fonte di responsabilità risarcitoria per l’Istituto scolastico.
Ci si potrebbe attendere dunque che nei piani dell’offerta formativa degli Istituti scolastici sia presente una sezione specifica per indicare le attività alternative proposte. Siamo andati a vedere che cosa si può trovare nei siti scolastici dei 39 istituti della nostra ex provincia. Non possiamo dire che siamo sorpresi dai risultati, visto la situazione di rispetto dei diritti dei non credenti in Italia; teniamo però a riepilogarli qui.

Innanzitutto, l’ora alternativa (o le ore: nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria sono due alla settimana) viene citata solo in 20 documenti su 39: spesso non per descriverla, ma solo per dire (nel quadro orario) che essa esiste, a fianco o in luogo dell’insegnamento della religione cattolica (e ci sono degli istituti comprensivi che la indicano solo per un ordine di scuola). Per gli altri 19 istituti non esiste proprio, ed è invece presente solo la materia “Religione” o, a volte, “Religione Cattolica” (il fatto che la religione sia quella cattolica sarebbe interessante da precisare, considerando che gli insegnanti sono scelti dal vescovo, anche se pagati dallo Stato).

Anche nei casi in cui le attività alternative sono citate, però, non aspettatevi di trovare una loro descrizione: viene in qualche modo descritto che cosa si fa in queste ore solo nei documenti di tre istituti (e in altri due viene indicato genericamente che i docenti stabiliranno le attività da svolgere, il che è già qualcosa). Non mancano poi alcune “perle”, come il parlare di “esonero” dall’insegnamento di religione cattolica (visto che non si tratta di materia obbligatoria, si dovrebbe parlare della possibilità di non avvalersene) e la decisione di un Collegio Docenti di non valutare le attività alternative, ma solo quelle di religione cattolica. Al di là dei piani dell’offerta formativa, è significativo anche come sono presentati gli orari settimanali delle lezioni: su 22 istituti che li pubblicano, solo in due casi vi è l’indicazione della materia “attività alternativa” in parallelo all’insegnamento della religione cattolica (e molto spesso viene indicato il termine generico “religione”).

Un plauso, invece, va a quell’istituto (l’unico) che ha inserito nel proprio PTOF un riferimento alla laicità, «intesa come senso della distinzione fra sfera religiosa (che attiene alla sacralità ed intoccabilità della coscienza privata) e sfera giuridico-sociale (che attiene alle relazioni interpersonali e all’organizzazione delle comunità)».

Alle scuole che volessero attivarsi per la progettazione di attività didattiche alternative all’insegnamento della religione cattolica, ricordiamo che la nostra associazione ha una sezione del proprio sito dedicata alla raccolta di idee e proposte a cui ispirarsi.

Marta Antoniel
Curatrice dell’indagine del Circolo UAAR di Pordenone

[COMUNICATO STAMPA]

(È in preparazione il rapporto che verrà pubblicato a inizio gennaio 2022)

2023-03-19T21:02:53+01:004 Gennaio 2021|