Diritti, ultima frontiera – Episodio 3, fine vita ed eutanasia

Diritti, ultima frontiera – Episodio 3, fine vita ed eutanasia

Venerdì 29 novembre si è tenuto il terzo incontro della serie “Diritti, ultima frontiera", in cui abbiamo approfittato di vedere insieme un episodio di una nota serie televisiva per commentarlo insieme a Nicola Vianello dello Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero” e a Elisabetta Borlina della Cellula Coscioni di Pordenone.

Pubblichiamo in questa pagina alcune foto della serata e un testo che Elisabetta ha preparato per l’occasione.


Come abbiamo visto, in questo episodio vengono toccati diversi temi legati all’eutanasia.

Per parlare dell’argomento partiamo dal presupposto che nel linguaggio comune spesso si usano i termini “eutanasia” e “suicidio assistito” in modo interscambiabile. È pertanto indispensabile precisare l’uso di queste espressioni, quindi chiarire che non sono sinonimi.

Per eutanasia si intende l’uccisione intenzionale di un individuo da parte di un medico o del personale sanitario, per mezzo della somministrazione di farmaci, in seguito alla richiesta volontaria di tale individuo. Il suicidio assistito, invece, è l’atto per mezzo del quale un individuo si procura una morte rapida e indolore mediante l’assistenza di un medico che prescrive i farmaci necessari al suicidio e lo consiglia riguardo alle modalità di assunzione.

Fin dai primi minuti dell’episodio, si palesa la sensazione di Worf nel sentirsi un peso per i suoi compagni e un fallimento per la sua razza. Ciò lo si comprende da alcune sue frasi dette dallo stesso al comandante Riker: “Mi rifiuto di vivere come un oggetto di pietà” - “Mi aiuti a concludere la mia vita come l’ho vissuta, con dignità e onore”.

Ecco che viene, quindi, citato un concetto fondamentale quello della dignità. La dignità è una condizione umana di “nobiltà morale in cui l’uomo è posto dal suo grado, dalle sue intrinseche qualità, dalla sua stessa natura di uomo” (Treccani). La dignità è quindi una qualità intrinseca alla natura umana e ha come peculiarità la reciprocità: il rispetto di tale condizione è dovuto nei confronti di ogni individuo e allo stesso tempo l’individuo stesso deve rispettare la propria dignità.

Il valore della dignità viene citato all’art. 3 della Costituzione ed in particolare fa riferimento al concetto di dignità sociale: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Il concetto di dignità viene ripreso anche in campo medico, dove la difesa della dignità viene sancita dall’articolo 32 della Costituzione: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Ciò viene precisato anche dal Codice di Deontologia Medica all’articolo 16 e dalla pronuncia della Corte di Appello di Milano nel 1999 in cui si precisa che l’accanimento terapeutico è quella fase del trattamento sanitario oramai inutile in quanto futile e non appropriata rispetto ai prevedibili risultati perché incompatibile con i principi costituzionali, etici e morali di rispetto, dignità della persona. Con il termine accanimento terapeutico intendiamo l’applicazione di tecniche mediche che prevedono l’uso di macchinari farmaci al fine di sostenere artificialmente le funzioni vitali di individui affetti da patologie inguaribili e tali da determinare la loro morte in assenza dell’impiego di tali tecniche.

In questo frangente sono le cure palliative che permettono al paziente nella fase terminale della malattia di morire con dignità ossia gli garantiscono il diritto ad una assistenza olistica e rispettosa della persona umana che risponda certamente ai bisogni assistenziali della sua dimensione bio-fisica, ma anche a quelli delle dimensioni psicologiche e spirituali. Le cure palliative sono l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici.

In particolare, esiste una specifica area della psicoterapia che è rivolta alle persone che si trovano in condizioni che limitano la durata della loro vita detta terapia della dignità; si tratta di un approccio terapeutico che lavora sul piano esistenziale e spirituale del paziente, il quale viene invitato a dedicarsi a conversazioni in cui si affrontano temi o ricordi che giudica importanti o che vuole siano registrati per le persone amate. Il fine della terapia è creare qualcosa che durerà, qualcosa la cui influenza si estenderà oltre la morte del paziente, che sarà ascoltata dalle generazioni a venire.

In Italia le cure palliative sono state introdotte in modo organico e sistematico, in armonia con quanto indicato dall’OMS rispetto alla terapia d’assistenza e alla presa in carico totale dei malati non rispondenti più a trattamenti specifici, con la legge 38/2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative la terapia del dolore”. Inoltre, con la legge 219/2017 (“Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”), vengono introdotti alcuni concetti fondamentali legati al diritto all’autodeterminazione del percorso di cure nella malattia e al diritto a morire con dignità.

Non è quindi vero che stiamo abbandonando il rispetto per la vita: vogliamo rifiutare il sostegno tecnico farmacologico quando può rendere la vita intollerabile.

Eutanasia e suicidio assistito si distinguono dall’astensione terapeutica e dalla sospensione delle cure, intese rispettivamente come la decisione del medico di astenersi o di interrompere un trattamento.

Parliamo di un atto medico volontario tramite cui viene abbreviato il corso della vita di un individuo che, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali o tramite direttive anticipate, abbia espresso tale volontà. Un altro elemento che colpisce nell’episodio è la difficoltà di accettare la possibilità di decidere sul proprio destino diversamente da quanto viene imposto normativamente dalla società. Lo vediamo nella contrarietà del capitano Riker, incapace di comprendere i motivi sottostanti alla scelta di Worf perché impensabili secondo la sua prospettiva. Qui però interviene il capitano Picard che sprona il collega a riflettere sull’argomento provando a mettersi nei panni dell’altro. Dice: “Se lei stesse morendo, se stesse soffrendo a causa di una malattia incurabile e dovesse vivere i giorni che le restano nella sofferenza e nel dolore, non vedrebbe la morte come una liberazione? […] Possiamo non condividere né capire le sue idee ma dobbiamo rispettare quello in cui crede”.

Le preoccupazioni del capitano Riker ci riconducono ad un altro tema interessante: quello del pendio scivoloso. Nel dibattito bioetico sul tema dell’eutanasia, molti autori hanno preannunciato la discesa verso il “pendio scivoloso” (detta anche slippery slope fallacy): una volta che si accetta o si legalizza un certo comportamento, si arriverà a giustificare altre azioni oggi considerate inammissibili. Viene definito come un errore in cui incorre un individuo che afferma che un evento deve inevitabilmente seguire un altro evento, senza alcuna dimostrazione. Si portano come esempi altri eventi collegando un inizio e una fine: tra inizio e fine si danno sempre una serie di passaggi ma questi vengono ignorati. Questo “argomento” ha la seguente forma: l’evento X si è verificato, quindi l’evento Y accadrà inevitabilmente.

Ad esempio: Se domani non superi la verifica di matematica, l’anno prossimo non riuscirai a superare la maturità. Se non superi la maturità, non riuscirai ad entrare ad ingegneria. Pertanto, se fallisci il test di matematica di domani, non otterrai la laurea!

Applicato al dibattito sull’eutanasia, l’argomento del pendio scivoloso sostiene che l’accettazione di certe pratiche possa portare invariabilmente all’accettazione di pratiche attualmente considerate inammissibili, come l’eutanasia non volontaria o involontaria. Si comincia con un caso ritenuto giusto dalla pubblica opinione (es: Dj Fabo), si finisce con l’Action T4 (operazione del regime nazista per eliminare persone con malattie genetiche).

Si passa da un’azione a una conseguenza catastrofica senza prendere in considerazione tutte le variabili e gli step che necessariamente completano il quadro.
Quello del pendio scivoloso è argomento che destabilizza, che confonde, che parla alla parte di noi che ha paura di ciò che non conosce, di un futuro sempre più buio, di essere fregati. Possiamo, quindi, affermare che utilizzarlo in un dibattito è scorretto poiché non solo fa leva moralmente su un futuro catastrofista ma lo fa pure in maniera scorretta a livello logico, in quanto non è supportato da conseguenze coerenti e/o prevedibili.

L’eutanasia è oggetto di dibattito e al centro di accese controversie in ambito penale, religioso, legislativo, scientifico, filosofico, politico ed etico. La Cellula Coscioni di Pordenone si è impegnata nella raccolta firme per il referendum del 2021 per l’eutanasia legale che chiedeva l’abrogazione parziale dell’art. 579 del Codice Penale (omicidio del consenziente). La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum di abrogazione parziale dell’art. 579 Codice Penale poiché, rendendo lecito l’omicidio di chiunque abbia prestato a tal fine un valido consenso, priva la vita della tutela minima richiesta dalla Costituzione.

L’approvazione del referendum, secondo la Corte Costituzionale, avrebbe reso lecito l’omicidio di chi vi abbia validamente consentito, a prescindere dai motivi per i quali il consenso è prestato, dalle forme in cui è espresso, dalla qualità dell’autore del fatto e dai modi in cui la morte è provocata. Per il suicidio assistito, con la sentenza del 2019 della Corte Costituzionale in merito all’articolo 580 del Codice Penale viene individuata un’area di non punibilità per chi decide di accogliere la richiesta di solidarietà da parte di una persona che soffre ma tuttavia è in grado di autodeterminarsi.

Quest’anno la Cellula si è impegnata nella promozione e nella raccolta firma per al campagna “Liberi Subito”, con l’obiettivo di promuovere una proposta di legge regionale che garantisca il percorso di richiesta di “suicidio” medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi certi, adeguati e definiti. Con oltre 8.000 firme sulle 5.000 necessarie, il Friuli Venezia Giulia è stata la quarta regione italiana a vedere il deposito della proposta di legge regionale di iniziativa popolare per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria.

Attualmente, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha bocciato il testo della mozione sul fine vita, presentato da Enrico Bullian per consentire alle persone di “scegliere liberamente se esercitare o meno il diritto di ricorrere al suicidio medicalmente assistito quando le condizioni di sofferenza diventano estreme e irreversibili, come già stabilito dalla Corte Costituzionale”, ritenendo di non dover aderire perché “la materia non è di competenza regionale”. Il Consiglio regionale ha invece approvato la mozione presentata da Carlo Bolzonello sul potenziamento delle cure palliative. Tuttavia, il Consiglio dovrà misurarsi con la proposta di legge regionale promossa dall’Associazione Luca Coscioni. Siamo quindi in attesa di un loro riscontro.

Elisabetta Borlina, cellula Coscioni di Pordenone

Elisabetta Borlina (cellula Coscioni Pordenone)
Il pubblico in sala per l'episodio 3 di Diritti, ultima frontiera - FIne vita ed eutanasia

2024-04-07T17:45:02+02:001 Dicembre 2023|

Venerdì 17: giornata anti-superstizione!

Venerdì 17: giornata anti-superstizione!

Il Circolo Uaar di Pordenone è lieto di ospitare presso la propria sede l’attività organizzata dal gruppo locale CICAP in occasione della Giornata Anti Supestizione, un appuntamento che dal 2009 si rinnova a ogni venerdì 17, per comunicare in modo ironico un concetto molto importante: essere superstiziosi porta male! Durante la GAS si riflette su cosa siano le superstizioni, si cerca di sfidarle e di esorcizzare insieme la paura o anche solo il sospetto che alcuni gesti, persone oppure oggetti possano portare sfortuna o fortuna. A volte si usano giochi e altre trovate che possono fare sorridere, ma che vogliono essere un modo per affrontare con leggerezza rituali e tradizioni che, se presi troppo sul serio, possono anche condizionare negativamente la vita delle persone.

Venerdì 17 novembre si parlerà soprattutto di superstizioni scolastiche e studentesche: riti, scaramanzie e scongiuri, abbigliamento portafortuna e probabilità di essere i prescelti per le interrogazioni.

L’evento pordenonese è fissato per le 20.30 di venerdì 17 novembre, presso la sede del Circolo Uaar di Pordenone, in via Montello 22.

2024-04-07T17:45:11+02:0010 Novembre 2023|

Diritti, ultima frontiera

Diritti, ultima frontiera

Tre appuntamenti presso la Mediateca di Cinemazero per parlare di diritti, della loro storia, della situazione attuale.

Mercoledì 18 ottobre, ore 19.15

Episodio 1: Razzismo

Con il commento di:
Luigina Perosa, Rete Solidale Pordenone
Patrizia Guglielmini, Star Trek Italian Club

Mercoledì 8 novembre, ore 19.15

Episodio 2: Medicina ed etica

Con il commento di:
Chiara Lestuzzi, cardio-oncologa
Claudio Sonego, Star Trek Italian Club

Mercoledì 29 novembre, ore 19.15

Episodio 3: Fine vita / Eutanasia

Con il commento di:
Elisabetta Borlina, Cellula Coscioni Pordenone
Nicola Vianello, Star Trek Italian Club

Gli incontri si terranno presso la Mediateca di Cinemazero in via Giuseppe Mazzini, 3 – Pordenone

Ingresso libero.

2024-04-10T15:05:04+02:004 Ottobre 2023|

Star Trek e la visione dei diritti civili e sociali

Star Trek e la visione dei diritti civili e sociali

Martedì 30 maggio, ore 20.30
Nell’ambito degli eventi di FVG Pride e con la collaborazione della Mediateca Pordenone di Cinemazero e dello STIC – Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”, si terrà una serata speciale dedicata a Star Trek e ai diritti.

Star Trek ha sempre utilizzato la sua promessa di esplorazione spaziale come metafora per la ricerca e la comprensione della società umana.
Molti episodi della serie hanno infatti affrontato tematiche come la discriminazione razziale e sessuale, le migrazioni, la religione e il suo rapporto con la scienza, l’etica generale e declinata in campo medico e di guerra. Parleremo della futuristica utopia immaginato da Gene Roddenberry, il creatore di Star Trek, ed analizzeremo alcuni episodi che affrontano temi sociali critici, esplorando le questioni più di attualità riguardanti la diversità, la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale.

Partecipano:
Claudio SonegoPatrizia Guglielmini, Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”.
Tito Vagni, Università di Macerata.

Introduce e modera Giulia Sala, Arcigay Friuli.

Aggiornamento

Foto dell’evento

Giulia Sala introduce i relatori.

Dario Zanette presenta l’associazione UAAR.

Claudio Sonego spiega l’impatto culturale di Star Trek.

Patrizia Guglielmini racconta la nascita dello S.T.I.C. (Star Trek Italian Club).

Tito Vagni contribuisce alla spiegazione sull’impatto culturale di Star Trek.

Un momento della Conferenza durante l’intervento di Tito Vagni.

Un momento della Conferenza durante la proiezione di un episodio della serie.

Un momento della Conferenza durante la proiezione di un episodio della serie.

2024-04-07T17:47:21+02:0015 Maggio 2023|

Assemblea del circolo, marzo 2023

Assemblea del circolo, marzo 2023

Assemblea degli iscritti UAAR di Pordenone ed ex-provincia

Sabato 4 marzo 2023, ore 16.30
Sede del Circolo UAAR di Pordenone (via Montello, 22)

Ordine del giorno:

  • riepilogo delle attività svolte nel corso del 2022;
  • illustrazione delle attività programmate per la prima parte del 2023;
  • proposte per attività future;
  • rinnovo cariche (elezione di coordinatore/trice, cassiere/a, attivo di circolo) e organizzazione interna;
  • varie ed eventuali.

Possono partecipare iscritti/e, simpatizzanti, semplici interessati/e. Hanno diritto al voto solo le persone in regola con l’iscrizione, che può avvenire online o direttamente in sede in occasione dell’assemblea. Per candidarsi a coordinatore/trice, cassiere/a, vice-coordinatore/trice, componente dell’attivo di circolo, o anche solo per chiedere informazioni o il link per partecipare eventualmente online, potete già ora scrivere a pordenone@uaar.it.

Assemblee annuali: 2024 2023

2024-04-07T17:46:04+02:0017 Febbraio 2023|

Testamento biologico: cos’è, come si redige, come si deposita

Testamento biologico: cos’è, come si redige, come si deposita

Venerdì 24 febbraio 2023
Incontro “Testamento biologico: cos’è, come si redige, dove si deposita”.

Le Disposizioni Anticipate di Trattamento (ossia il cosiddetto “testamento biologico”) sono consentite in Italia dal 2017, ma ancora molte persone non sanno di che cosa si tratta esattamente, come si redigono e come/dove si depositano.

In un incontro con la cittadinanza, verranno date tutte le informazioni necessarie.

Partecipano:
Gaspare Gerardi, notaio
Dario Fantin, medico anestesista rianimatore
Carlo Rizzo, associazione Arcipelago (ARCI Cordenons)

Evento promosso da:
Associazione Arcipelago (ARCI Cordenons)
Cellula Coscioni Pordenone
Circolo di Pordenone dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

Patrocinio del Comune di Cordenons.

Ingresso libero.

2024-04-07T17:46:11+02:003 Febbraio 2023|

Aperitivo per i sei anni del Circolo

Aperitivo per i sei anni del Circolo

Sabato 10 dicembre 2022 il Circolo UAAR di Pordenone compie sei anni e la Dichiarazione universale dei diritti umani ne compie ben 74!
Abbiamo pensato di festeggiare trovandoci assieme per un aperitivo che sarà anche occasione per parlare delle cose fatte, in programma e ipotizzabili per il futuro, per iscriversi all’associazione (più siamo, più contiamo) o per rinnovare l’adesione, per sfogliare la rivista Nessun Dogma, per acquistare un libro o un gadget (ottime idee regalo, peraltro).

Ci ritroviamo presso la sede del Circolo, in via Montello 22 a Pordenone, alle ore 18.00.

2024-04-07T17:46:19+02:002 Dicembre 2022|

La libertà di non credere in Europa

La libertà di non credere in Europa

Giovedì 23 giugno 2022, ore 20.30
Incontro “Libertà di non credere in Europa”.
Presentazione del Codice Europeo della libertà di non credere.

Partecipano:
Rosaria Greco, docente di diritto.
Silvia Baldassarre, autrice del volume.

Nel Codice Europeo della libertà di non credere si indaga nel dettaglio la situazione dei non credenti nel contesto europeo, per quanto riguarda diritti e giurisprudenza. Per ogni paese, in maniera sistematica, viene presentato un inquadramento storico giuridico e definito lo status delle comunità religiose e delle associazioni non confessionali. Sono inoltre delineate questioni cruciali per la laicità come insegnamento etico-religioso nelle scuole, interruzione di gravidanza, eutanasia e suicidio assistito, tutela penale del sentimento religioso, unioni LGBTQ. In Europa gli atei e gli agnostici che diritti hanno? Vengono riconosciuti con pari dignità rispetto alle comunità religiose? E di converso, come si caratterizzano libertà religiosa e confessionalismo nei singoli stati? Il volume, risultato di un lavoro di ricerca presso l’Università degli Studi di Firenze, risponde con autorevolezza a queste e altre domande, sempre più attuali nelle nostre società.

È possibile la partecipazione online. Scrivere a pordenone@uaar.it per ricevere il link d’accesso.

Aggiornamento

Video dell'evento

2024-04-07T17:46:25+02:0016 Giugno 2022|

Le organizzazioni per il contrasto del pensiero magico

Le organizzazioni per il contrasto del pensiero magico

Venerdì 17 giugno 2022, ore 20.30
Incontro “Le organizzazioni per il contrasto del pensiero magico” in occasione della giornata anti-superstizione.

Partecipano:
Diego Martin, coordinatore gruppo CICAP Pordenone.
Paola De Gobbi, responsabile rapporti CICAP/ESCO.

A seguire:
Intrattenimento magico a cura di Jan Hidden.

Aggiornamento

Video dell'evento

Foto dell'evento

Un momento dell'intervento di Paola De Gobbi (CICAP/ECSO).

Un momento dell'intrattenimento magico di Jan Hidden.

2024-04-07T17:46:34+02:0010 Giugno 2022|

Clericalismo in Polonia

Clericalismo in Polonia

Giovedì 2 giugno 2022, ore 20.30
Incontro “Clericalismo in Polonia”.
I diritti negati delle donne e delle comunità LGBT e le organizzazioni per la secolarizzazione del paese.
Con presentazione del gioco da tavolo Kleropol.

Partecipano:
Fabio Turco, giornalista freelance, cofondatore di Centrum Report, progetto giornalistico sui Paesi dell'Europa centrale (@fabturco su Twitter).
Loris Tissino, collaboratore del blog dell’UAAR A ragion veduta - Il mondo osservato dall’UAAR.

Fabio Turco.

Loris Tissino.

Il gioco da tavolo Kleropol.

Aggiornamento

Video dell'evento

2024-04-07T17:46:41+02:0026 Maggio 2022|